Super Mario Odyssey, un Mario così non lo si era mai visto prima - Recensione
La baffuta icona dei videogiochi è tornata, in un'avventura dal sapore tutto nuovo: la recensione di Super Mario Odyssey
Nella sua costante ricerca dell'amore di Peach, Bowser stavolta ha fatto le cose per bene, non limitandosi solo a rapirla, ma preparando un matrimonio in grande stile, per il quale occorrono oggetti particolari, custoditi, ovviamente, nei regni che costituiscono l'ambientazione del gioco. Super Mario Odyssey è un inseguimento continuo, con il baffuto alla caccia del re dei koopa, in un'alternanza di momenti che concede anche spazio a piccoli scoramenti, fino ad un finale prevedibile negli esiti ma per niente nello svolgimento. E' proprio l'epilogo uno dei momenti più intensi della serie, in omaggio a quella tradizione che soprattutto nei capitoli tridimensionali infila eventi dal forte impatto emotivo, ma in realtà in tutta la produzione si respira un'aria diversa, perché i toni saranno pur sempre quasi costantemente sopra le righe, ma quelle brevi e occasionali variazioni rimangono particolarmente impresse.
La particolarità di Super Mario Odyssey deriva quindi da tanti elementi, alcuni nemmeno particolarmente visibili, inerenti a tutti gli aspetti della produzione, ma il più evidente è probabilmente il ruolo del salto nell'economia del gameplay. L'azione principe del platform è comunque la più utilizzata, ma il level design fa affidamento in maniera intensiva anche su altre per imbastire la colossale ricerca delle lune, carburante della navicella e obiettivo del giocatore. Il gioco ha una sua progressione ben scandita per ogni regno: l'arrivo su di esso, la risoluzione del problema che lo attanaglia, che molto spazio concede all'esplorazione, ma non in maniera totale, dato che alcuni impedimenti permangono fino al completamento dell'obiettivo, dopo il quale solitamente si ha l'intera zona a propria disposizione, per esplorarne ogni anfratto. Ecco, soprattutto nella prima fase l'utilizzo delle peculiarità dei nemici, dominabili col semplice lancio del cappello, è implementato in maniera massiccia, ed è una meraviglia.
[caption id="attachment_178695" align="aligncenter" width="1280"] Mario e Cappy viaggiano per il mondo a bordo della navicella Odyssey[/caption]
E' per questo motivo che i regni sono disseminati di stelle, per invogliare continuamente il giocatore a correre, saltare, arrampicarsi, trasformarsi, ficcandosi in ogni tubo, ruotando la telecamera alla ricerca di segreti, vagando a volte anche senza meta, venendo ricompensati dallo scorgere un bagliore in lontananza. I grandi spazi delle aree sono colmi di sostanza ludica che fa affidamento su abilità e intelligenza per essere goduta, capace di prendere forma a volte in modi totalmente inaspettati, perché se gli intermezzi bidimensionali sono stati più volte mostrati nel materiale promozionale non lo sono stati, ad esempio, i momenti nei quali si ritorna alle basi più platform, o altri ancora che vi lasciamo tutto il piacere di scoprire.
"Super Mario Odyssey è un videogioco che più che sulle abilità salterine si concentra sulla sorpresa della scoperta"Nell'estensione del platform su dimensioni più avventurose Super Mario Odyssey diverte, appassiona e stupisce quindi, ma non è perfetto. La maggior parte delle lune richiede un minimo sforzo per essere ottenute, altre impegnano davvero, sempre più nella ricerca che nella cattura in realtà, ma un comunque consistente numero di esse è agguantabile senza difficoltà alcuna, ed è vero che visto il loro esorbitante numero ciò poco importa, così come che la progressione lo permette, perché quando si prende una luna l'esplorazione non viene interrotta tornando alla nave, evitando così la distruzione del ritmo, ma lo è altrettanto che ne deriva una spiacevole sensazione di riempitivo e di eccessiva semplicità, quest'ultima in realtà estendibile al gioco tutto. L'essere poco sfidante, persino nei momenti squisitamente platform, è l'unico ma grande difetto del gioco, che mai mette in difficoltà, e non perché siano state eliminate le vite, ma proprio perché mancano situazioni nelle quali sbattere il muso su di un passaggio particolarmente ostico, ciò non avviene nemmeno nel post game, fase che nei Mario tridimensionali è solitamente foriera di maledizioni e improperi.
[caption id="attachment_167026" align="aligncenter" width="1280"] Il regno dei Fornelli è tra i più colorati, abitato da strambi esseri a forma di forchetta[/caption]
Super Mario Odyssey è comunque l'ennesimo reinventarsi, con successo, della mascotte videoludica più amata. Si tratta di un videogioco eccezionale, con i soliti valori produttivi di qualità indiscutibile, artisticamente bellissimo, morbido, sfavillante, colorato, dalla colonna sonora sopraffina, che compie nei confronti della saga un'operazione simile a quella operata da Breath of the Wild con The Legend of Zelda, un rinnovarsi ed espandersi rispetto ai capitoli precedenti, non nella stessa incredibile e perfetta maniera, ma comunque in modo straordinario. Non esalta il salto, a quello pensò Super Mario Galaxy, altra clamorosa ma perfettibile reinvenzione della serie (e lì arrivò un seguito, a raggiungere l'apice), bensì la sensazione di scoperta. E' un Mario tutto nuovo, come non lo si era mai visto prima.
[embed]https://www.facebook.com/badgamesit/videos/1527582720655084/[/embed]