Supergirl 2x11, "The Martian Chronicles": la recensione

La nostra recensione dell'undicesimo episodio della seconda stagione di Supergirl, intitolato "The Martian Chronicles"

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Spoiler Alert
L'undicesimo episodio della seconda stagione di Supergirl, intitolato The Martian Chronicles e diretto da David McWhirter, vede andare in scena il preannunciato arrivo dei White Martians (Marziani Bianchi) sulla Terra, decisi a catturare la loro simile M'Gann M'orzz, colpevole di aver tradito la causa - genocida - del suo popolo. Toccherà a Supergirl, J'onn J'onzz e ai loro alleati opporsi alla furia distruttiva dei loro nemici e salvare la redenta marziana.

Nelle battute finali dello scorso episodio dello show, Mon-El era finalmente riuscito a dichiararsi a Kara, la quale però si era trovata nella scomoda posizione di respingere le avances del daxamita, dichiarandosi non pronta ad avere una relazione e vedendo in lui solo un amico e un alleato nella difesa di National City e della Terra tutta. La protagonista non avrà però tempo di riflettere su questa sua decisione e sulle potenziali conseguenze, perché ben presto un Marziano Bianco di nome Armek si presenterà deciso a riportare sul suo pianeta d'origine quella che, secoli prima, era stata la sua compagna, così che questa possa scontare la sua terribile pena.

Dopo un primo round conclusosi a favore dei protagonisti, il villain si ripresenterà presso il quartier generale del D.E.O., e dopo un parapiglia iniziale, prenderà le sembianze di una delle persone ivi presenti, sfruttando il suo potere mutaforma. Da queste premesse prenderà il via una curiosa quanto drammatica vicenda: i protagonisti si troveranno infatti all'interno della struttura, impossibilitati a uscire, sapendo che uno di loro è il nemico sotto mentite spoglie, ma incapaci di sapere davvero chi è chi. In una spirale di angoscia e paranoia, nella quale tutti dubiteranno di tutti, sarà deciso il destino di M'Gann, così come degli invasori provenienti da Marte.

Nonostante premesse iniziali molto originali, a partire dall'arrivo di nuovi e potenti nemici alieni, sino alla situazione - claustrofobica e imprevedibile - nella quale i protagonisti si trovano ad affrontarli, The Martian Chronicles è un capitolo tra i più scialbi di Supergirl, frammentato e privo di mordente, caratterizzato inoltre da un incipit e soprattutto una sequenza finale impregnati - o forse inzuppati, meglio - di eccessivo (teen) drama, cosa che priva la narrazione di pathos e ritmo. Per non parlare del pretestuoso riferimento a non specificate "interferenze psichiche" che impediscono a J'onn di usare i suoi poteri, scelta narrativa piuttosto criticabile. Per realizzare un buon episodio nel quale Kara e i protagonisti avrebbero affrontato i tanto temuti White Martians sarebbe bastato concentrarsi maggiormente sulla caratterizzazione dei nemici, e delle loro peculiari abilità, imbastendo - meglio - su queste una storia avvincente, invece che un banale "much ado about nothing" (tanto rumore per nulla).

A salvare parzialmente questo episodio ci sono alcune sequenze d'azione - in particolare la prima - che vedono andare in scena degli scontri apprezzabili, con una buona regia e una discreta CGI, penalizzati, però, da una fotografia troppo scura e dall'insensato uso della slow motion, che, come nel capitolo precedente, rende goffe e un po' ridicole le battaglie di questi super esseri. Dopo la bella midseason premiere, questa seconda parte della seconda stagione di Supergirl sta vivendo una fase sensibilmente calante.

Veniamo ora agli easter eggs e ai riferimenti ai fumetti DC Comics presenti in The Martian Chronicles, a partire dallo stesso titolo, speculare a quello di un racconto breve firmato dal celebre scrittore Ray Bradbury, grande e compianto innovatore del genere fantascientifico. Impossibile, inoltre, non cogliere come la trama di questo episodio si ispiri chiaramente a quella del film La cosa (The Thing) di John Carpenter, con i protagonisti intrappolati in una base militare assieme a una forma di vita aliena ostile e mutaforma.

I riferimenti all'Universo DC a fumetti sono perlopiù inerenti la mitologia e le storie dei marziani, a partire dal fatto che questi alieni sono molto longevi (la loro vita si misura in secoli) e che la loro principale debolezza è rappresentata dal fuoco, in grado di ferirli - così come la kryptonite per i kryptoniani - e soprattutto di indebolire i loro poteri psichici, costringendoli tra le altre cose a rivelare la loro vera forma. Il villain principale dell'episodio, Armek, ha un omonimo corrispettivo nei comics ed è stato tra gli avversari della Justice League of America durante il lungo e apprezzato ciclo dello sceneggiatore Grant Morrison. Viene inoltre menzionato H'ronmeer, Dio della Morte dei marziani, che più volte è stato citato nelle storia a fumetti di Martian Manhunter.

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