Summertime (terza stagione): la recensione
Summertime saluta i suoi fan con gli episodi della terza stagione, mantenendo un'atmosfera leggera che sostiene la visione
Gli otto episodi del capitolo conclusivo della storia, già disponibili su Netflix, riescono a raggiungere il loro obiettivo: uscire di scena senza lasciare troppi elementi in sospeso senza però perdere quella leggerezza e solarità che ha contraddistinto fin dalle prime battute il progetto ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo di Federico Moccia.
La trama di Summertime 3
Sulla riviera romagnola è arrivata un'altra estata e Summer (Coco Rebecca Edogamhe) sembra voler vivere questo periodo con un approccio spensierato e senza drammi. Dario (Andrea Lattanzi) sembra aver trovato una stabilità emotiva che gli permette di provare a realizzarsi anche dal punto di vista professionale. Sofia (Amanda Campana) ritorna sentendosi un po' un'estranea e distante da Summer. Ale (Ludovico Tersigni) è in un periodo difficile a causa dei sensi di colpa legati a quanto accaduto a Lola (Amparo Piñero Guirao) che, invece, cerca di trovare il modo di ritornare in sella a una moto e lasciarsi alle spalle i momenti difficili. Edo (Giovanni Maini) si ritrova alle prese con un segreto che non riesce a confessare a Giulia (Romina Colbasso) e nemmeno al padre Loris e Wanda (Giuseppe Giacobazzi e Marina Massironi). Blue (Alicia Ann Edogamhe) inizia infine a farsi delle domande importante su se stessa e i propri desideri.
Non mancheranno inoltre qualche problema per Isabella e Antony (Thony e Alberto Boubakar Malanchino) e nuovi arrivi che causano qualche confusione e batticuore.
Un estate per compiere una svolta definitiva
Summertime prosegue fino alla fine con la formula ormai collaudata del racconto di un'estate riportando gli spettatori nella storia dei personaggi dopo molti mesi dal punto in cui si era interrotta la stagione precedente. Gli spettatori si trovano quindi di fronte a una versione più matura dei ragazzi al centro della trama e le prime puntate inedite permettono di scoprire quanto accaduto nei mesi precedenti proprio come succede tra gli amici che si sono un po' persi di vista e hanno bisogno di qualche chiacchierata e tempo trascorso insieme per recuperare il tempo perduto. L'arrivo dell'estate, inoltre, porta come accade spesso nella vita reale la possibilità di concentrarsi maggiormente su di sé e trascorrere più tempo con i propri amici, lasciandosi alle spalle gli studi o concedendosi una pausa del lavoro, situazione perfetta per giustificare l'approccio più leggero alla vita quotidiana dei protagonisti. Sfruttando il tempo tracorso si è poi potuto dare maggior spazio a Blue e questa scelta ha introdotto nell'ultima stagione della serie qualche sfumatura in più alla narrazione, avendo l'occasione di rappresentare anche il passaggio dall'infanzia all'adolescenza.
Un capitolo conclusivo che non lascia troppi elementi in sospeso
Il team di sceneggiatori - composto da Enrico Audenino, Luca Giordano, Francesco Lagi e Vanessa Picciarelli - si muove ormai sicuro nella vita di Summer e dei suoi amici. Nonostante più di una chiara fonte di ispirazione nel genere, impossibile non pensare a Dawson's Creek in più passaggi del racconto, Summertime prosegue il suo cammino offrendo un ritratto della società contemporanea piuttosto eterogeneo per problematiche e aspirazioni personali. Se da una parte c'è Dario che si ritrova alle prese con responsabilità da padre e al tempo stesso il tentativo di realizzare se stesso, dall'altro c'è Summer che è ancora legata al grande amore della sua adolescenza e non sa dare la giusta attenzione ai problemi di chi la circonda. Edo permette di tratteggiare le conseguenze di chi fa i conti con le aspettative dei genitori, e la coppia composta da Ale e Lola si muove in bilico tra incoscienza giovanile e una maturazione resa obbligatoria di fronte a una tragedia sfiorata.
In un quadro generale in cui tutti appaiono confusi, per un motivo o per l'altro, e l'amore crea problemi a ogni età, le parentesi dedicate a Blue, il serissimo Alfredo (Andrea Butera) e la spensierata Viviana (Ludovica Ciaschetti) alleggeriscono con efficacia un intreccio che sulla carta rischiava di apparire fin troppo cupo e distante dalle atmosfere solari dell'estate. Il poco tempo a disposizione nelle otto puntate conclusive non aiuta ad allontanare le new entry Luca (Cristiano Caccamo) e Federica (Emilia Scarpati Fanetti) da una rappresentazione stereotipata e prevedibile, tuttavia i personaggi - tenendo conto anche della presenza di Stefano (Stefano Rossi Giordani) - risultano piuttosto utili a far compiere dei passi in avanti al racconto dei protagonisti in modo naturale e non forzato.
Le presenze degli adulti, piuttosto limitate ai momenti di confronto generazionale rese obbligatorie dal racconto, sono talmente poche da non permettere agli interpreti di lasciare il segno, con l'eccezione di Marina Massironi che continua a rendere Wanda una presenza materna e protettiva che avrebbe meritato maggior visibilità.
Il talento di Thony viene sfruttato anche dal punto di vista musicale e la colonna sonora di Summertime regala nuovamente una selezione davvero piacevole che accompagna, senza mai essere invadente, gli eventi.
Senza particolare sorprese e qualche scena d'azione in moto, la storia arriva al suo epilogo in modo soddisfacente dando finalmente la giusta visibilità anche ad Amanda Campana, che delinea il personaggio di Sofia davvero bene grazie anche alle interazioni con Blue all'insegna dell'empatia, e ad Andrea Lattanzi che si ritrova alle prese con un personaggio meno stereotipato.
Meno convincenti, purtroppo, Romina Colbasso e i comprimari la cui recitazione appare piuttosto artefatta. La poca esperienza di numerosi membri del cast si nota in vari passaggi, in particolare nei momenti più drammatici, tuttavia il risultato finale non viene penalizzato.
Summertime saluta i propri fan mantenendo la leggerezza che ha sempre contraddistinto il progetto e, nonostante il gran numero di problemi che affrontano i protagonisti, non si arriva mai a un livello di drammaticità in stile Euphoria o altri progetti che si rivolgono a un target analogo. La serie italiana di Netflix non sarà sicuramente un'opera memorabile, ma ha saputo intrattenere piacevolmente gli spettatori grazie alla bravura del team di autori e registi che hanno saputo dare il giusto ritmo a un susseguirsi di tematiche in cui i più giovani possono riconoscersi e gli adulti non faticheranno a ricordare.