Supergirl 4×07 “Rather the Fallen Angel”: recap e commento

La nostra recensione del settimo episodio della quarta stagione di Supergirl intitolato "Rather the Fallen Angel"

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Recap

Supergirl e Manchester Black sono protagonisti di un'inaspettata alleanza contro un avversario comune. Pur di perorare la loro causa xenofoba, Agent Liberty e i suoi seguaci sono infatti intenzionati a fare un attentato che trasformerebbe in cenere National City e i suoi abitanti. Kara è diffidente sul fidarsi o meno del suo nuovo alleato, ma J'onn la invita a non dubitare di Manchester. Purtroppo, però, l'uomo ha un piano tutto suo, e pur di mettere le mani sul mandante dell'omicidio della sua amata Fiona, è disposto a sacrificare chiunque.

Nel frattempo, James sceglie la via della mediazione. L'alter ego civile di Guardian è disposto a sacrificare la sua reputazione impeccabile, pur di poter confrontarsi civilmente con il leader dei Children of Liberty. Lockwood sarà altrettanto corretto?

Infine, Lena porta avanti il suo misterioso Progetto Harun-El, il cui fine è quello di curare qualsiasi malattia: è giunto il momento della sperimentazione sugli esseri umani.

Commento

Rather the Fallen Angel è un episodio costituito da più luci che ombre, e a conti fatti uno dei migliori finora della quarta stagione di Supergirl. Se da un lato abbiamo una trama inflazionata fino all'abuso, che vede per l'ennesima volta National City minacciata da una "bomba" - uno dei leitmotiv dello show, per usare un eufemismo - dall'altro la presenza di un personaggio ambiguo e violento, sebbene mosso da nobili intenzioni, come Manchester Black va a innescare una serie di meccanismi che rendono la storia dinamica, coerente e godibile. Le interazioni che questo nuovo anti-eroe imbastisce con la protagonista - così come con Martian Manhunter - sono interessanti e credibili, e vanno ad aprire nuovi orizzonti per la serie TV (anche a giudicare dalla sibillina sequenza finale, che ci lascia credere che Manchester possa diventare il super eroe di nome Acciaio, nell'Arrowverse).

Ancora più affascinante è la sotto-trama legata a Lena: in questa frazione della storia, che ha sicuramente un minutaggio esiguo, ma bel calibrato, la giovane Luthor trova la sua consacrazione come personaggio. A partire da questo momento, è lecito aspettarsi un'ulteriore evoluzione dello stesso, con conseguenze imprevedibili.

In termini di azione, la sequenza d'apertura così come quella del "salvataggio" all'ultimo secondo compiuto da Supergirl sono visivamente appaganti, anche grazie a un buon lavoro svolto con gli effetti visivi.

Il titolo dell'episodio cita testualmente un passaggio del Frankenstein di Mary Shelley: "Remember that I am thy creature; I ought to be thy Adam, but I am rather the fallen angel, whom thou drivest from joy for no misdeed. Everywhere I see bliss, from which I alone am irrevocably excluded. I was benevolent and good; misery made me a fiend" ("Ricorda che sono la tua creatura; dovrei essere il tuo Adamo, ma sono invece l'angelo caduto, che tu allontani dalla gioia senza alcuna colpa. Ovunque vedo felicità, dalla quale soltanto io sono irrevocabilmente escluso. Ero buono e gentile; l'infelicità mi ha reso un demonio."). Il passaggio è un metaforico riferimento al progressivo cedimento al lato oscuro sia di Lena che di Manchester, spinti dall'amore a compiere azioni ingiustificabili.

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