Stephen King's IT, la recensione del Blu-Ray Disc

Divenuta un vero cult televisivo degli anni novanta, la miniserie omonima del romanzo capolavoro, Stephen King's IT trova nuova vita nella nuova edizione in alta definizione edita da Warner in steelbook in esclusiva su Amazon

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A cura di Fabio Segretario

Dati Tecnici

Video: AVC, 1080/24p (23,976), 1.33:1
Audio:
2.0 Stereo Dolby Digital: Italiano Francese Tedesco Spagnolo Ceco
2.0 Stereo DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU Francese Tedesco NU Giapponese Portoghese Spagnolo Castigliano Ceco Danese Olandese Finlandese Norvegese Polacco Svedese Tailandese
1 disco 50gb
Region free
Steelbook (esclusiva Amazon)
Prodotto e distribuito da Warner Home Video.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT UK US FR DE ES JP

Serie

1990. Derry è una piccola cittadina americana situata nel Maine. Da qualche tempo una serie inspiegabile di omicidi e sparizioni di ragazzini sta angosciando i suoi cittadini e una polizia impotente. Il bibliotecario Mike Hanlon, da sempre interessato a questi fatti, trova sull'ultimo luogo del delitto una vecchia foto di Georgie Denbrough, un ragazzino morto anche lui in circostanze misteriose nel 1960. Mike capisce che dietro gli omicidi e le sparizioni non c'è un uomo, ma un essere che può assumere ogni forma, che lui e i suoi amici nel 1960 affrontarono e credettero di aver sconfitto. Mike quindi contatta ognuno dei suoi vecchi amici, per onorare la promessa che si fecero allora, che sarebbero tornati ad affrontarlo nel caso Egli fosse ritornato.

