Superman 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Superman targato Rinascita, edito da RW Edizioni - Lion Comics

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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"Perché morire serve anche a rinascere", cantava Brunori, ed è tempo di Rinascita anche per Superman, pronto a vivere nuove emozionanti avventure nello spirito del rilancio editoriale DC Comics, Rinascita: guardando al futuro, ma nel pieno rispetto del suo glorioso passato.

Chi ha seguito le storie precedenti a questo nuovo inizio sa che l’ultimo figlio di Krypton ha perso la vita in battaglia lasciando la Terra priva del suo campione. Eppure, un nuovo Superman è pronto a raccoglierne l'eredità: anche lui è un alieno, è dotato degli stessi poteri, ma è sposato con Lois Lane, dalla quale ha avuto un figlio di nome Jon. La sua identità è ormai nota: si tratta del Superman di cui abbiamo letto le storie dal 1985 (a seguito del reset di Crisi sulle Terre Infinite) fino al 2011 (prima del megaevento Flashpoint e del conseguente reboot).

Nel corso di Convergence, infatti, avevamo appreso che il Clark Kent del vecchio Universo DC era giunto nella realtà de I Nuovi 52 insieme alla sua famiglia. In tutto questo tempo ha vissuto lontano dai riflettori in un esilio forzato che l’ha visto di rado intervenire utilizzando un costume nero. Adesso, però, la Terra reclama il suo eroe e il tempo passato come osservatore esterno è giunto al termine.

Queste le premesse delle prime due storie dell'antologico edito da RW Edizioni – Lion Comics. Si parte con Superman: Rinascita, prologo alle due testate principali che ospiteranno le avventure di Clark Kent, vale a dire Superman e Action Comics. Il racconto è scritto da Peter J. Tomasi e Patrick Gleason, e offre momenti di grande intensità drammatica nel ripercorrere la sequenza della prima morte di Superman, quella scritta da Dan Jurgens nel 1992. Ma nonostante il pathos creato da quest’espediente narrativo, il racconto non decolla mai del tutto e si muove in un fluire denso di informazioni, il cui unico scopo è offrire ai lettori un punto d’ingresso nella continuity di Rinascita. Non particolarmente esaltante la prova al tavolo da disegno di Doug Mahnke, troppo spesso impreciso e poco efficace nel rendere giustizia a una storia che punta sull’impatto emozionale.

Lo scrittore che ha ucciso Superman, Dan Jurgens, torna poi sulla scena del delitto con Sentiero di Morte - parte prima, tratto da Action Comics #957. Il mood cambia in maniera radicale, si torna a una forma racconto più canonica, in cui viene addirittura riproposta la faida di tutte le faide: Superman contro Lex Luthor. La nemesi storica dell’Uomo d’Acciaio ha infatti deciso di raccogliere il retaggio del suo antagonista e di comunicarlo in diretta televisiva, scatenando così l’ira del protagonista. Lo scontro tra i due lascia poco spazio all’introspezione preferendo incollare il lettore alle pagine dell’albo con un riuscito effetto amarcord (d’altronde Jurgens ha firmato alcune delle pagine più importanti di Superman) e scene d’azione mai banali.

Molto deve ancora essere chiarito e sviluppato, ma le intuizioni alla base di questo arco narrativo lasciano ben sperare per il prosieguo della serie. Il tutto è reso magistralmente dallo storytelling dinamico, di chiara estrazione cinematografica, di Patrick Zircher, che ci regala pagine dense di thrilling e suspense che culminano nel vibrante finale.

Se queste prime due storie mantengono un approccio tradizionale, qualcosa di decisamente più interessante accade tra le pagine di Made in China - parte prima, esordio della serie di New Super-Man. Kenan Kong è un adolescente che ha perso la madre in un incidente aereo e che oggi vive a Shanghai con il padre, un meccanico. Le sue giornate si trascinano stancamente trovando il momento più esaltante negli atti di bullismo ai danni di Luo Lixin. Durante l'ennesima futile estorsione di cibo e soldi, Luo viene attaccato dal villain Condor Blu, ma un folle intervento di Kong gli salva la vita. In un epoca in cui le notizie corrono veloci, il Nostro diventa un eroe nel giro di poco tempo e la sua impresa non passa inosservata agli occhi della Dottoressa Oman, a capo di un misterioso progetto che vuole ricreare in laboratorio i supereroi americani. Un Nuovo Super-Man, dunque, compare all'orizzonte, primo (?) di una serie di esperimenti volti a trasformare la nascente potenza mondiale cinese in una nazione che surclassi gli U.S.A.

Artefice di questa rinascita è Gene Luen Yang, che si lancia in un ardito, stimolante gioco di ribaltamento dell'iconica figura di Superman: l'originale è un orfano proveniente da un altro mondo e ha poteri innati; è stato cresciuto in contesto familiare unito e sano dai coniugi Kent; la sua natura è buona, altruista, generosa e ha deciso di difendere il mondo che l'ha adottato a costo della sua stessa vita. Kong, dal canto suo, ha perso la mamma, vive in un contesto familiare sgretolato in cui il padre non rappresenta un modello da seguire; non ha poteri e - soprattutto - è uno stupido bulletto pronto a sottomettere chi è più debole di lui. Due figure agli antipodi che in futuro, chissà, potrebbero anche trovarsi a lottare dalla stessa parte.

Un inizio incoraggiante, un buon lavoro di caratterizzazione, il tutto supportato dal dinamico tratto di Viktor Bogdanovic, artista in grado di conferire il giusto mood a un racconto accattivante e fresco. Una piacevole sorpresa, dunque, in un albo gradevole, ma anche interlocutorio.

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