Street Fighter V, la recensione
Capcom tenta, in un colpo solo, di accontentare fan e giocatori occasionali: la recensione di Street Fighter V
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Giurassico, nei tempi della fibra ottica e di Twitch, anche se le cose andarono e stanno andando ben diversamente. Sony, con il suo PlayStation League, sta tentando di darne una prova empirica al grande pubblico, ma i veri appassionati sono già al corrente di che giro d’affari milionario generi ogni anno l’e-sport. Lo sa benissimo anche il publisher nipponico che, per l’appunto, ha dato vita ad una campagna marketing mirata sia con il predecessore che con l’esordiente Street Fighter V. Ecco spiegati i cambiamenti dunque, le innovazioni, le aggiunte, le omissioni. Questo capitolo ha un unico scopo: ingrossare le fila dei potenziali partecipanti ai tornei internazionali dedicati al gioco, contribuendo alla rinascita dei picchiaduro e, ovviamente, al fatturato della casa madre. Yoshinori Ono e il suo team, in questo senso, sono riusciti in un piccolo miracolo: semplificare, senza appiattire; rendere tutto più facilmente assimilabile, inspessendo ulteriormente l’anima strategico-tattica insita in ogni scontro.
Il sistema di combattimento ruota attorno al nuovo V-System, tripartito in V-Trigger, V-Reversal e V-Skill. Il primo si lega ad una specifica barra che, una volta riempita, permette di attivare bonus e abilità particolari. C’è chi si vedrà aumentare la velocità di spostamento, chi potrà avvelenare l’avversario con i propri pugni, chi godere di un teletrasporto utile per districarsi da una combo virtualmente letale. Le V-Reversal, che sostituiscono le Cancel di Street Fighter IV, si spiegano da sole e sono assolutamente fondamentali per interrompere e controbattere alle offensive nemiche. Le V-Skill, infine, ben più che i V-Trigger determineranno la scelta sul lottatore da controllare, eventualmente considerando anche attacchi e punti di debolezza dell’avversario da mandare al tappeto. Queste infatti, ovviamente esclusive per ogni personaggio, possono essere utilizzate in qualsiasi momento dell’incontro, senza limitazioni legate a indicatori da riempire o quant’altro. Si tratta, in questo caso, di particolari mosse, a volte difensive ma il più delle volte offensive, che se ben utilizzate possono influenzare pesantemente sull’esito della battaglia.
[caption id="attachment_150818" align="aligncenter" width="508"] Interessante la strategia con cui Capcom commercializzerà i futuri DLC del gioco: se non volete esborsare altro denaro, vi basterà giocare tanto a lungo da accumulare sufficiente valuta virtuale per procedere al download senza ulteriori costi.[/caption]
Quanto a modalità presenti in Street Fighter V, il discorso diventa controverso. Il gioco, allo stato attuale, è difatti incompleto. Oltre al training, la stuzzicante modalità sopravvivenza e l’1VS1 in locale e online, c’è solo una striminzito Story Mode, che attualmente funge da vero e proprio preambolo in vista dei costanti e futuri aggiornamenti ed espansioni promesse da Capcom. Anche le apprezzatissime Sfide, come una lunga lista di combattenti e costumi alternativi, arriveranno solo a partire da marzo: mese in cui il publisher inizierà il lungo supporto alla sua creatura. Ad oggi, insomma, chi è a caccia di una buona esperienza anche in singolo, giocatori occasionali in testa, gli stessi a cui sarebbe principalmente rivolto Street Fighter V, resterà momentaneamente deluso.
"Il gioco, allo stato attuale, è incompleto"Sul fronte tecnico, invece, c’è ben poco da eccepire. Non un’animazione fuori posto, mai un segno di cedimento del motore grafico, ancorato ai 60fps, personaggi ben modellati e soprattutto una lunga serie di effetti speciali semplicemente stupefacenti. Qualche ambientazione avrebbe potuto essere più dettagliata, ma l’impatto generale resta comunque spettacolare.
[caption id="attachment_150817" align="aligncenter" width="508"] Durante le nostre prove online i server hanno retto abbastanza bene, con sporadici casi di lag.[/caption]
Street Fighter V è, al momento, un piccolo miracolo ancora da compiersi del tutto. Le basi, solidissime, ci sono e poggiano su un combat system quanto mai accessibile e allo stesso tempo profondo. Se ciò che promette Capcom si materializzerà, in termini di nuovi contenuti, allora avremo a che fare con un picchiaduro praticamente perfetto che, ne siamo certi, incrementerà ulteriormente il successo del genere e dell’e-sport in tutto il mondo.