Syberia: The World Before, Benoît Sokal chiude la propria serie col botto | Recensione
Syberia: The World Before è il meraviglioso testamento di Benoît Sokal. Un'opera narrativa degna dei migliori episodi del franchise
Da appassionati del franchise non potevamo quindi esimerci dal raccontarvi la conclusione di questo epico viaggio. Una conclusione dal sapore dolce, ma allo stesso tempo amaro, in quanto Benoît Sokal è venuto a mancare nel maggio dello scorso anno, decretando The World Before come la sua opera ultima. Se siete curiosi di scoprire se si tratta di un’ottima chiusa alla serie o di un’occasione sprecata vi invitiamo a rimanere con noi fino alla fine dell’articolo.
LUTTO E SPERANZA
La prima cosa che balza all’occhio una volta avviato Syberia: The World Before è come il comparto narrativo tenti di mettere la serie su binari differenti rispetto allo scorso episodio. Certo, troviamo ancora Kate Walker prigioniera della milizia nota come Ombra Bruna, ma la storia ci porterà presto a fuggire dal campo di lavoro per indagare sulla vita di Dana Roze, una ragazza che sembra del tutto identica a Kate e vissuta nella prima metà del Novecento. Esploriamo così Osterthal, un stato fittizio che ci ha ricordato un bizzarro mix tra Austria, Germania e Polonia.
SEMPLICE, MA FUNZIONALE
Esattamente come le scelte registiche, anche il comparto ludico della nuova opera di Microids punta a emozionare e intrattenere l’utente. Come i capitoli precedenti, Syberia: The World Before è un’avventura grafica in terza persona, dove saremo chiamati a esplorare diversi ambienti risolvendo enigmi e interagendo con gli elementi dello scenario. I puzzle, però, non sono mai davvero complessi, pur mantenendo un enorme fascino. In questo modo il ritmo di gioco non ne risente e si riesce a procedere abbastanza rapidamente nella storia. Ovviamente esistono enigmi più complessi di altri, ma siamo ben lontani da una difficoltà tale da rallentare del tutto lo scorrere della narrazione.
Avendo giocato il titolo su Xbox Series X, non possiamo che elogiare la mappatura dei tasti. Quando si parla di avventure grafiche su console, spesso ci imbattiamo in situazioni drammatiche come il dover muovere un puntatore con le levette analogiche. In questo caso, invece, gli sviluppatori hanno perfettamente implementato il pad, permettendoci di vivere l’esperienza in modo più simile a Life is Strange che a un capitolo di Monkey Island.
UN PICCOLO GIOIELLO
Da un punto di vista tecnico, Syberia: The World Before non è evidentemente una produzione ad alto budget. In ogni caso, la straordinaria cura posta negli ambienti, nei personaggi e nel mecha design ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta. Il tutto accompagnato dalla meravigliosa soundtrack di Inon Zur (Prince of Persia, Fallout 3, Starfield) che emerge in ogni singola area di gioco e che eleva ulteriormente le emozioni provate. Il risultato finale è un’opera bella da vedere e da sentire, che nulla ha da invidiare al primo, immortale, episodio.
Syberia: The World Before è un meraviglioso testamento. Il testamento di un autore con una chiara visione e supportato da un team in grado di realizzarla. Non sappiamo se in futuro la saga potrà continuare, ma quel che è certo è che nulla sarà più come prima. Se siete fan della serie, non c’è un solo motivo per cui non dovreste gettarvi a capofitto in questa avventura. Se non vi siete mai avvicinati al franchise potreste trovarvi inizialmente spaesati, ma dopo aver visto il filmato introduttivo potrete comunque godere della splendida storia di The World Before. Nel caso facciate parte di questa seconda categoria, però, ascoltate il nostro consiglio: recuperate i primi tre titoli. Dopotutto si tratta di tre splendide avventure grafiche, che trovano la giusta fine in questa magica conclusione del viaggio di Kate Walker.