Street Fighter 6, la recensione

Abbiamo passato le ultime settimane ad azzuffarci offline e online in Street Fighter 6! Eccovi la nostra opinione sul nuovo titolo Capcom

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Nata nel 1987, la saga di Street Fighter è stata fondamentale per la nascita del genere dei picchiaduro. Capitolo dopo capitolo, episodio dopo episodio, Capcom ha saputo perfezionare la propria formula, aggiungendo personaggi e modalità di gioco in modo da soddisfare gli utenti di tutto il mondo. A partire dal due giugno, approderà sugli scaffali fisici e digitali di tutto il mondo Street Fighter 6, forte di un comparto artistico del tutto rivisto e dell’esperienza maturata con i titoli precedenti.

Nelle ultime settimane abbiamo avuto occasione di testare con mano (o, più precisamente, con i pugni) il nuovo arrivato della celeberrima software house nipponica. Ci siamo divertiti ad affrontare le varie storyline nella modalità Arcade, abbiamo sfidato un po’ di giocatori online e siamo diventati allievi di numerosi maestri nell’inedito World Tour. Oggi, finalmente, siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza con Street Fighter 6. Un’esperienza che, vi anticipiamo, è stata assolutamente positiva e ricca di sorprese. Ma non perdiamo altro tempo: legatevi stretta la bandana in fronte, rimboccatevi le maniche e preparatevi a combattere!

UN UNIVERSO IN COSTANTE ESPANSIONE

Lo sappiamo: la trama non è certamente l’elemento più importante all’interno di un picchiaduro. La verità, però, è che con il passare del tempo ci siamo affezionati ai vari personaggi di Street Fighter e ritrovarli in questo sesto capitolo numerato ci ha colpiti nel punto più nostalgico del nostro cuore. Una volta avviato il gioco, infatti, ci siamo tuffati immediatamente nella modalità Arcade, caratterizzata da un breve racconto per ognuno dei diciotto personaggi disponibili al lancio. Un filmato iniziale e uno conclusivo, inframezzato da cinque o dodici scontri. Nulla di davvero rivoluzionario, soprattutto perché i “filmati” non sono altro che una serie di immagini statiche, pensate per dare una semplice caratterizzazione psicologica al variegato cast di combattenti.

Eppure, nonostante la totale assenza di novità, abbiamo trovato confortevole combattere contro la CPU, sbloccando contenuti audiovisivi una volta completata ogni singola “campagna”. Come spesso accade, la modalità Arcade non è altro che un tutorial più libero, dove poter sperimentare con i vari stili di combattimento e mettersi alla prova prima di tuffarsi nel multiplayer online. Questa volta, però, Capcom ha pensato di fare le cose in grande. Gli amanti delle esperienze single player, infatti, possono bearsi anche della modalità World Tour. Una modalità che, da sola, vale il prezzo del biglietto.

UN TOUR MONDIALE

Una volta avviata la modalità World Tour, abbiamo dovuto dar vita al nostro personale alter-ego. Sin da subito ci siamo resi conto di aver di fronte un editor del personaggio davvero folle, all’interno del quale dare vita a veri e propri mostri. Materiale per meme che sicuramente saprà intrattenere il popolo del web per i prossimi mesi. Dopo un’ora e mezza passata a modellare il combattente, ci siamo immersi in quella che è una vera e propria modalità “storia”.

Dopo essere passati per le mani di Luke, dovremo esplorare Metro City alla ricerca di altri maestri dai quali imparare l’arte della lotta. Ognuno di essi ci darà accesso a nuove mosse, permettendoci di creare un avatar unico anche nel modo di combattere. Il numero di combinazioni possibili, infatti, è davvero elevato, per non parlare delle abilità che si possono acquistare quando si sale di livello e dell’equipaggiamento che è possibile acquistare negli appositi negozi. Per guadagnare soldi, inoltre, potremo affrontare quasi ogni essere umano (e non solo) che vaga per la cittadina. A questo si aggiungono missioni secondarie e minigiochi in grado di donare alla modalità una longevità davvero encomiabile. 

Che vogliate giocare da soli o in compagnia, Street Fighter 6 sembra pensato appositamente per accontentare tutti. Un risultato per nulla scontato, soprattutto quando si parla di picchiaduro.