Nella sterminata bibliografia del maestro del terrore Stephen King, c'è un romanzo che più di tutti è entrato nel cuore degli appassionati fino a diventare cultura popolare per tutto il mondo ed è quello che più di tutti ha avvicinato critica e pubblico dalla sua parte. Stiamo parlando di IT, l'immensa epopea (oltre milletrecento pagine) incentrata sui riti di passaggio tra l'infanzia innocente e la maturità problematica, inseriti in un racconto spaventoso che ha come soggetto un mostro che può essere qualsiasi cosa, essere ovunque e scatenare le peggiori paure nascoste, e un gruppo di ragazzini “perdenti” e vessati dalla vita. Tra orrori inquietanti e drammi umani altrettanto spaventosi, Stephen King mette tutte le tematiche a lui care in questo capolavoro della letteratura: gli effetti dei traumi infantili, la violenza dietro una maschera di felicità, l'omertà delle persone, il peso della memoria e l'oscurità che si nasconde in quella che sembra essere una cittadina perfetta da cartolina. Stephen King realizza un'opera oceanica piena zeppa di allegorie e dallo stile scorrevole, grazie anche ai continui cambi di stile narrativo (come il passare da una pagina di un diario a uno stralcio di un giornale), ricca di riferimenti popolari e di un orrore che deve molto a H.P. Lovecraft (si pensi alla natura stessa dell'essere, da dove viene e chi c'è sopra di lui) e che lega con un filo conduttore tutte le sue altre opere, tanto da aver creato un universo tangibile e sempre in continua scoperta. Dall'incredibile successo letterario furono opzionati subito i diritti per un adattamento televisivo da parte della ABC, per realizzarne una miniserie in due parti andate in onda il 18 e il 20 novembre del 1990, prodotta da Mark Basino, Allen S. Epstein e Jim Green. Scritta e diretta da Tommy Lee Wallace, proveniente dalla “factory” di John Carpenter (diresse il terzo episodio di Halloween), la miniserie è divenuta nel tempo un prodotto di culto, un pezzo di storia della televisione anni novanta al pari di Twin Peaks e X-Files, la cui fama, come spesso accade, trascende l'effettivo valore del prodotto. Da parte degli appassionati del romanzo originale, vi sono solo parole ben poco lusinghiere per commentare il lavoro di Wallace. E' bene togliersi subito il dente, perché come capita puntualmente, specie quando si ha a che fare con un opera di tali dimensioni, l'adattamento televisivo è ben poco accurato. La miniserie è l'esempio più eclatante di quelli che non solo erano i limiti tecnici offerti dalla televisione di quegli anni, ma anche l'eccessiva ristrettezza che la televisione in chiaro poteva offrire. Difatti troviamo una sceneggiatura estremamente asciugata di tanti elementi presenti nel romanzo, eliminando non solo tutte le scene più crude e violente, ma anche tutta quella serie di tematiche troppo scomode e scabrose da mettere in una prima serata in famiglia (tutte quelle relative al sesso...). Ecco quindi che l'orrore è più suggerito che mostrato e ci si limita a tracce di sangue (sempre e comunque contenute) e a qualche mostro che difficilmente può spaventare. Ma i problemi maggiori sono nell'eccessiva semplificazione delle vicende e della natura del mostro, eliminando la natura cosmica dello stesso e del suo piano di esistenza che va ben oltre, lasciando intendere che c'è qualcosa di più, un qualcos'altro che tira le fila del mondo e del mostro stesso. Ma al di là di quelle che sono le mancanze o le leggerezze che l'adattamento televisivo si prende nei confronti del romanzo, al prodotto di Wallace va comunque dato atto di aver avuto dalla sua un cast eccezionale che ha perfettamente reso i suoi personaggi, le loro paure e sentimenti: Richard Thomas, Harry Anderson, Richard Masur, Annette O'Toole, Tim Reid, Dennis Christopher e John Ritter. Così come le loro controparti di dieci anni nel 1960: Jonathan Brandis, Marlon Taylor, Seth Green, Adam Faraizl, Emily Perkins, Brandon Crane e Ben Heller. In entrambe le situazioni, il cast è riuscito a cogliere bene tutte le debolezze dei personaggi, come il balbettio di Bill per la sua insicurezza, l'ossessione di Stanley per il razionale, i segni psicologici di Beverly lasciati da suo padre violento tanto da spingerla ad innamorarsi di un uomo uguale a lui, oppure ancora l'atteggiamento succube di Eddie nei confronti di sua madre iperprotettiva che lo ha reso insicuro. Ma su tutto il cast, ciò che ha più amato il pubblico, fan del romanzo compresi, è l'eccezionale interpretazione di Tim Curry nel ruolo di Pennywise, il clown danzante con cui il mostro prende solitamente forma per interagire con le sue vittime. Istrionico, carismatico, terrificante, Tim Curry è rimasto per sempre associato a questo personaggio, tanto che è ciò che più la gente ricorda della miniserie. Ma la serie, a livello tecnico, mostra il fianco quando deve osare di più, come la complicata sequenza finale con il ragno gigante, dove non solo ci sono i limiti di uno stop motion non proprio al suo meglio, ma anche con un animatronic limitato dal budget che potevano permettersi, così come la scenografia di tutta quella sequenza, mostrano tutti i limiti del caso. Ma bisogna sempre ricordare la natura televisiva della produzione e che, nonostante non si avvicini mai ad un prodotto di alto profilo cinematografico, fu comunque un produzione di un certo livello, superiore a molte altre di quel periodo. Specialmente per la qualità della fotografia, con la sua capacità di distinzione tra il 1960 e il 1990, sottile, ma evidente, con un aumento della rumorosità e colori più tenui. E non bisogna certo dimenticare le ottime musiche di Richard Bellis, specie per quanto riguarda il tema principale, che rende molto bene l'orrore e il dramma umano dei protagonisti. Per quanto efficace con i continui flashback del 1960 che si intervallano con le sequenze del 1990, si nota una certa linearità e quindi prevedibilità del tutto. IT, che in Italia portava il nome di “Pagliaccio Assassino” (un metodo per vendere il prodotto facendolo passare come una sorta di Freddy Kruger, che in quegli anni era molto conosciuto), per quanto la fama che lo ha accompagnato negli anni sia sovradimensionata rispetto a un prodotto che, seppur di livello, non ha niente di unico nel suo genere, ha comunque ancora un fascino tutto suo (merito del romanzo di King), appassiona per la storia dei “Perdenti” e la loro lotta con il mostro e le loro paura, tanto da superare i limiti e i difetti del prodotto. Gli va anche dato il merito, indiretto, di aver contribuito a spianare la strada a Twin Peaks, prodotto sempre dalla ABC: considerati i molti punti in comune nella storia e il grande successo di ascolti della miniserie di Wallace, non ci sarà voluto molto a convincere chi di dovere a produrre lo show capolavoro di David Lynch e Mark Frost.

