Supergirl 1x01, "Pilot": la recensione

La nostra recensione in anteprima del pilot di Supergirl, nuova serie targata CBS che andrà in onda in autunno

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Spoiler Alert
Qualche giorno fa, con 6 mesi di anticipo prima del debutto in tv sul network americano CBS, è trapelato in rete il pilot di Supergirl. La serie è ideata da Greg Berlanti, noto al pubblico come co-creatore di Arrow e The Flash, e da Ali Adler, spalla di Ryan Murphy in numerosi progetti come The New Normal e Glee ma famoso anche per essere co-creatore di serie come Chuck e Family Guy.

Abbiamo visto in anteprima il pilot e possiamo dire che, almeno per il momento, di "super" sembra avere ben poco. Ci ritroviamo rivivere la solita solfa, un prodotto che intrattiene ma non incanta. Prima di tutto, facciamo una breve introduzione di Supergirl, ossia Kara Zor-El (interpretata da Melissa Benoist, conosciuta dal grande pubblico durante la quarta stagione di Glee e dal pubblico un po' più di nicchia nel cast di Whiplash), cugina del celeberrimo Superman. Spedita su di una navicella spaziale pochi istanti prima della distruzione di Krypton, sbarca con la missione di proteggere il cugino; ben presto si rende conto che il caro Superman in realtà se la cava più che bene anche con le sue stesse mani. Passano gli anni, e la ragazza prende una strada molto "terrestre": diventa una comune impiegata, reporter di una grande testata giornalistica, la CatCo di National City. Il giornale è guidato da una irriconoscibile (per via della chirurgia estetica) Calista Flochart, che interpreta Cat Grant, un personaggio banale e prevedibile costruito sulla falsariga della Miranda Priestley di Il Diavolo veste Prada. La cosa più interessante dell'intero progetto di Supergirl sembra essere il rapporto di Kara con la sorella adottiva Alexandra Danvers, interpretata da Chyler Leigh, un personaggio godibile e che sembra avere più sfumature della protagonista stessa, almeno per il momento.

In generale, la serie risulta improntata sulla scarsa originalità: dalle dichiarazioni dei produttori agli upfront sappiamo che la prima stagione avrà uno svolgimento procedurale, una struttura che già si intuisce in questo pilot e che ricalca il classico sviluppo delle serie a tema supereroistico degli ultimi anni, incluso un riferimento al tris amoroso stile CW che coinvolge la protagonista. La speranza, invece, era che la presenza di una protagonista femminile fosse di impulso a realizzare qualcosa di nuovo. Kara invece sembra essere un personaggio altamente macchiettistico e prevedibile: la classica ragazza impacciata in materia di uomini, ingenua e ridondante in maniera quasi fastidiosa, anche per via di una recitazione troppo enfatica e impostata. Unico punto a favore rispetto ad altre serie targate The CW o ABC sembra essere la CGI, meno scadente del solito.

La cosa più interessante dell'intero progetto di Supergirl sembra essere il rapporto di Kara con la sorella adottiva Alexandra Danvers

L'episodio pilota scorre abbastanza facilmente, pur avendo una durata di 46 minuti. La struttura dello show è molto simile a quella di The Flash: il plot twist include un grande evento che scatena altri eventi. Se nella serie sul velocista scarlatto i vari nemici nascono dopo l’esplosione del generatore di particelle del dottor Wells, che provocherà una mutazione genetica su una parte della popolazione di Central City, qui i vari villain della stagione (che saranno volti molto noti dei fumetti DC Comics) sono i temibili carcerati del pianeta Krypton, liberati accidentalmente durante la spedizione di salvataggio sulla Terra di Kara. Il paragone nasce spontaneo, e l'impressione è che ogni settimana ci troveremo davanti a un nuovo villain, quasi fossero in fila d'attesa per esser mandati in onda. Numerosi poi i cliché e i rimandi a serie tv e film del passato, un espediente che potrebbe essere anche interessante se non venisse utilizzato in maniera eccessiva. Diverte, per esempio, il cambio d’abito prima di un salvataggio, identico a quello di Clark Kent nella serie cult degli anni novanta Lois e Clark: Le Nuove Avventure di Superman, con tanto di occhiale buttato al vento (la protagonista deve averne diverse paia di ricambio a casa). E a proposito di Clark Kent, è necessario dire che la trovata del "vedo non vedo", ovvero il mostrare solo la sagoma e il mantello di Superman, è particolarmente azzeccata e risponde ai rumour che circolavano durante la pre-produzione dello show riguardo la presenza o no del supereroe all’interno della serie.

Non basta comunque un pilot per scartare una serie dalla lista dei debutti più interessanti dell'autunno: in Supergirl un potenziale e le intenzioni sembrano esserci, basta ricordare quanto è stato criticato (anche dagli stessi fan) lo stesso pilot di The Flash, una serie che con il tempo ha saputo distinguersi e ha suscitato interesse in un vasto pubblico. Non ci resta che aspettare questi sei mesi per capire quale strada percorrerà lo show.

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