UN GAMEPLAY DALLA PRECISIONE MANIACALE

Partiamo da uno dei punti di forza del gameplay della produzione Capcom: i combattenti. L’intero roster messo in piedi dalla software house nipponica appare caratterizzato non solo nell’estetica, ma anche nel combattimento. Non esistono, infatti, due personaggi simili tra loro. Un risultato davvero encomiabile, che testimonia come Street Fighter rimanga una vera e propria garanzia all’interno del mondo dei picchiaduro. Nel caso siate indecisi su quale eroe utilizzare, i dev hanno predisposto tre diverse tipologie di Tutorial, pensate per far prendere confidenza ai giocatori con tutte le caratteristiche del combat system.

Combat system che, ammettiamo, ci ha davvero conquistati. Il gioco si basa sull’esistenza dell’Indicatore Drive, che si carica quando attacchiamo e quando pariamo i colpi del nostro avversario attraverso una speciale mossa denominata Drive Parry. Ogni parata normale, invece, contribuirà a far calare l’Indicatore Drive, rischiando di farci andare in Burnout e di rimanere così scoperti di fronte ai nemici. La parte del leone la fanno anche le mosse chiamate Drive Impact e Super Art, quest’ultime caratterizzate da tre diversi livelli di potenza. Nel primo caso stiamo parlando di mosse potenti in grado di mettere in difficoltà gli avversari. Nel secondo, invece, di azioni in grado di sovvertire l'intera battaglia, con tanto di filmato ad alto tasso di follia e carisma.

TUTTO QUESTO E MOLTO DI PIÙ

Se la modalità Arcade, il World Tour e i vari tutorial non vi bastano, non prendete paura: Capcom ha pensato proprio a tutti. Street Fighter 6 vanta una valida modalità multiplayer, all’interno della quale sfidare altri giocatori e partecipare a eventi speciali. Dobbiamo ancora capire come questo Battle Hub verrà utilizzato, ma il potenziale è senza dubbio molto elevato. Nella sezione Fighting Ground, inoltre, trovano spazio i combattimenti contro i propri amici nella classica modalità Versus, la Battaglia Estrema, ovvero una serie di scontri con divertenti variazioni sul tema,  e una serie di Sfide pensate per ogni singolo personaggio.

Nel caso non fossimo stati abbastanza chiari: Street Fighter 6 è un titolo immenso. Possente e tosto al punto giusto. Un’opera perfetta per coloro che amano i piacchiaduro e che da un gioco cercano non solo un gameplay sopraffino, ma anche uno stile artistico invidiabile.

STREET ART

Bastano pochi scontri per rendersi conto della bontà del lavoro svolto da Capcom. Il RE Engine ha fatto il miracolo anche questa volta, dando vita a modelli dei personaggi estremamente caratterizzati, in grado di mescolare tratti realistici con quel pizzico di cartoon fondamentale per rendere lo stile di Street Fighter unico sul mercato. Ogni menù, mossa o UI, inoltre, trasuda stile da tutti i pori, con le Super Art come ciliegina sulla torta. A dare valore al comparto artistico ci pensa la sezione Galleria, dove sbloccare illustrazioni e colonne sonore provenienti dalla storia del brand. Proprio la colonna sonora di questo sesto capitolo numerato, inoltre, ci ha fatti saltare sulla sedia in più momenti, garantendo un’atmosfera incredibile all’intera produzione.

Street Fighter 6 è l’ennesimo centro fatto da Capcom. Anno dopo anno, la software house sembra aver compreso l’anima di ognuno dei propri franchise, trasportandola a un livello successivo. Devil May Cry, Resident Evil, Monster Hunter e, ora, Street Fighter. Ci siamo totalmente innamorati di questo nuovo episodio della celeberrima saga picchiaduro. Street Fighter 6 è un gioco che che consigliamo a mani basse a chiunque voglia divertirsi da solo o in compagnia. Siamo di fronte alla summa di anni di esperienza maturata su un franchise che non è mai stato così forte e vivo come oggi. E quindi: brava Capcom. Per l’ennesima volta.

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