Supergirl 3x12, "For Good": la recensione

La nostra recensione del dodicesimo episodio della terza stagione di Supergirl, intitolato "For Good"

Condividi
Mentre Supergirl e il suo team sono alla ricerca di Reign e degli altri Worldkiller, Samantha chiede aiuto ad Alex per fare luce sui sempre più frequenti "blackout" dei quali è vittima: la donna, infatti, non sa ancora di essere l'alter ego della letale kryptoniana.

In una situazione di grande incertezza e confusione, la "guerra" tra Lena Luthor e Morgan Edge si arricchisce di un nuovo capitolo, nel momento in cui il secondo accusa la prima di essere la responsabile di un attentato alla sua vita. La replica di Edge, a sua volta, scatena la reazione di Lillian Luthor, intenzionata a proteggere la figlia a suo modo.

Con For Good, dodicesimo episodio della finora stentata terza stagione di Supergirl, quella che è l'attuale storyline principale dello show viene messa sostanzialmente in pausa, lasciando spazio a un filone narrativo sicuramente minore, ma che allo stesso tempo era colpevolmente rimasto in sospeso. Torna in scena, quindi, la querelle senza esclusione di colpi tra Lena e Morgan Edge, che già aveva fatto fuoco e scintille in precedenza. In questo senso, gli autori sono bravi a riallacciare la propria storia allo sconsiderato gesto compiuto dalla Luthor qualche mese fa, quando aveva minacciato di uccidere il suo rivale ed ex partner. Questo evento diviene la premessa atta a innescare una serie di vicissitudini a incastro, nelle quali fa la sua discesa in campo un terzo giocatore che da qualche tempo aveva fatto perdere le sue tracce.

Va detto che l'episodio in questione, anche se sufficiente in termini di plot, si dimostra abbastanza povero in fase di realizzazione, con sequenze eccessivamente decompresse e talvolta messe in atto con troppa sufficienza. Il finale, però, risolleva le sorti di questo capitolo della storia, con una conclusione piacevolmente spettacolare, oltre che molto appagante per qualsiasi nerd, grazie a una chicca che è oggettivamente un buon colpo di scena.

Tornando al filone narrativo principale, il mistero dietro l'identità degli altri Wordkiller è senza dubbio interessante: l'idea che ci siano altri esseri alieni potentissimi come Reign, ma in qualche modo diversi da quest'ultima, rappresenta sicuramente un'occasione ghiotta per imbastire una seconda parte di stagione più spettacolare e si spera anche solida, dato che finora la proverbiale barca ha fatto un po' acqua da tutti i pori, rimanendo però a galla. La speranza è che questo asso nella manica sia giocato con raziocinio e coerenza, e che gli autori si sforzino un po' di più in fase di scrittura, dal dar vita a un intreccio ben saldo fino alla sceneggiatura di dialoghi più convincenti.

Al di là di queste riflessioni generiche, dobbiamo però sottolineare come il gran numero di personaggi di Supergirl stia diventando un cast sempre più amalgamato e funzionale, il che rappresenta una nota di merito, perlomeno gestionale.

Senza ombra di dubbio, il più grosso easter eggs ai fumetti DC Comics è l'esordio in azione della Lexo-Suit, iconica armatura hi-tech progettata e costruita da Lex Luthor per affrontare Superman, questa volta indossata da Lillian Luthor. Per dovere di cronaca, avevamo già visto l'armatura nella precedente stagione, all'interno del rifugio segreto della celebre nemesi dell'Uomo d'Acciaio. Nei comics, vi sono state svariate versioni della Lexo-Suit nel corso degli anni, ognuna con caratteristiche differenti; quella presentataci nell'Arrowverse richiama il modello classico dell'armatura, sia nella bicromia viola-verde che nella presenza di una vera e propria lancia fatta di kryptonite come mortale gadget.

Ancora, non ci è sfuggito la menzione al villain di nome Computo fatta da Brainiac-5. Si tratta di un celebre nemico della Legione dei Super-Eroi, che ha fatto il suo esordio sulle pagine di Adventure Comics #340 (1966), creato da Jerry Siegel e Curt Swan.

È invece Winn a dichiarare come il Generale Zod, altro celebre avversario di Superman, sia morto in una battaglia contro Kal-El, così come visto anche nella pellicola L'Uomo d'Acciaio (2013) di Zack Snyder. Sempre Winn, infine, ci fornisce i primi dettagli sui Wordkiller, dalla loro razza (gli altri tre sono un coluano, un maaldoriano e un phoriano) fino al fatto che potrebbero essere il risultato di un avanzatissimo lavoro di ingegneria genetica, così come nei fumetti.

Continua a leggere su BadTaste