Il diciassettesimo episodio della seconda stagione di
Supergirl, intitolato
Distant Sun e diretto da
Kevin Smith, vede la protagonista presa di mira da diversi, pericolosi cacciatori di taglie intergalattici: un nemico misterioso ha infatti "aperto la caccia" a
Kara, viva o - preferibilmente - morta. Nel frattempo,
Mon-El deve risolvere una volta per tutte la spinosa situazione che lo vede coinvolto: i suoi genitori -
Lar Gand e
Rhea, re e regina di
Daxam - sono giunti sulla
Terra intenzionati a riportare il proprio figlio sul loro pianeta d'origine, anche andando contro la sua stessa volontà, mentre
Alex apprende alcuni spiazzanti segreti sul passato della sua compagna,
Maggie.
Alla velocità della luce, Kara e Mon-El sono tornati a stare assieme, dopo la brusca rottura avvenuta nello scorso episodio, causata dalle bugie sulle sue origini dette dal secondo alla prima: i due personaggi si sono riavvicinati a seguito degli eventi narrati nel crossover musical della scorsa settimana andato in scena nella serie TV The Flash. Fortunatamente, l'unione fa la forza, e i due amanti, assieme al resto della loro famiglia allargata, sanno affrontare assieme una situazione complessa e delicata, nella quale in gioco c'è una delle cose più importanti nell'esistenza di ogni uomo, o anche alieno antropomorfo, come in questo caso: la famiglia.
Kevin Smith torna a dirigere un episodio di
Supergirl a distanza di pochi mesi da Supergirl Lives, e lo fa bene, come era lecito aspettarsi. Di fronte a una sceneggiatura senza infamia né lode - liberamente e dichiaratamente ispirata all tragedia
Romeo e Giulietta di
William Shakespeare - caratterizzata da una trama lineare che alterna momenti molto prevedibili a sequenze dinamiche e con qualche buon twist narrativo, il meglio di
Distant Sun sta proprio nella cura registica che Smith sa infondere in questo capitolo della storia. I punti di forza del noto e apprezzato regista sono sostanzialmente due, uno più tecnico dell'altro, più etereo; da un lato, Smith è molto abile nel dirigere scene di azione e fa sempre ottime scelte per quanto concerne inquadrature e coreografie: il risultato sono battaglie e scontri di natura eterogenea ma ugualmente apprezzabili, nei quali c'è grande dinamismo e coerenza visiva. Dall'altro, il regista è un vero appassionato dei fumetti e personaggi
DC Comics, e quindi di fatto un "cultore della materia": ne consegue che Smith sa come utilizzare questi personaggi e i loro poteri al meglio - divertendosi anche molto nel mentre - e tutto ciò regala uno spettacolo appagante e molto fumettistico.
Distant Sun è inoltre un importante spartiacque nella trama generale della seconda stagione di Supergirl, un'importante testa di ponte che ci introduce, col suo finale sorprendente, a quello che sarà l'ultimo atto di questa annata dello show televisivo, con i protagonisti che dovranno presto affrontare due importanti minacce.
Veniamo ora ai diversi easter eggs e riferimenti ai fumetti DC presenti in questo episodio, a partire dal primo alieno che attacca
Supergirl, identificato come appartenente alla razza degli
Amalaks. Sebbene questi non siano presenti nei comics, segnaliamo come invece vi sia un essere di nome
Amalak, storico nemico di
Superman e Supergirl, creato da
Kurt Busiek e
Rick Leonardi sulle pagine di
Superman #669 (2007). Il secondo cacciatore di taglie intergalattico in possesso di poteri telepatici che prova a catturare Kara proviene invece dall'
Alcorian System (
Sistema Alcoriano, in italiano) che nell'
Universo DC è il luogo di origine dello storico personaggio noto come
Tal-Dar, fiero agente della
Polizia Intergalattica Spaziale, apparso per la prima volta su
Detective Comics #282 - di
Bill Finger,
Sheldon Moldoff e
Charles Paris - del lontano 1960, e che ha partecipato come co-protagonista a diverse storie della
Golden Age di
Batman e Superman.
Ancora, Mon-El fa una rapida menzione un emissario durlaniano: nei comics, i Durlaniani sono una razza di pericolosi alieni mutaforma, in grado di assumere le sembianze di chiunque vogliano, senza essere rilevati in alcun modo. Questo potrebbe essere un dettaglio importante, pensando alla rivelazione finale di questo episodio che coinvolge un personaggio secondario, ma non per questo poco importante. Curioso inoltre l'omaggio a Young Justice - serie DC Comics scritta per buona parte dallo sceneggiatore Peter David - in particolare al primo ciclo di storie della stessa, intitolato A League On Their Own: queste cinque parole sono citate nello stesso ordine in un'affermazione che Maggie fa ad Alex.
Infine, in Distant Sun torna la bellissima Lynda Carter nei panni di Olivia Marsdin, Presidente degli Stati Uniti d'America dell'universo narrativo di Supergirl, così come fanno ritorno alcuni elementi tipici della mitologia di questi personaggi, dalla kryptonite usata da Rhea come arma per ferire Kara, alla Fortezza della Solitudine di Superman, con il celebre anello della Legione dei Super-Eroi ben a favore di camera, e siamo sicuri che non sia un caso.