Strange Planet - Uno strano mondo (stagione 1): la recensione

La nuova serie animata Strange Planet - Uno Strano Mondo propone un approccio al mondo dall'ironia dark e con molti spunti di riflessione

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La recensione della prima stagione della serie animata Strange Planet - Uno strano mondo, disponibile su Apple TV+

I simpatici alieni creati da Nathan W. Pyle, grazie alla collaborazione dell'esperto Dan Harmon, sono approdati sul piccolo schermo con la serie animata Strange Planet - Uno strano mondo, prodotta per Apple TV+.
Il progetto, composto da episodi della durata di 30 minuti, propone così una realtà con tanti punti in comune con la quotidianità degli esseri umani, nonostante i personaggi siano delle creature blu e non vivano sulla Terra, ma su un pianeta molto simile al nostro.

Un mondo "strano" con tanti punti in comune con il nostro

Ogni puntata della prima stagione si concentra così su uno degli elementi che fanno parte della nostra esistenza mostrandoli da una prospettiva diversa, dall'atmosfera ironica e malinconica, evidenziandone di volta in volta gli aspetti più assurdi o emozionanti.
Il mondo di Strange Planet è, come suggerisce il titolo, assolutamente strano e bizzarro, e obbliga a riflettere su quanto ciò che ci sembra normale e razionale, modificando leggermente il punto da cui lo si osserva, non lo è per nulla, ma si tratta solo di una questione di abitudini e convenzioni sociali.
Fin dal primo episodio si nota subito come su questo strano pianeta non ci siano filtri e ci sia un modo di rivolgersi agli altri e definire gli oggetti o le situazioni più diretto e sincero, come accade ad esempio con le bevande di cui si elencano gli effetti collaterali (l'intensità del caffè è legata alla sua capacità di agitare o l'alcol diventa un blando veleno) o gli aspetti negativi (come ad esempio con i coriandoli, ovvero 'tiny trash', piccola spazzatura). Dal linguaggio alle dinamiche relazionali, lo show delinea un mondo meno 'finto' rispetto al nostro, facendo quasi crollare una facciata di apparenze e cortesia forzata che contraddistingue il mondo degli umani. Il senso dell'umorismo dark, nato da un'osservazione acuta e cinica del mondo, è declinato in molti modi e alimenta ogni puntata. Dalle aspettative sociali ai rapporti con i genitori, passando per le contraddizioni legate alla fama, Strange Planet fatica forse a creare una narrazione coesa e a mantenere alta l'attenzione, tuttavia risulta una piacevole parentesi intellettualmente stimolante a cui avvicinarsi evitando il binge watching, che potrebbe far sembrare tutte le puntate troppo simili o pagare il peso di un ritmo narrativo non particolarmente sostenuto.

Una serie promettente, ma con tanti alti e bassi

Gli animatori hanno compiuto un buon lavoro nel rendere diversi tutti i personaggi con piccoli dettagli che rendono possibile capirne la fascia di età a cui appartiene o qualche sfumatura della personalità. La versione originale può inoltre sfruttare una buona prova da parte del cast di doppiatori che comprende anche Danny Pudy, Tunde Adebimpe, Lori Tan China, Cedric Tarbrough e James Adman, oltre a delle guest star di livello come D'Arcy Carden e Riki Lindhome.
Accompagnati dalla colonna sonora, mai invadente ma efficace, di Isabella Summers, Strange Planet è un progetto interessante che non riesce forse a raggiungere il livello dell'opera originale, dovendo espandere e ampliare personaggi ed eventi, tuttavia la visione regala più di una risata sincera e obbliga a compiere un po' di introspezione e riflessione sul nostro 'strano mondo'.

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