Supergirl 5x18 "The Missing Link": la recensione
Il D.E.O. è morto, viva i Super Amici! In The Missing Link, la distruzione del Dipartimento delle Operazioni Extranormali segna un cambiamento in Supergirl
Il D.E.O. è morto, viva i Super Amici! In The Missing Link, la distruzione del Dipartimento delle Operazioni Extranormali segna un cambiamento evidente in Supergirl, che inizierà probabilmente a partire dalla prossima stagione, una scelta logica e forse rimandata troppo a lungo, considerato da quanto tempo ormai la ragazza d'acciaio si fosse distanziata da questa organizzazione, che ha avuto nel frattempo più rimpasti al suo interno di una normale legislatura italiana (o quasi).
Nonostante l'ottima prova di Katie McGrath e, nemmeno a dirlo, di Jon Cryer, la consapevolezza di essere stata manipolata dal fratello e di non aver mai avuto nessuna speranza di aiutare davvero qualcuno con il suo progetto Non Nocere, non arriva affatto come un fulmine a ciel sereno o, quanto meno, se lo fa, lo fa solo per l'ignaro personaggio, ma non per il pubblico, che potrebbe faticare a conciliare come una persona così intelligente come Lena non si sia resa conto prima del treno che stava per investirla. Il progetto Non Nocere non ha mai dato concreti segnali di avere davvero una speranza di successo ed il fatto che in questo episodio ci venga mostrata un'idilliaca realtà in cui un gruppo di criminali violenti fa improvvisamente pacifiche sedute di yoga grazie ad esso, non si concilia con tutto quello che abbiamo appreso fino ad ora di questo progetto che, non a caso, sfugge con incredibile velocità al controllo della sua creatrice, che capisce finalmente come annullare ogni sentimento di paura o ansia in un essere umano, lo porti in realtà ad impazzire, quando entra in gioco il suo istinto di sopravvivenza. Sebbene lo scontro tra i fratelli Luthor sia uno dei momenti più intensi della puntata, in cui Lex fa cadere finalmente la maschera e le rivela chiaramente di averla supportata solo per poter usare la sua idea per controllare, piuttosto che aiutare l'umanità, l'unica ad essere davvero (ed ingenuamente, troppo ingenuamente) sorpresa è proprio Lena. Così come la sua decisione finale di recarsi da Kara e chiedere il suo perdono, sembra una soluzione troppo spicciola e sbrigativa per tutti i danni causati dalla sua arroganza in questa stagione. Più un personaggio è intelligente e capace, meno è facile, in sostanza, accettare la decisione degli autori di fargli scrollare tanto facilmente di dosso la responsabilità delle sue azioni.
Per tornare poi ancora una volta su Leviathan, questa segreta ed apparentemente terrificante organizzazione, appare avere confini e motivazioni così aleatorie da renderla troppo vaga come minaccia, oltre a continuare a non avere alcun collegamento con il tema della stagione legato ai rischi di un uso irresponsabile della tecnologia, che in questo episodio viene invece affrontato dal vano tentativo di William e Kelly di mettere in guardia Andrea dagli irrisolti problemi tecnologici delle lenti della Obsidian Tech. Nonostante poi i due scoprano per esempio che Eve Teschmacher risulta un'impiegata dell'azienda, il fatto che la versione post-crisi di questo personaggio risulti essere un'integerrima cittadina, senza alcun collegamento con le azioni criminali di Lex, impedisce loro di usarla come ulteriore avvertimento per Andrea, così concentrata sul successo del suo progetto, da percepire il loro intervento come un tentativo di sabotaggio.
Guest star dell'episodio torna ad essere inoltre Sean Astin, nei panni questa volta del vero Pete Andrews, amico di Kelly e veterano di cui Malefic aveva preso le sembianze nel 3° episodio della 5^ stagione, Blurred Lines. Nella sua interazione con Alex il personaggio affronta in un certo senso un'altra inesplorata storyline, cioè il trauma subito da Alex, e più in larga scala da ogni veterano, che fatica a riabituarsi ad una vita civile. La consapevolezza espressa dal personaggio di Chyler Leigh a Kelly di non poter continuare irresponsabilmente a mettere a repentaglio la sua, come la vita delle persone che ama, la portano a prendere concretamente in considerazione l'idea di indossare una maschera che protegga la sua identità e si concili con la sua missione. Chi sarà questo eroe è un interrogativo al quale troveremo forse una risposta nella prossima stagione, se non nel finale di stagione, ma è ormai evidente come anche questo personaggio sia finalmente destinato a diventare un altro eroe mascherato di nome e di fatto.
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