Supergirl: la recensione del finale di serie

Il finale di serie di Supergirl rappresenta il meglio ed il peggio di questi 6 anni di vita dello show e lo rappresenta alla perfezione

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Supergirl: la recensione del finale di serie

È quasi impossibile fare la recensione dell'episodio finale di uno show senza guardare alla serie nel suo insieme, ed in un certo senso è ancora più difficile per The Last Gauntlet e Kara che costituiscono forse il meglio ed il peggio di Supergirl.

Non sappiamo se la scelta di avere un season finale di 2 ore sia stata legata alla programmazione o ad una questione di contenuti, ma in un certo senso è un bene per Supergirl che il finale di serie non sia stato spezzato, perché The Last Gauntlet è forse la puntata peggiore ideata in 6 anni di show. Sebbene l'intento di creare una stagione basata sull'importanza di accettare le proprie responsabilità, nonché i propri limiti, anche in quanto supereroi, fosse piuttosto evidente, il numero di volte in cui la protagonista ha preso una decisione discutibile se non proprio una cantonata stava già diventando preoccupante.
Che il tutto sia culminato poi nell'assurda decisione di impedire a Lex e Nyxly di creare la AllStone aumentando il potere di Supergirl grazie al sole, che però avrebbe poi smesso di funzionare in maniera appropriata per 6 mesi, con potenziali catastrofiche conseguenze sul pianeta, è la cosa più ridicola che un supereroe potesse concepire. L'indifferenza con cui Kara sembra liquidare i rischi del piano ideato da lei, Brainy e J'onn J'onzz - che viene interrotto un attimo prima del disastro solo perché Supergirl legge negli occhi di cittadini di National City la preoccupazione per quanto sta accadendo - è semplicemente inaccettabile per un supereroe e tradisce ogni principio che Supergirl stessa ha sempre difeso e rappresentato.

E che anche lo scontro finale con i due contendenti dei Super Amici, ai quali arrivano in soccorso anche vecchie conoscenze dal futuro, sia infine ridotto ad una mera questione di privarli del potere convincendo le persone a mantenere il proprio a forza di chiacchiere, è un po' l'essenza di questa serie. Se di per sé non ci sia nulla di sbagliato nel messaggio che avere fiducia in se stessi sia la maniera migliore per affrontare chi cerca di prevaricare gli altri, il problema è sempre stata la tendenza di Supergirl di semplificare fino all'osso i suoi messaggi, rendendoli così meno efficaci a causa di un eccessivo sfruttamento di "spiegoni" e cliché.

Anche l'arco narrativo dedicato a Lex e Nyxly dà l'impressione di essere stato lasciato incompiuto, soprattutto quando il finale di serie di Supergirl apre la strada per la redenzione di Nyxly, per poi spedirla senza troppe cerimonie proprio dalla stessa Zona Fantasma da cui era riuscita faticosamente a fuggire per reclamare la propria vendetta. Anche al Lex Luthor di Jon Cryer, infine, probabilmente il personaggio migliore concepito da questo show, viene dato un finale indegno della sua diabolica intelligenza, ma non necessariamente della sua arroganza che, anche nelle storyline dei fumetti o dei film che lo hanno visto protagonista, finisce per essere sempre il suo punto debole.

Se il finale di serie di Supergirl ha quindi molti difetti, come anticipavamo, è anche la perfetta incarnazione del meglio di questo show, soprattutto quando affronta le battaglie emotive combattute dai protagonisti e da Supergirl in primis. Kara, tanto per dirne una, ha il coraggio di chiudere alcune porte lasciate aperte già da troppo tempo, come un potenziale futuro romantico per lei e Mon-El (Chris Wood), che viene invece categoricamente escluso dalla dichiarazione di lui che sarà l'ultima volta che si vedranno, o di affrontare il suo futuro della protagonista, grazie soprattutto ai preziosi consigli dell'iconica Cat Grant (Calista Flockhart). Rivelare al mondo la sua vera identità, appoggiare la riapertura di un rinnovato DEO e riuscire finalmente a conciliare il suo lavoro di reporter con il suo ruolo di eroina sono certamente passi da gigante per la protagonista della serie che, fin dal debutto dello show, ha sempre portato sulle spalle la responsabilità del suo ruolo a volte vivendolo come un peso, per la paura di sbagliare, per i rischi che a causa sua le persone che amava potevano correre e per le rinunce che è stata costretta a fare come Supergirl.

Grazie al ritorno di Winn (Jeremy Jordan) e Jimmy (Mehcad Brooks), la cui presenza ha aumentato l'effetto nostalgia del finale di serie di Supergirl, al modo in cui gli autori hanno dedicato particolare cura al rapporto tra Kara e Lena, al fatto che la serie si chiuda senza che Kara abbia un interesse sentimentale (una cosa piuttosto peculiare per uno show di The CW), al matrimonio tra Alex e Kelly e nonostante il fatto che quello che sembrava il futuro ormai segnato di Brainy venga completamente ignorato come non fosse mai esistito per far trionfare l'amore tra lui e Nia, le scene finali sono il perfetto congedo per uno show che ha cercato - in un modo del tutto hollywoodiano - di farsi portatore di speranza, accettazione e buoni sentimenti. Se quindi Supergirl ha forse mancato in tanti aspetti in questi 6 anni di viaggio, certamente non la si può accusare di incoerenza. E questo dovrebbe bastare.

Note a margine: da quanto apprendiamo grazie ai social, l'episodio finale di Supergirl sembra essere andato in onda live su The CW con alcuni tagli e senza che venissero mostrate due scene in particolare: quella in cui Alex e Kelly chiedono a Lena di fare da madrina ad Esme e quella in cui Nia afferra al volo il bouquet e Brainy si dichiara più che certo che ci sarà un matrimonio nel loro futuro.

La 6^ stagione di Supergirl va in on in Italia ogni giovedì su Premium Action e si concluderà il 20 gennaio 2022.

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