Supergirl 3x02, "Triggers": la recensione
La nostra recensione del secondo episodio della terza stagione di Supergirl, intitolato "Triggers"
Nel frattempo, l'acquisizione della CatCo da parte di Lena Luthor dà vita a una serie di nuove dinamiche interne nella redazione del giornale dove lavora la protagonista - oltre a James Olsen - e non è detto che i pro di questo cambiamento siano maggiori dei contro.
Dopo un discreto avvio, con Triggers la terza stagione di Supergirl dimostra già la prima flessione, in termini di bontà qualitativa di un episodio che, in sostanza, propone una storia classificabile come uno interludio tra un incipit funzionale e quello che ci auguriamo possa arrivare in seguito. Ai fini della trama generale e dello sviluppo dei personaggi (vecchi e nuovi), infatti, l'apporto di questo capitolo dello show è abbastanza sterile, se non pari a zero.
Tutti ci aspettavamo maggiori dettagli sulla natura di Samantha - che sarà la mai villain di questa annata di Supergirl - ma non abbiamo avuto praticamente nulla di tutto questo, con un'altra criminale di sesso femminile impegnata a mettere i bastoni tra le ruote alla protagonista. La stessa Psi poteva essere un'avversaria dal grande potenziale, e invece la sua storyline pare essersi già conclusa dopo appena un episodio e un insieme stancante di buffe espressioni nel momento in cui il personaggio metteva in mostra i suoi superpoteri.
Triggers è un episodio dalla trama ridondante e dalla risoluzione non soddisfacente, anche a causa dei pessimi effetti speciali utilizzati per mettere in scena l'ultimo round tra le due contendenti (su tutto, si guardi la computer grafica del momento in cui la palla da demolizione impatta contro un palazzo, che sembra essere strata estrapolata direttamente da una serie TV degli anni Novanta). Sempre più fastidiose, inoltre, risultano le sequenze iniziali e conclusive con soundtrack adolescenziale e vari momenti "di vita" dei personaggi principali intervallati tra loro: anche qui, abbiamo di fronte soluzioni davvero anacronistiche.
Unica nota davvero apprezzabile è la sequenza in POV della partenza di Kara dal suo mondo natale oramai prossimo all'esplosione (si noti anche la contemporanea partenza del razzo di Kal-El, alias Superman): sebbene anche qui il tutto sia rappresentato con effetti speciali dozzinali, questo momento dell'episodio riesce a trasmettere le giuste emozioni.
Supergirl dovrà comunque dimostrare ben altro per sperare in un rinnovo, visti anche i bassi ascolti con cui ha esordito la terza stagione dello show.
Venendo a Psi, l'unica nota di interesse "nerd" di Triggers, abbiamo a che fare con un personaggio apparso per la prima volta sulle pagine di The Daring New Adventures of Supergirl #1 (1982), creato da Paul Kupperberg e Carmine Infantino, e che ha combattuto diverse volte contro Supergirl. A seguito della morte dei suoi genitori, la giovane Gayle Marsh - che aveva sviluppato poteri psichici sin dall'età di dodici anni - fu trasformata in un'arma da crudeli scienziati. Dopo essere stata sconfitta e catturata per l'ultima volta, si aggregò ai ranghi della Suicide Squad, perendo in una missione del team.