Storiemigranti, la recensione

Con Storiemigranti, Sio dimostra di voler sfruttare la sua visibilità per far riflettere il suo pubblico su tematiche sociali di forte attualità

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Nei giorni scorsi, la community del Fumetto italiano si è mobilitata contro la censura da parte di Facebook di una striscia di Sio accusata di veicolare contenuti razzisti. Chi conosce il lavoro dell'autore ha però colto immediatamente l'ironia alla base della breve storia, la quale prende una posizione contro chiunque abbia un atteggiamento xenofobo. Il creatore di Scottecs Magazine ha sempre realizzato gag nonsense e surreali, ma negli ultimi mesi non ha nascosto le sue idee di carattere sociale, con messaggi di solidarietà agli immigrati e alle realtà che si occupano di accoglierli nel nostro Paese, nonostante le politiche governative contrarie. Storiemigranti prosegue questo discorso, e lo fa portando in libreria l'anima più profonda di Sio, quella che vuole approfondire un concetto tanto semplice quanto importante in questo preciso momento storico: i migranti - termine talmente abusato da spersonalizzare i singoli individui che compongono questa collettività - sono esseri umani, ognuno con una propria storia unica e straordinaria.

Il fumettista ha ascoltato i racconti di vita di trentadue persone, riassumendoli poi in una dozzina di vignette che a volte propongono un breve aneddoto, altre riescono a riassumere un'intera esistenza, conservando lo stile con il quale Sio si è fatto conoscere dal grande pubblico e per il quale è tanto apprezzato.

"Ammirevole la volontà dell'autore di veicolare messaggi sociali e tentare di far riflettere le nuove generazioni (e non solo) su tematiche fondamentali per il nostro quotidiano."Una struttura così monotona, con due tavole da sei vignette quadrate l'una, potrebbe apparire una scelta fin troppo immediata e in qualche modo dettata dalla pigrizia; in realtà, tale gabbia ha una potenza insita nella sua ripetitività, con la quale viene sottolineato come ogni persona sia in un certo senso uguale alle altre. Difficile non commuoversi nell'unica volta in cui Sio decide di fare un'eccezione presentando una vignetta a tutta pagina, a dimostrazione di quanto sia consapevole dei mezzi con cui narra e dell'efficacia del suo tratto stilizzato.

Ogni racconto è preceduto da un ritratto realizzato da Nicola Bernardi, fotografo con cui Sio aveva già collaborato per il volume unCOMMON: Wheels; i suoi scatti sono un contributo prezioso al volume edito da Feltrinelli Comics e ci consentono di guardare negli occhi le persone di cui scopriremo la storia voltando pagina, quelle che ci hanno permesso di dare uno sguardo alle loro vite, a volte condividendo momenti molto intimi ed esperienze difficili.

In questi anni, Sio ha ottenuto un enorme successo di pubblico (sui social network è persino più seguito di Zerocalcare), e con questa deriva edutainment sociale dimostra di voler sfruttare la sua voce per andare oltre la risata. Molti suoi fan sono giovani, alcuni addirittura bambini, che oltre ai suoi fumetti non leggono granché. È dunque ammirevole la volontà dell'autore di veicolare messaggi sociali e tentare di far riflettere le nuove generazioni (e non solo) su tematiche fondamentali per il nostro quotidiano.

Il risultato viene inoltre raggiunto mantenendo la comicità spiazzante e demenziale tipica dei suoi lavori, un'impresa che dovrebbe essere presa a esempio da chi spesso cade nella retorica, quando decide di trattare argomenti di un certo peso.

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