Supergirl 4×06 “Call to Action”: recap e commento

La nostra recensione del sesto episodio della quarta stagione di Supergirl intitolato "Call to Action"

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Recap

I Children of Liberty, gruppo di vigilantes agli ordini di Agent Liberty, stanno organizzando delle ronde notturne in tutta National City, dando la caccia agli alieni della città. Il gruppo xenofobo ha un grande piano previsto per la notte del Ringraziamento, con il quale estirpare la popolazione extraterrestre.

Nel frattempo, sia Manchester Black che James scendono in campo per provare ad arginare questo fenomeno: il primo dimostra un modus operandi violento, al fine di vendicare la morte dell'amata Fiona, mentre il secondo sceglie la strada della mediazione, provando a dialogare con i Children of Liberty, incontrando però il disappunto di Lena. La donna, a sua volta, è impegnata in una serie di esperimenti teoricamente volti a trovare una cura per il cancro, ma che potrebbero dare un esito ben più pericoloso.

Kara si ritrova impegnata in un dibattito televisivo assieme a Ben Lockwood (il quale si scopre nascondere molti segreti alla sua famiglia, come al resto del mondo): non è però facile controbattere alla forte ideologia populista dell'ex professore universitario.

Intanto, Alex è sempre più ai ferri corti con il Colonnello Haley, desiderosa che il D.E.O. si occupi esclusivamente di minacce aliene, lasciando così stare i Children of Liberty.

Nella notte in cui potrebbe andare in scena un genocidio, tutti i protagonisti fanno del loro meglio per impedirlo, con Supergirl che si trova persino a lottare contro un terrificante drago alieno.

Commento

Call to Action è un buon episodio, capace di risollevare - almeno momentaneamente - la quarta stagione di Supergirl, incappata solo la settimana scorsa in un vero e proprio passo falso.

Siamo di fronte a un capitolo della storia densissimo, che presenta numerose sotto-trame, in grado di confluire progressivamente nel filone narrativo principale, portando avanti la trama generale, che continua così a crescere in modo fluido e abbastanza armonico.

C'è un buon lavoro di scrittura dietro a Call to Action: gli autori gestiscono coerentemente un racconto sfaccettato e dinamico, dimostrandosi capaci di confezionare una storia dotata di un buon ritmo e di un solido impianto narrativo. All'interno di una vicenda che dura complessivamente una giornata, accadono davvero molte cose, con ogni personaggio impegnato in una sua personale missione, mossa da esigenze personali che si intersecano tra loro.

In particolare, è l'inserimento dei nuovi personaggi a risaltare particolarmente: Brainiac-5, Nia e Manchester stanno progressivamente trovando il proprio posto all'interno di questo mondo, amalgamandosi al meglio con ciò che già c'era prima di loro, e riservando anche diverse sorprese. Ma è soprattutto il villain principale, Ben Lockwood alias Agent Liberty a fare un figurone, dimostrandosi un antagonista di spessore nella sua duplice veste. Non è difficile, al giorno d'oggi, per un personaggio machiavellico e populista risultare assolutamente credibile, visto lo scenario socio-politico nel quale viviamo, ma ci teniamo a sottolineare quanto questo super criminale ci stia affascinando sempre di più.

La sequenza finale, con la battaglia tra Supergirl e il drago alieno è inoltre molto efficace, anche e soprattutto dal punto di vista visivo. La creature extraterrestre ha un bel design - che ricorda la Furia Buia della saga cinematografica Dragon Trainer - e gli effetti visivi sono tra i migliori mai visti nello show, dimostrando una certa controtendenza rispetto al calo qualitativo della CGI in The Flash.

La "notte del giudizio" messa in atto dai Children of Liberty ricorda evidentemente, come premesse, quella dell'omonima serie di film e - da poco - anche show televisivo: normali cittadini indossano maschere e impugnano armi, scatenando la propria violenza in una notte contro una minoranza della popolazione civile (in questo caso, quella aliena). Nei vari passaggi dell'episodio è richiamato più di una volta il termine "purge", traducibile come "sfogo", che è anche il titolo originale della suddetta saga cinematografica.

Non ci è dato sapere molto del misterioso "Progetto Harun-El" di Lena, ma il nome richiama evidentemente la Roccia di Yuda Kal incontrata la scorsa stagione, e usata dai Children of Juru per creare i Worldkiller.

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