Quando tutto sembrava ormai perduto, tra
ascolti drasticamente in calo e una trama scopiazzata da
The Flash che faticava a ingranare, il serial di casa CBS dedicato alla cugina di
Superman è riuscito nell'intento di raggiungere l'asticella della piena sufficienza.
Fight or Flight, l'episodio andato in onda martedì sera negli USA, è infatti risultato il migliore tra quelli finora andati in onda, sia dal punto di vista degli effetti visivi che della trama.
Lo show ha ripreso la sua corsa dal punto in cui si era interrotto la settimana scorsa, con la giornalista senza scrupoli Cat Grant (Callista Flochart) pronta a strappare la prima intervista alla nuova eroina di National City, Supergirl (Melissa Benoist). Questo breve botta e risposta è servito a evidenziare il leitmotiv della puntata, ovvero il confronto tra l'Uomo d'Acciaio e la giovane kryptoniana, accentuatosi esponenzialmente dopo l'accidentale rivelazione del legame di parentela tra i due. Fin dal primo episodio, il protettore di Metropolis è stato una costante (seppur "invisibile") all'interno del telefilm, ma la sua presenza, da trovata brillante quale poteva sembra in partenza, si sta lentamente trasformando in uno dei più grandi problemi della serie. A lungo andare infatti, i continui riferimenti al mondo di Superman rischiano di rivelarsi un'arma a doppio taglio per l'evoluzione del personaggio di Kara, attualmente non in grado di crearsi un proprio universo narrativo come invece hanno subito saputo costruirsi sia Arrow che The Flash.
I continui riferimenti al mondo di Superman rischiano di rivelarsi un'arma a doppio taglio per l'evoluzione del personaggio di Kara, attualmente non in grado di crearsi un proprio universo narrativo.
Ma torniamo a quello che è accaduto in questa terza puntata del serial CBS. L'intervista rilasciata alla direttrice della
CatCo non ha ottenuto l'effetto sperato da Supergirl: la supereroina è uscita fortemente debilitata dall'articolo, tutto incentrato su quanto lei sia inferiore al suo ben più noto cugino. A sistemare le cose ci ha pensato però il villain della settimana, il
Reactron interpretato da Chris Browning, mai sconfitto da Superman ma pronto a farsi smascherare e arrestare dalla giovane kryptoniana al loro terzo incontro. Ovviamente, come ancora avviene nel serial con protagonista Barry Allen (ma qui siamo ancora agli inizi e ciò può essere in qualche modo giustificato), per sconfiggere il suo avversario Supergirl ha dovuto richiedere l'aiuto a distanza di sua sorella
Alexandra (Chyler Leigh) e dei suoi colleghi
James Olsen (Mehcad Brooks) e
Winn (Jeremy Jordan), che per l'occasione gli hanno addirittura costruito una base operativa segreta nell'edificio che ospita la sede della CatCo. Nonostante tutto, va detto che per una volta, caso più unico che raro di questi tempi, ci siamo trovati di fronte a un avversario con un background ben definito e un design quantomeno accattivante, nonostante per certi versi ricordi una versione povera di Iron Man. Anche gli effetti speciali utilizzati per i raggi del "Reattore Umano" sono apparsi ottimi per lo standard della serie, cosa che non possiamo direi dei combattimenti tra quest'ultimo e Supergirl, veramente coreografati ed interpretati malissimo.
Oltre a Reactron, questo episodio ha visto l'esordio ufficiale di un altro celebre "cattivo" (o almeno noi ci auguriamo che lo diventi) dell'universo DC Comics, il magnante della tecnologia Maxwell Lord (Peter Facinelli), già fugacemente apparso in Stronger Together. Promotore della Justicie League International nell'omonima serie a fumetti degli anni '80, questa versione del personaggio sembra prendere un po' le distanze dalla sua controparte cartacea per assumere il ruolo del Lex Luthor di casa CBS, una sorta di nemesi per Supergirl sul piano pubblico e tecnologico da affiancare all'Astra di Laura Benanti, nemesi invece sul piano fisico. Questa ipotesi è avvalorata dal rapporto amoroso tra l'uomo e Cat Grant, che potrebbe trovare in lei una valida alleata qualora dovesse distruggere mediaticamente la giovane kryptoniana
Fight or Flight si è concluso con l'arrivo in città della sorella minore di Lois Lane,
Lucy (Jenna Dewan Tatum), pronta a intromettersi nella nascente relazione tra Kara e James Olsen, di cui quest'ultima è l'ex fidanzata. La persona che più di tutti finirà col rimetterci in questa storia sospettiamo essere il povero Winn, l'eterno secondo classificato, il cui personaggio, a seguito di questa situazione, potrebbe però compiere un'evoluzione e decidere di diventare il criminale noto come il
Giocattolaio, la cui apparizione durante la prima stagione è già stata confermata, anche se interpretato da suo padre
Winslow Schott Sr. (Henry Czerny).