Supergirl 3x16, "Of Two Minds": la recensione

La nostra recensione del sedicesimo episodio della terza stagione di Supergirl, intitolato "Of Two Minds"

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L'arrivo di una letale epidemia a National City è il preludio del risveglio di Pestilence, il terzo Worldkiller. Mentre il Team Supergirl indaga su chi sia l'avatar umano del temibile avversario, Kara e Imra hanno un duro confronto sul modo più giusto per affrontarlo.

Nel frattempo, Lena continua le sue analisi su Sam nel tentativo di trovare un modo per mettere fine alla sua trasformazione in Reign.

Dopo settimane difficili, ecco finalmente che la terza stagione di Supergirl ritrova un po' di brio, grazie a un episodio che riporta la storia sul sentiero principale dello show. Of Two Minds è infatti un capitolo frizzante, denso di azione, con un buon contenuto in termini di pathos, oltre che estremamente rappresentativo della natura più intrinseca e simbolica della protagonista, così come del suo più noto cugino.

"Io non uccido": è questa la frase che Kara a un certo punto esclama, nonostante il suo codice sia messo costantemente a dura prova dal dover affrontare avversari con poteri così grandi da mettere a repentaglio non solo il destino di National City, quanto del mondo intero.

I vari intrecci narrativi che si vengono a creare nel corso dell'episodio, inoltre, sono sufficientemente coerenti e abbastanza ben scritti: in particolare, la tensione tra Supergirl e Saturn Girl - alimentata anche da questioni molto personali - si dimostra interessante, ed è in grado di fungere da catalizzatore per amplificare non solo lo spessore della protagonista, ma anche quello di un personaggio minore rimasto finora in ombra, a parte l'indubbiamente affascinante presenza.

Certo, come al solito, non mancano aspetti negativi e ingenuità: il delirium di Winn post-contagio, per esempio, è una delle pagine più goffe mai viste nello show, sia in termini di scrittura dei dialoghi che di recitazione. La risoluzione dell'episodio è inoltre abbastanza sbrigativa - ma potenzialmente funzionale per il prosieguo - mentre finalmente si risolve il periodo di "riposo" di Reign, in stand-by nel laboratorio segreto di Lena da davvero troppo tempo: a tal proposito, per quanto il sospendere momentaneamente lo scontro con il main villain di stagione sia un "male necessario" per serie TV le cui stagioni sono così lunghe, a volte c'è la sensazione che non ci si preoccupi più di tanto nel cercare il giusto pretesto narrativo, ma piuttosto si vada a scegliere quello più immediato, sbrigativo.

Nonostante ciò, è piacevole che con Of Two Minds lo show sia tornato su quello che sembra essere il binario più giusto, in termini narrativi. La terza stagione di Supergirl, infatti, si sta sempre più rapidamente avvicinando alla sua conclusione, e nell'ultimo atto finalmente vedremo andare in scena la battaglia contro i Wordkiller, che promette discretamente bene.

In termini di rimandi ai fumetti DC Comics, lo show sta traendo sempre più ispirazione dalla serie di Supergirl de I Nuovi 52. Nel dettaglio, nella saga degli "Uccisori di Mondi" non v'è un avversario di nome Pestilence, anche se questo ricorda molto, per poteri più che per design, l'alieno di nome Perrilus, in grado di creare tossine e veleni in modo endogeno.

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