Supergirl 3x13, "Both Sides Now": la recensione
La nostra recensione del tredicesimo episodio della terza stagione di Supergirl, intitolato "Both Sides Now"
Nel frattempo, Mon-El confessa a J'onn un segreto molto intimo, mentre i due sono intenti a riparare l'astronave della Legione dei Super-Eroi, e Lena è sempre più sospettosa di Sam, a causa del suo strano comportamento.
Sotto il profilo narrativo, troppi aspetti appaiono senza senso logico, a partire dalla gestione a dir poco discutibile, da parte di Kara e dei suoi alleati, di un nemico sconosciuto e potenzialmente pericoloso. Il tutto, lo si capisce, deve portare a una fuga dello stesso, così che possa essere reclutato dalla parte di Reign, al fine di dar vita al team dei Wordkiller al gran completo. Dunque, era davvero necessario propinarci questa parentesi che di fatto non porta a nulla? E la stessa Reign - così come la sua "guida" - come mai si accorge del risveglio del suo potenziale alleato solo nel momento in cui questo viene catturato dal D.E.O., quando era già avvenuto in precedenza? Sorvoliamo su tutte le "paturnie" di Alex in merito alla sua relazione, dato che non mancano in ogni episodio, e concentriamoci quindi sul "capolavoro" della storia di questo episodio: Mon-El, infatti, rivela a J'onn che il matrimonio tra di lui e Saturn Girl è stato combinato, e che, in fondo in fondo, ama ancora Supergirl. Chi lo avrebbe mai detto?! A questo punto, però, cercando di restare seri e distaccati, illudendoci ancora che gli autori dello show siano professionisti nonostante ripetute scelte tranquillamente classificabili come amatoriali, chiediamoci: era davvero necessario mettere in piedi tutta la trovata del matrimonio per permettere contestualmente il ritorno di Mon-El e l'esordio della Legione? E qualora la risposta a tale quesito fosse affermativa, c'era proprio bisogno di dar vita a una svolta narrativa così finta per far tornare in futuro il daxamita e la protagonista assieme? Perdoniamo spesso e volentieri ai prodotti di The CW soluzioni tipiche un teen drama di Serie B, perché di fatto gli show dell'Arrowverse questo sono, rivolgendosi prevalentemente a un pubblico adolescenziale. Ma da qui a dar vita a una trama degna di una qualunque soap opera sudamericana ce ne vuole. Siamo a dir poco inorriditi, e purtroppo sempre meno sorpresi, dalle scelte degli autori delle suddette serie TV.
Difficile aggiungere altro al riguardo di Both Sides Now, specie in termini positivi. Abbiamo visto l'episodio, ne abbiamo scritto, ora non ci resta altro da fare che dimenticarlo; compito che si rivelerà tutt'altro che difficile.
Non ci sono, inoltre, riferimenti specifici ai fumetti DC Comics, nonostante tutta la stagione sia vagamente ispirata al ciclo della serie a fumetti di Supergirl de I Nuovi 52 firmato da Michael Green e Mike Johnson. I Wordkiller dell'Universo DC, che avevano sembianze mostruose, erano denominati Deimax, Perillus e Flower of Heaven. Il personaggio di Purity, così come quello già nominato come Pestilence, sono dunque da ritenersi creazioni originali dello show.