Stelle o sparo, la recensione

Stelle o sparo è la prima graphic novel di Nova Sin, edita da BAO Publishing

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Stelle o sparo

Due amiche trentenni in vacanza in Grecia, in un piccolo appartamentino scalcagnato lontano dalla massa di turisti, cercano di lasciarsi alle spalle per qualche giorno la prigione abitudinaria della vita quotidiana. Potrebbe sembrare il soggetto di una commedia italiana dal sapore mucciniano, invece è un graffiante grido di spleen in chiave punk l'opera prima di uno dei nuovi talenti scoperti negli ultimi tempi da BAO Publishing.

L'esordiente Nova Sin si è fatta conoscere grazie a illustrazioni e brevi fumetti dallo stile underground pubblicati sul web. La casa editrice ha deciso di scommettere sulla giovane artista vedendo in lei una matita per certi versi affine a quella di Zerocalcare, con l'accostamento tra i due che in fase promozionale ha cercato forzatamente di presentare l'autrice come la versione femminile del fumettista di Rebibbia.

Effettivamente, si percepisce qualche eco del fenomeno editoriale del decennio, quando la protagonista Stella descrive il suo disagio casalingo, con una costante sensazione di vuoto e perle di filosofia trasmesse attraverso azzeccati paragoni con videogiochi e altri elementi della cultura pop degli anni '90; poi, però, la ragazza prepara la valigia e sale a bordo di un aereo assieme alla sua amica Ed, e il racconto adotta uno stile narrativo differente - o forse sarebbe meglio dire più stili narrativi - lasciando intravedere un'identità autoriale forse ancora acerba ma pronta ad avventurarsi in territori originali.

Stelle o sparo è come una di quelle sere d'estate in cui ci si sdraia sulla spiaggia e, seguendo il ritmo della risacca, si cerca di dare un ordine ai pensieri facendo i conti con i propri dubbi, provando a scacciare la malinconia e la sensazione di vuoto. Ci sono momenti in cui l'autrice si lascia andare a flussi di coscienza che, come intime pagine di un diario, rivelano le ombre di una fase della vita raccontata con acida ironia.

Stelle o sparo

Le autobiografie che mescolano umorismo e malessere esistenziale sono ormai quasi un genere a sé, di evidente successo negli ultimi anni ma forse un po' troppo inflazionato nel Fumetto italiano. Nova Sin trova il modo di esprimere la sua voce, seppur in modo caotico, ma ottenendo un risultato più che soddisfacente per un'opera prima.

I disegni sono l'elemento da cui ci aspettiamo un'evoluzione maggiore, nelle prossime opere dell'autrice, dato che in questo volume non dimostrano ancora una sufficiente maturità: in alcuni casi le figure non sono immediatamente riconoscibili e le tavole soffrono una generica assenza di tridimensionalità e prospettiva che - seppur riconducibile all'estetica di molte autoproduzioni della scena alternativa - penalizza la resa visiva del volume. La gestione del bianco e nero è inoltre penalizzata da un'inchiostrazione abbastanza elementare, compensata però da un efficace utilizzo dei retini.

Nell'economia della storia, il lettore può accusare uno scarso approfondimento di alcuni elementi o un finale che arriva un po' all'improvviso; difetti che vanno a ledere la caratterizzazione dei personaggi, al punto che giunti alla fine del volume ci sembra di aver colto - e solo in parte - esclusivamente la figura di Stella, alter ego dell'autrice, i cui drammi interiori sono esplicitati attraverso la scorciatoia dei monologhi interiori.

Nonostante il senso di incompiutezza, Stelle o sparo lascia trapelare una voce spontanea e affilata, che senza dubbio seguiremo in futuro; magari alle prese con un genere differente, poiché il sospetto è che questo mal di vivere messo in scena usando l'umorismo per non scadere nel melodramma sia dovuto a un preconcetto sugli "argomenti profondi" che vanno trattati in una graphic novel.

Continua a leggere su BadTaste