Supergirl 3x11, "Fort Rozz": la recensione

La nostra recensione dell'undicesimo episodio della terza stagione di Supergirl, intitolato "Fort Rozz"

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Con Reign momentaneamente sconfitta ma ancora a piede libero, Supergirl e i suoi alleati decidono di indagare a fondo sull'origine del potente nemico. Le poche tracce a disposizione conducono nello spazio profondo, in direzione di Fort Rozz, una prigione kryptoniana dove si trova uno dei pochi esseri viventi che conosce la verità sull'origine della Worldkiller.

Tale località è però inaccessibile a qualsiasi forma di vita di sesso maschile, cosa che costringe Kara a mettere su una task force interamente al femminile che conta, oltre che Saturn Girl, anche le criminali Livewire e Psi, intenzionate anche loro a sbarazzarsi di Reign. La missione nello spazio, però, si rivela ben più complessa di quanto preventivato.

Sulla Terra, intanto, Alex si rivela un'abile babysitter nel momento in cui è chiamata a badare a Ruby.

Inutile nasconderlo, Supergirl è nata come serie TV in grado di essere appetibile anche - ma non solo - a un pubblico femminile, storicamente meno captive per ciò che concerne la narrativa supereroistica, in ogni sua forma. Scegliendo di cavalcare un'onda che negli anni sta montando sempre più alta - il numero di lettrici di fumetti è progressivamente in ascesa - lo show con protagonista la cugina di Superman ha cercato di divenire un'isola felice che mostrasse la vita di una giovane donna in carriera alle prese con i problemi di tutti i giorni, dalle difficoltà lavorative alle questioni sentimentali, la quale contemporaneamente riesce a essere anche un'eroina salvatrice. Nel bene e nel male, Supergirl ha sempre mantenuto questo mantra, talvolta brillantemente, altre volte sfociando un po' nel banale (pensate per esempio a ogni volta che abbiamo visto Kara e sua sorella bere un calice di vino rosso per alleviare i propri patemi).

Tenendo bene a mente tali premesse, con Fort Rozz abbiamo assistito a un episodio pienamente coerente con il mandato dello show, al netto di difetti strutturali e soluzioni narrative talvolta raffazzonate. La nascita di una "Task Force XX" che vede Supergirl unire le forze non solo con la donna che ha sposato il suo ex fidanzato, ma anche con due delle sue più temibili nemiche al fine di poter riuscire, un giorno, ad abbattere la temibile Reign, regala un capitolo della storia dal contenuto frizzante e quindi gradevole. Certo, la trama è una delle più forzate alle quali abbiamo mai assistito, così come i "colpi di scena", compreso quello finale, paiono scolpiti sulla pietra fin dalle battute iniziali. A ogni modo, pur non privo di difetti, l'episodio porta a casa un buon risultato, dimostrando come è possibile dar vita a parentesi (più) al femminile in questo universo narrativo senza incorrere nell'orrore visto di recente in The Flash con la puntata intitolata Girls Night Out.

A margine, c'é però un potenziale rovescio della medaglia nel modo in cui viene affrontato il tema del bullismo, sbrigato in maniera troppo superficiale e forse anche eticamente discutibile.

Inoltre, le sotto-trame impostate da qualche tempo sembrano star dando, seppur lentamente, i propri frutti, facendoci sperare in una seconda parte di stagione meno monotematica e più originale.

Veniamo ora ai riferimenti ed easter eggs presenti nell'episodio, a partire dalla partecipazione dell'attrice Sara Douglas nel ruolo di Jindah Kol Rozz, dopo che la stessa aveva interpretato Ursa, braccio destro del Generale Zod, nelle pellicole Superman (1978) e Superman II (1980).

In riferimento ai fumetti della DC Comics, abbiamo finalmente conferma ufficiale dell'esistenza di altri Worldkiller oltre Reign: nella continuity originale questi erano in totale quattro, e ora staremo a vedere se tale parametro sarà rispettato anche nella serie TV. Nell'Arrowverse la luce delle stelle blu priva i kryptoniani dei loro poteri, in maniera assolutamente dicotomica rispetto ai comics, dove questi risultavano raddoppiati. Inoltre, l'aliena che inizialmente attacca Supergirl e la sua squadra a Fort Rozz è accreditata come Tormock, chiaro riferimento a una razza aliena violenta e sadica che ha fatto il suo esordio sulle pagine di Guy Gardner: Warrior #0 (1994), creata da Beau Smith e Mitch Byrd.

Nell'Universo DC, invece, non abbiamo riscontri in merito all'esistenza di "radiazioni Omicron", elemento narrativo evidentemente "preso in prestito" dalla grande mitologia di Star Trek. Nel corso della storia, infine, si fa riferimento alla pellicola Shining (1980), capolavoro cinematografico diretto da Stanley Kubrick, e basato sul romanzo omonimo di Stephen King.

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