Supergirl 1x13, "For The Girl Who Has Everything": la recensione

Per il suo tredicesimo episodio, Supergirl adatta per il piccolo schermo una delle più celebri avventure dell'Uomo d'Acciaio, scritta da Alan Moore nel 1985

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Spoiler Alert
Dopo la cocente delusione della scorsa settimana, Supergirl ha deciso di puntare in alto, basando buona parte del suo tredicesimo episodio sull'iconica storia a fumetti For The Man Who Has Everything, scritta da Alan Moore e disegnata da Dave Gibbons. Una mossa azzardata che ha però dato vita a una delle migliori puntate dello show, non in grado di emozionare come il materiale di partenza ma con molti pregi dalla sua parte (e pochissimi difetti).

Già adattato per il piccolo schermo nel 2004 in un episodio del cartoon Justice League Unlimited, l'albo realizzato dalla coppia dietro a Watchmen vedeva Superman rimanere vittima della Black Mercy, una pianta aliena capace di indurre le sue prede a vivere un sogno a occhi aperti simile a un coma. Così come fu per l'Uomo d'Acciaio nel 1985, anche per Kara (Melissa Benoist) questo sogno ha rappresentato la possibilità di tornare su Krypton e riabbracciare, anche se solo idealmente, la sua famiglia. Oltre ai membri che avevamo già avuto modo di conoscere nei vari flashback ambientati prima dell'esplosione del pianeta, For the Girl Who Has Everything ha dato un volto anche a un giovane Kal-El (Daniel DiMaggio), o almeno alla versione partorita dalla fantasia della ragazza. Nonostante tutte queste figure stessero per convincerla che quella che stava vivendo era l'unica realtà esistente, Kara non ha ceduto al potere della Black Mercy e si è risvegliata prima che fosse troppo tardi. Essenziale per la sua fuoriuscita dal coma è stato il contributo della sorella Alex (Chyler Leigh), intervenuta in prima persona nel sogno dopo aver stabilito un legame telepatico con lei. Questa parte, che secondo gli autori avrebbe dovuto "commuovere fino alle lacrime", è stata sì emozionante, ma non priva di qualche difetto. Tutta la sequenza finale della scena, in cui la vicedirettrice del D.E.O. veniva bloccata da alcune guardie kryptoniane, è stata infatti gestita male a livello di movimenti attoriali, troppo finti e innaturali. Anche la creazione in computer grafica del pianeta alieno di Supergirl ha lasciato un poco a desiderare, nonostante un passo in avanti rispetto a quanto visto nelle prime puntate sembra essere stato fatto. Purtroppo, questo miglioramento non è stato esteso alle scene di combattimento e alla CGI di Martian Manhunter (David Harewood), entrambe ancora di scarsa fattura.

Checché se ne potesse pensare, la parte relativa alla Black Mercy non ha rappresentato la trama portante dell'episodio, ma soltanto il punto di partenza della stessa. For the Girl Who Has Everything si è infatti principalmente concentrato sull'attuazione del primo step di Myriad, il piano di Astra (Laura Benanti) e Non (Chris Vance) volto a cambiare per sempre il destino della Terra. Non ci è ancora chiaro in cosa esso consista, ma il suo sembra avere qualche collegamento con il personaggio DC Comics di Sasha Green, un'istruttrice di arti marziali riportata in vita da un parassita alieno. Se vi state chiedendo cosa centri tutto questo con Myriad, beh, la risposta è molto semplice: quest'ultimo è il nome assunto da Sasha dopo il suo ritorno dal regno dei morti, a seguito del quale sono nate in lei attività di controllo mentale e camaleontismo. Che sia quindi questa persona (o questo parassita) l'arma segreta con cui il gruppo di kryptoniani ribelli intende "curare" il nostro mondo? Quel che è certo è che, dopo la puntata andata in onda lunedì, la fazione appena citata ha perso in battaglia il suo generale. Nei momenti finali dell'episodio, Alex ha infatti ucciso Astra, impedendo a quest'ultima di uccidere a sua volta J'onn. La morte di quella che pensavamo essere la principale villain della stagione ha aperto a interessanti scenari per il futuro dello show, rimescolando le carte in gioco e aggiungendo quel pizzico di pepe utile a spronare i fan a continuare a seguire il telefilm.

La morte di quella che pensavamo essere la principale villain della stagione ha aperto a interessanti scenari per il futuro dello show

Tra flashback e combattimenti, la puntata ha trovato anche spazio per ristabilire le dinamiche sociali tra i vari personaggi, soprattutto per quanto riguarda l'ambiente del CatCO. Winn (Jeremy Jordan), oltre ad aver fatto un'ottima impressione su Hank per i suoi consigli al D.E.O., è finalmente riuscito a riallacciare i rapporti con Kara, seppur soltanto d'amicizia. Anche la situazione tra quest'ultima e Cat Grant (Calista Flockhart), delusa dalla scelta della Ragazza d'Acciaio di respingere suo figlio Adam, sembra essersi stabilizzata. In questo frangente, non possiamo esimerci da fare i complimenti alla Benoist per la sua interpretazione di J'onn versione Kara, una delle scene più divertenti andate in onda dal pilota a questa parte.

Alla luce di tutto ciò che abbiamo detto, possiamo tranquillamente identificare con For the Girl Who Has Everything l'apice qualitativo di Supergirl, una serie che sta cercando in tutti i modi di rimettersi in carreggiata dopo una partenza non proprio eclatante. Non resta che augurarci che lo show mantenga inalterato questo livello di fattura fino all'attesissimo crossover con The Flash, di cui proprio oggi è uscita una foto che ne annuncia l'inizio delle riprese.

Supergirl 1x13 - Astra e Non

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