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Video

In occasione del trentesimo anniversario della pubblicazione del romanzo IT di Stephen King, la Warner Home Video omaggia il capolavoro letterario pubblicando, per la prima volta in alta definizione Blu-ray, l'omonima miniserie televisiva Stephen King's IT, di Tommy Lee Wallace. Warner confezione un'edizione globale presentata in due forme: edizione standard confezione amaray e un'edizione limitata in steelbook, ma in entrambi i casi è presente il medesimo disco con dentro la miniserie. Per il mercato italiano ed esclusivamente per Amazon, è stata rilasciata unicamente la steelbook. La stampa è metallizzata lucida, nella cover è presente un primissimo piano di Pennywise, ricavato dal poster originale e tutto attorno un prolungamento dei capelli rossi, così come nella backcover. All'interno il disco ha un label rosso acceso e all'interno dello steelbook troviamo un altro primo piano del clown preso da un'immagine promozionale dell'epoca. Indubbiamente di ottima fattura, specialmente per i collezionisti di steelbook.
La miniserie è stata girata interamente in 35 mm (sferico) e per questa edizione è stato realizzato un nuovissimo master a scansione di altissima qualità da rendere il prodotto definitivo dal punto di vista tecnico. Oltretutto è stata ripristinata nel suo aspect ratio originale di 1.33:1, proprio come concepito, anziché nel crop a 1.85:1 della precedente versione DVD. Tuttavia, ancora una volta si è optato per una versione Feature length, ovvero un unico montaggio continuativo, senza la divisione in due parti, così da renderlo una sorta di film di oltre tre ore. Così facendo, oltre a eliminare i titoli di coda e di testa, rispettivamente del primo e del secondo episodio, a causa dei crediti iniziali, si taglia circa tre minuti della parte iniziale del secondo episodio. Nulla che comprometta la visione, ma sarebbe stata una scelta saggia lasciare i due episodi nella loro interezza.
Il lavoro di rimasterizzazione di questa miniserie è senza dubbio un lavoro di altissimo livello che rende finalmente onore ad un girato di gran qualità, considerando lo standard televisivo di quegli anni. Il quadro video è finemente dettagliato, trasuda microdettaglio ad ogni fotogramma, tanto da replicare perfettamente la struttura della grana che compone le immagini. C'è un grande sfoggio di primi piani scolpiti come un blocco di marmo, gli incarnati sono porosi e tangibili, negli abiti sono ben visibili i pattern, un autentico spettacolo che finalmente ci mostra la reale qualità del girato in pellicola. Anche per quanto riguarda i campi medi e le panoramiche, non si può non restare piacevolmente sorpresi dalla nitidezza degli sfondi, con elementi tutti identificabili, che siano gli alberi, gli edifici o i personaggi, anche se c'è da dire che un lieve calo è dovuto anche alla rumorosità della grana. La tridimensionalità è eccezionale, le scene sono sempre squisitamente profonde, grazie ad un eccellente contrasto e ad un livello del nero ricco di dettagli e mai schiacciato, nemmeno nelle sequenze più scure. Va dato merito anche alla colorimetria brillante e calda, molto naturale, che esalta tutti i dettagli. Le sequenze ambientate nel 1960, presentano lievissime differenze rispetto a quelle del 1990: i colori sono più chiari, le immagini più luminose e c'è un aumento della rumorosità. Si tratta di differenze sottili, ma che riescono a caratterizzare i due periodi storici. L'unico calo effettivo e radicale è da ricercare nella sequenza dell'entrata in scena del ragno gigante in stop motion, dove probabilmente si è dovuti ricorrere all'utilizzo del nastro magnetico originale per inserire quella scena nel nuovo master. Non sono presenti spuntinature, graffi o peli, inoltre non vi sono mai oscillazioni o sfarfallii, ad ulteriore testimonianza del livello qualitativo di questo nuovo master in alta definizione di altissima qualità. Nonostante la durata di oltre tre ore, l'encoding in AVC svolge senza alcuna incertezza il suo lavoro, senza segni di compressione e ad un bitrate di alto livello.

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Audio

Sia per i vari doppiaggi, italiano compreso, che per la traccia originale inglese, il mix è sempre quello stereofonico a due canali. La differenza ovviamente è che la traccia originale gode della codifica lossless DTS HD Master Audio, mentre tutte le altre sono in Dolby Digital a 192 kbps.
Come spesso accade per i prodotti televisivi realizzati venti o trent'anni fa, è difficile riuscire a rimediare un master audio del doppiaggio italiano di buona qualità. In parte anche Stephen King's IT rientra nella spiacevole categoria, tuttavia il risultato finale è ben al di sopra delle aspettative. Il problema, l'unico in realtà rilevante, è l'eccessiva saturazione, riscontrabile per lo più nei dialoghi, dove basta che i personaggi alzino di poco la voce per arrivare subito al picco ed essere fastidiosi per l'udito. Tolto questo, si riscontra un buon mix stereo, anche se non perfettamente bilanciato nella spazialità e separazione dei canali, suoni puliti, così come le musiche. Non si riscontrano fortunatamente fruscii di fondo, riverberi anomali o sbalzi di volume. La traccia originale vince come sempre ogni confronto, con un audio molto più ricco, maggiore spazialità e divisione dei canali.

Extra

Vista la decisione di usare un solo disco per tutta la miniserie, la scelta di non inserire contenuti speciali è un bene, nell'ottica di mantenere l'ottima qualità video. Tuttavia nulla impediva a Warner di inserire un secondo disco, anche solo DVD, con materiale extra, magari una retrospettiva sulla serie o altre interviste di repertorio. L'unico extra presente è quindi il solo commento audio, che però, come da tradizione Warner, manca completamente di sottotitoli in qualsiasi lingua, rendendo quindi l'extra accessibile solo per chi conosce bene l'inglese parlato.

Conclusioni

Divenuta un vero cult televisivo degli anni novanta, la miniserie omonima del romanzo capolavoro, Stephen King's IT trova nuova vita nella nuova edizione in alta definizione edita da Warner in steelbook in esclusiva su Amazon. Grazie ad un eccezionale nuovo master HD sarà ora possibile godere nuovamente di un prodotto che è rimasto indelebile nella memoria, andando oltre i suoi meriti o mancanze. Una chicca per gli appassionati di serie televisive.

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