Syndrome, la recensione
Un classico survival horror fantascientifico: la recensione di Syndrome
La struttura narrativa scelta da Camel 101 e Bigmoon Entertainment è esattamente la medesima dei due esempi citati poco sopra: il protagonista si risveglierà da un sonno criostatico in una nave spaziale ormai alla deriva nella quale l’anarchia più totale regna sovrana. Dallo stato in cui versano gli ambienti e dai file di log raccolti qua e là si noterà immediatamente come una sorta di follia omicida abbia colto gran parte dell’equipaggio, spingendolo a massacrarsi a vicenda. Fortunatamente il protagonista riuscirà ad entrare in contatto con due sopravvissuti apparentemente immuni che affermano di essere disposti ad aiutarlo pur non trascurando i loro personalissimi interessi. Inizierà quindi un lungo peregrinare tra oscuri cunicoli, sale motori e sinistri ospedali che porteranno il giocatore a scoprire cosa è realmente accaduto sulla nave spaziale Valkenburg.
Se nella teoria gli elementi chiave per una buona avventura horror sembrano esserci tutti, è nel ritmo con cui sono scanditi gli eventi che si possono individuare i principali difetti. Syndrome è un titolo che sembra pagare la parziale inesperienza del suo team di sviluppo il quale non è riuscito a realizzare un’avventura avvincente e che riesca a tenere con il fiato sospeso durante tutto il suo svolgimento.
"Syndrome offre un mix di vari elementi, quali esplorazione, risoluzione di enigmi e combattimenti"[caption id="attachment_161644" align="aligncenter" width="600"] Syndrome - screenshot[/caption]
Eppure dispiace un po’ per come si è concluso lo sviluppo di Syndrome, sì perché da un punto di vista prettamente visivo ed artistico la produzione Camel 101, pur apparendo a tratti grezza, è apprezzabile e dipinge un mondo fantascientifico verosimile e ricco di dettagli. Le atmosfere lugubri e al cardiopalma ci sono tutte infatti, così come è presente un comparto audio di discreta qualità che in più di un’occasione riuscirà a farvi fare il fatidico salto sulla sedia. Buone potenzialità ma sviluppate in maniera tutt’altro che adeguata: se Camel 101 e Bigmoon Entertainment vorranno nuovamente cimentarsi in un survival horror di questo tipo è opportuno che si annotino i molti difetti della loro produzione.