Superman & Lois 3x03 "In Cold Blood": la recensione

L'episodio 3x03 di Superman & Lois è incentrato sulla negazione di Lois di fronte alla malattia e sulla frustrazione dei suoi cari

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Spoiler Alert

L'episodio 3x03 di Superman & Lois è esattamente quello che chiunque si sarebbe aspettato dopo la scioccante rivelazione della scorsa puntata il che è sia un bene che un male.

GLI INCUBI DI CLARK E LOIS

Come avevamo anticipato la scorsa settimana, prevedevamo già che buona parte della storyline del tumore di Lois si sarebbe incentrata sull'impotenza di fronte alla malattia dell'uomo più potente della Terra e l'episodio 3x03 di Superman & Lois, non a caso, inizia proprio mostrando un incubo che perseguita Clark/Superman che cerca, invano, di salvare la moglie mentre tutto intorno a sé si sbriciola e crolla in pezzi. La metafora, che non è poi così sottile, è evidente: il mondo di Clark, senza Lois rischia di crollare e la sua frustrazione per non poter intervenire in maniera più efficace è evidente, soprattutto dopo che verrà presto rivelato che non vi è nulla che la tecnologia kryptoniana possa fare per aiutare la moglie.

Per quanto concerne la diretta interessata, il suo incubo peggiore, che ci viene rivelato dalle sue stesse labbra piuttosto che mostrato come nel caso del marito, è quello di essere trattata e di sentirsi una malata, lei che è sempre stata una donna così forte ed indipendente. Questo costante pensiero è così presente e forte che Lois finirà per saltare ben due appuntamenti per la chemio pur di dare la caccia a Bruno Mannheim, l'uomo che la giornalista definisce il suo chiodo fisso, la persona che ha cercato di sconfiggere per buona parte della carriera. La caparbietà con cui Lois si ostina ad ignorare la propria salute nasconde evidentemente una serie di sentimenti inespressi e complessi (sia Clark che Chrissy lo sanno bene): la paura di perdere il controllo, quella di indebolirsi tanto da non poter più decidere indipendentemente per se stessa come ha sempre fatto, nonché quella dell'ignoto che ogni malato di cancro affronta quando inizia una terapia.

La delicata trama, come ci aspettavamo dagli autori di questa serie, è trattata in maniera molto umana, non superficiale e soprattutto realistica, il desiderio di negazione che coglie ogni persona che riceve una diagnosi così spaventosa è innegabile, ma il dubbio che questo estremo realismo abbia reso o possa rendere lo show troppo cupo ed in un certo senso reale permane. Un conto è affrontare i vari Bruno Mannheim del Multiverso o alieni e metaumani, altra storia è vedersela con una cosa terribile e vera come un tumore particolarmente aggressivo.

Nonostante per buona parte dell'episodio 3x03 di Superman & Lois, quest'ultima cerchi di sfuggire alle responsabilità che ha verso se stessa, dopo aver raccontato alle persone che le sono più care cosa le sta succedendo, saranno proprio loro a farsi avanti per impedirle l'autodistruzione con un deciso intervento che la convincerà a prendere seriamente la sua situazione e con il gesto di Natalie, in particolare, che le regalerà l'orologio della madre, che la colpirà e commuoverà molto, così come la toccherà l'affetto delle persone che le vogliono tanto bene da impedirle di farsi del male a causa della sua stessa caparbietà.

GRANDI RIVELAZIONI IN SUPERMAN & LOIS 3X03

La notizia più sorprendente dell'episodio 3x03 di Superman & Lois, a cui si giungerà proprio grazie all'abilità della giornalista nel seguire la giusta pista, arriva quando verrà rivelato che il sangue conservato nel magazzino di proprietà di Mannheim, in cui Lois e Chrissy erano rimaste imprigionate (e che ha dato poteri sovrumani a Atom-Man nella première della 3^ stagione), altri non è che quello di Superman. Che l'uomo stia cercando di costruire un esercito di uomini dai poteri paragonabili a quelli di Clark, usando il suo sangue su malati terminali, sembra ormai assodato, quale sia il suo fine è invece tutto da chiarire

La 3^ stagione di Superman & Lois va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su The CW. La stagione è ancora inedita in Italia.

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