Supergirl 4×04 “Ahimsa”: recap e commento

La nostra recensione del quarto episodio della quarta stagione di Supergirl intitolato "Ahimsa"

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Recap

Supergirl è stata a un passo dalla morte, ma grazie agli sforzi combinati di Lena e Brainiac- 5 è riuscita a sopravvivere, per quanto ora si trovi "imprigionata" in una speciale tuta di contenimento, in attesa che l'atmosfera terrestre possa essere ripulita dai frammenti di kryptonite che l'hanno contaminata.

Nonostante non sia in grado di combattere, Kara non ci sta a rimanere seduta in panchina, soprattutto perché Agent Liberty, assieme a Mercy e Otis Graves, è passato alla fase successiva del suo piano, che vede l'utilizzo strumentale di due alieni rapiti da una struttura segreta del D.E.O., mandati a scatenarsi tra la gente comune.

Nel frattempo, J'onn incontra Manchester Black, il fidanzato di Fiona, la leader del movimento pacifista alieno di cui fa parte, da tempo rapita da Agent Liberty. I due provano a liberare la donna, incontrando però serie difficoltà che portano Martian Manhunter a riflettere sulle sue scelte di vita recenti, facendogli valutare se tornare in azione, o meno.

Commento

Un discreto episodio per Supergirl, che conferma il trend sostanzialmente sufficiente della quarta stagione dello show. Partendo da presupposto già espresso in occasione della première di qualche settimana fa, ossia che il tema principale di questa annata è molto valido e attuale, avvertiamo la sensazione che, da parte degli autori, non ci sia però alcuna voglia di osare, impedendo così alla narrazione di decollare davvero. Inoltre, mai come quest'anno, la serie TV sembra soffrire di un'importante decompressione, che ci fa temere per il futuro prossimo, dato che di fatto siamo solo agli inizi. A conti fatti, quel che abbiamo visto nei primi quattro episodi è un format che si è ripetuto più di una volta, con il gruppo di terroristi di Agent Liberty che alza sempre più l'asticella delle proprie azioni per arrivare alla destabilizzazione globale, e Supergirl e il D.E.O. pronti a impedirglielo.

È davvero impensabile che si possa seguitare ancora lungo questa strada, però.

A ogni modo, la battaglia finale al luna park che va in scena in Ahimsa è gradevole, specie dal punto di vista visivo, nonostante il momento di maggiore pathos - la morte di Fiona - sia abbastanza imbarazzante, come messinscena e recitazione.

Segnaliamo il trattamento "à la Iron Man" subito dalla protagonista che, confinata in una tuta di contenimento, dispone di un visore display sostanzialmente identico a quello del Vendicatore in armatura del grande schermo, impersonato dall'attore Robert Downey Jr. Evidentemente una tale soluzione tecnica ha fatto scuola.

Sul fronte dei riferimenti ed easter egg ai fumetti della DC Comics, la notizia più importante è sicuramente l'esordio del personaggio noto come Manchester Black, che ha una sua controparte originale che creata da Joe Kelly e Doug Mahnke sulle pagine di Action Comics #775 (2001). Nella sua iterazione originale, Manchester Black è il leader di un team di anti-eroi con super poteri noti come Elite, in possesso di abilità telepatiche e telecinetiche e fermamente convinto che l'unico modo di sbarazzarsi davvero dei criminali sia mediante l'utilizzo di forza letale.

Nelle battute finali dell'episodio appare anche il Colonnello Haley, che sembra essere la versione televisiva del Sergente Lauren Haley, apparso per la prima volta sulle pagine di Wonder Woman #325 (1985).

Segnaliamo un riferimento al film originale di Superman nel momento in cui Otis Graves esclama la frase "Welcome to Otisberg!" ("Benvenuti a Otisberg!"). Nella suddetta pellicola, Otisberg era il nome di una delle nuove città che avrebbero dovuto essere costruite sulla costa ovest degli Stati Uniti, qualora Lex Luthor avesse avuto successo nel suo piano di affondare la California.

Ritorna in scena Beebo, personaggio di finzione oramai molto noto nell'Arrowverse. Infine, la parola "ahimsa" che dà il titolo all'episodio in sanscrito descrive il principio della non violenza su qualsiasi essere vivente praticato nella tradizione induista e buddista.

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