Stranger Pigs, la recensione

Abbiamo letto e recensito per voi Stranger Pigs, la nuova parodia targata Zannablù che prende spunto dalla serie che ci ha incollati a Netflix quest'estate

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Insomma, si intitola Stranger Pigs ed è una parodia dei Dentiblù, la loro novità per Lucca Comics & Games 2016. C'è davvero bisogno che vi raccontiamo la trama? In effetti ci potrebbero essere dei lettori che non sono familiari con Zannablù e con i suoi due autori, i coniugi Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri, che da anni scrivono le storie del cinghiale dalle zanne color del cielo quando ormai è il tramonto e il sole è appena sceso sotto la linea dell'orizzonte. Quindi eccovela qui, a grandi linee e nelle sue premesse

Zanna, piuttosto fesso come al solito e sempre con la sua parlata dialettale cinghialese, questa volta è piombato negli anni Ottanta e, come sempre, si arrabatta a fare dei lavoretti. In questo caso è garzone del fast food locale e baby sitter di un bambino appassionato di giochi di ruolo. Disdetta, il bambino in questione scompare e ai due impieghi di Zannablù si aggiungerà quello di detective, nel senso che il nostro inizierà a spacciarsi per il capo della polizia del paese, a caccia del marmocchio assieme ai tre amici dello stesso e nonostante le intemperanze della madre sciroccata dello scomparso. A complicare le cose, ecco apparire Dodici, una ragazzina dagli strani poteri, tra cui quello di piazzista più efficace del mondo.

Ovviamente, si tratta della parodia di Stranger Things, travolgente successone Netflix di quest'estate, in salsa Dentiblù e, quando usiamo il termine parodia, lo intendiamo nel senso di bonaria dichiarazione d'amore. Bonfanti e Barbieri hanno chiaramente amato la serie TV, altrimenti non si spiegherebbe la quantità di rimandi attentissimi ai fatti e ad alcuni episodi del thriller fantascientifico che ci ha ributtati tutti quanti nelle atmosfere del cinema degli anni Ottanta.

E, a proposito di anni Ottanta e di citazioni, ecco il vero colpo di genio di Stranger Pigs: i Dentiblù recuperano ovviamente l'operazione del materiale d'origine, attivano la macchina del tempo e ci riportano al 1983. Ma non lo fanno citando gli anni di Michael Jackson, del post-punk, del cinema di Carpenter e delle manie e passioni d'Oltreoceano. Le citazioni sono tutte italianissime, pescate perlopiù da fonti decisamente meno nobili, ma non per questo meno impresse nella memoria dei trentenni e oltre: Il Paninaro del Drive In, Cicciolina, il Burghy e un sacco di icone non proprio d'alta classe fanno esilaranti comparse, accompagnate dagli yuppie della Milano da Bere e dai loro tic linguistici, consacrati da Ezio Greggio e dal Commendatore di I Ragazzi della Terza C.

Soprattutto, c'è tutto il sottobosco delle pubblicità e dei personaggi televisivi dell'epoca, dei programmi che hanno fatto storia negli anni Ottanta, in cui nasceva, nel nostro paese la televisione commerciale privata. Inevitabile, dato che, invece di una malefica azienda elettrica di copertura, come nella serie TV, dietro agli intrighi da ridere di Stranger Pigs troviamo proprio l'emittente appena creata dall'astro nascente Berto Sivliusconi, che dovrebbe ricordarvi un signore che, fino a pochi anni fa, vedevate tutti i giorni nei telegiornali. Vi risparmiamo le occasioni comiche che lo riguardano per non rovinarvi il divertimento.

Funziona questo atto d'amore per Stranger Things che ride dell'Italia di una trentina di anni fa come quella di oggi, con la consueta leggerezza dei Dentiblù? Funziona eccome, perché Bonfanti e Barbieri sono decisamente al meglio della forma, stimolati dalla sfida e dalla grande qualità della serie di cui realizzano la parodia. Questa volta, hanno davvero sfoderato il meglio della loro comicità, a nostro avviso, facendo un balzo in avanti rispetto agli ultimi loro volumetti. Il paragone con Porking Dead, altro sberleffo alla serialità televisiva, nemmeno si pone. Le parodie migliori, come abbiamo già detto, sono quelle che prendono di mira ciò che si è amato e, in questo caso, Stranger Pigs risponde perfettamente all'identikit, causandoci numerosi rotolamenti dalla sedia per ilarità incontenibile.

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