Supergirl 4x16 "The House of L": la recensione
La nostra recensione del sedicesimo episodio della quarta stagione di Supergirl intitolato The House of L
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Le serie dell'Arrowverse non sono generalmente note per la loro capacità di seguire una logica ferrea senza incorrere in contraddizioni narrative e questo è il motivo per cui un episodio come The House of L, in cui tutto è al posto giusto nel momento giusto, spicca rispetto agli altri, per non parlare di come lo show riesca ad omaggiare un personaggio tanto iconico come Lex Luthor facendone una mente sopraffina in grado di pianificare un piano diabolico pur mantenendo un alibi di ferro e dimostrando, se ancora fosse necessario, un assioma a cui abbiamo più volte fatto riferimento e cioè che un supereroe è tanto grande quanto è insidioso e credibile il suo nemico, un principio che si è dimostrato valido per ognuna delle serie berlantiane e che troppo spesso è stato dimenticato.
La geniale manipolazione di Luthor, peraltro, si estende anche alla sorella Lena, tanto da arrivare ad ammalarsi volontariamente di cancro esponendosi alle radiazioni del sole rosso, pur di potersi presentare a lei come un uomo in fin di vita che affronta la morte pentendosi degli errori del passato e scongiurandola di non ripetere i suoi stessi sbagli con la cura che sta sviluppando e che potrebbe essere manipolata dal Governo a prescindere dalle sue buone intenzioni. Il finto pentimento del Lex porterà, come abbiamo visto nello scorso episodio, Lena a decidere di farlo uscire di prigione per curarlo, mettendolo così nelle condizioni di rubarle la cura, guarire dal cancro e contemporaneamente guadagnare dei super poteri che gli permetteranno persino di combattere ad armi pari con Supergirl.
Il distorto senso di onnipotenza di Lex, perfettamente interpretato da Jon Cryer e supportato da una non meno brillante Melissa Benoist, lo farà agire come se Kara 2.0 fosse davvero un dono arrivato dal cielo per permettergli di vendicarsi del suo arcinemico tanto che, in un interessante parallelo storico, il personaggio spiegherà alla sua protetta di non sentirsi, nonostante il suo nome, come Alessandro Magno, ma piuttosto come suo padre Filippo, un conquistatore tanto quanto il figlio a cui si deve il merito di aver cresciuto un uomo che divenne poi tanto più grande di lui.
Dell'episodio, come c'era da spettarsi, oltre ai tanti riferimenti a Superman: Red Son vi segnaliamo qualche interessante Easter egg come la battaglia tra Supergirl e Luthor in cima al palazzo del Daily Planet o il fatto che, in visita a Nationa City con tanto di parrucca scura, Kara 2.0 usi il nome di Linda Lee, l'originale alter ego di Kara Zor-El nei fumetti.
La quarta stagione di Supergirl va in onda negli Stati Uniti ogni domenica su The CW, mentre in Italia va in onda ogni mercoledì su Premium Action.