Synapse, la recensione

Synapse si è dimostrato uno dei migliori titoli disponibili all'interno del già ricco catalogo di PlayStation VR2

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È innegabile: PlayStation VR 2 ha bisogno di giochi come Synapse. Dall’arrivo sul mercato del nuovo visore per la realtà virtuale di Sony non sono molte le novità a tema realtà virtuale annunciate dalla software house nipponica. Questo non significa, però, che non stiano uscendo titoli interessanti per questa performante periferica di PlayStation 5. Numerosi sviluppatori stanno portando i propri titoli sulla più recente console di casa Sony, dando spesso vita a porting di grande qualità, coadiuvati dalle ottime prestazioni di PlayStation VR 2.

Dopo le prime opere di grande rilievo come Horizon: Call of the Mountain e Gran Turismo 7, è giunto finalmente il momento di guardare verso il futuro. Un futuro del quale Synapse può essere un valente portavoce. Stiamo parlando della nuova opera sviluppata da nDreams (Fracked, Far Cry VR: Dive into Insanity), disponibile dal 4 luglio in esclusiva su PlayStation 5. Se anche voi siete in possesso del nuovo visore per PlayStation e siete curiosi di sapere se vale la pena spendere circa 36 euro per questa nuova avventura, allora siete nel posto giusto.

Preparatevi a scoprire perché indossare PlayStation VR 2 a luglio sarà un’esperienza che non dimenticherete tanto facilmente.

UN VIAGGIO NELLA MEMORIA

La trama di Synapse è potenzialmente complessa, ma viene raccontata nel modo più semplice e diretto possibile. Il giocatore interpreta un agente capace di infiltrarsi nella mente dei propri bersagli. Nella missione che dovremo affrontare, dovrà farsi largo tra i ricordi di uno spietato criminale, nel tentativo di trovare un modo di impedirgli di attivare una letale bomba batteriologica. Criminale che vanta il doppiaggio originale di David Hayter, attore che in passato ha interpretato Solid Snake e che saprà far scorrere più di qualche brivido lungo la schiena degli amanti di Metal Gear Solid.

In un viaggio a metà tra Inception e Source Code, la storia regala qualche momento ben riuscito, ma senza mai brillare realmente. Questo non per una reale mancanza da parte del gioco, ma per un’evidente volontà da parte degli sviluppatori, che hanno preferito far parlare l’azione, piuttosto che soffermarsi su una narrazione dallo stampo più cinematografico. In ogni caso, il risultato finale è più che discreto, riuscendo a calamitare l’attenzione del giocatore per tutte le (circa) 5 ore di durata necessarie per portare a termine la prima run. Una longevità che risulta però estremamente relativa, vista la natura rogue-lite del titolo.

VIVI, MUORI, RIPETI

Una volta indossato PlayStation VR 2 e impugnati i due motion controller, ci vogliono pochi minuti per capire quale sia il Game Loop di Synapse. Il giocatore si troverà a dover affrontare orde di nemici, che rilasceranno “monete” da spendere durante la partita per perfezionare il proprio personaggio. Una volta incontrata la morte, verremo catapultati nell'hub di gioco, all’interno del quale si dirama un grande diagramma di sfide da affrontare. Per ogni sfida superata otterremo dei punti, da investire in tre diversi alberi delle abilità e potenziare così il nostro alter ego. In questo modo, ogni partita ci permette di tornare sul campo di battaglia più forti, nel tentativo spasmodico di raggiungere la fine della storia.

Una volta completata la prima run, però, il gioco ci spinge ad affrontare l’intera avventura dall’inizio, gettandoci in livelli differenti con un più vasto numero di nemici. Non lo nascondiamo: giocare a Synapse può creare dipendenza. Siamo rimasti molto colpiti dalla cura riposta in ogni singolo dettaglio della produzione, dal gunplay al ritmo di gioco. Ottima idea quella di inserire delle coperture dietro le quali nascondersi non appena le toccheremo con il palmo della mano libera. Questo dà vita a sparatorie che in alcuni momenti ci hanno ricordato l’indimenticabile Time Crisis, lasciandoci col sorriso sulle labbra durante tutte le nostre sessioni di gioco.

CROMOTERAPIA

Da un punto di vista grafico e artistico, Synapse è un vero capolavoro. La gestione dei colori, alternati ai toni di grigio, riesce a trasmettere una sensazione incredibile, permettendo anche ai nostri occhi di focalizzare l’attenzione laddove necessario. A questo si aggiunge una generale modellazione poligonale di tutto rispetto, tra le più belle viste in un gioco per la realtà virtuale. Come già accennato, il doppiaggio è di ottimo livello, ma non è da meno la colonna sonora che ci accompagna di livello in livello.

Un plauso, infine, all’implementazione dell’Eye Tracking, che permette di selezionare gli oggetti da spostare con la telecinesi semplicemente guardandoli. Il risultato finale è tanto immediato, quanto appagante. Un tripudio di fuoco e colori che non ci ha fatto minimamente sentire il caldo di questi giorni, per quanto ha saputo immergerci nell’esperienza di gioco.

Synapse è uno dei migliori titoli per PlayStation VR 2. Un’opera da avere a ogni costo se si è in possesso di un visore targato Sony. La storia risulta essere solo un pretesto, ma l’azione è così coinvolgente e il comparto artistico così immersivo da potenziare anche gli aspetti narrativi del titolo. Come dicevamo in apertura: ci vogliono più titolo come Synapse. Titoli che sappiano prendere una tecnologia interessante come la realtà virtuale e sfruttarla a dovere, dando vita a quella che potremmo definire semplicemente come droga digitale. Ora non vediamo l’ora di scoprire quale sarà il prossimo passo di nDreams, azienda che si è rivelata ancora una volta competente e visionaria.

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