Stellar Blade, la recensione

Stellar Blade è un gioco capace di superare qualsiasi pregiudizio, risultando migliore della somma delle sue parti

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Sin dal suo annuncio, Stellar Blade ha fatto parlare di sé per il design della protagonista, accusato di essere eccessivamente provocante con lo scopo di attirare l’attenzione del pubblico. Un’attenzione che, secondo il popolo del web, il gioco non avrebbe ricevuto se l’estetica non avesse ancora un peso così grande nella società moderna. Eppure, mese dopo mese, i ragazzi di Shift Up hanno mostrato i denti, pubblicando trailer pensati per valorizzare la narrativa e il combat system della propria opera. Nelle scorse settimane hanno rilasciato persino una demo, in grado di testimoniare come la cura per il design fosse solo una parte di un gioco molto più complesso e stratificato. 

Tutto questo è servito per far cambiare idea a coloro che avevano già marchiato il gioco con appellativi poco eleganti? Probabilmente no, ma poco importa. Stellar Blade sarà disponibile dal 26 aprile in esclusiva su PlayStation 5 e solo allora i videogiocatori potranno rendersi conto di quanto le avventure di Eve meritino un’analisi più approfondita. Nelle scorse settimane abbiamo avuto l’opportunità di esplorare in lungo e in largo Stellar Blade. Un’esplorazione che ci ha regalato enormi soddisfazioni, che abbiamo deciso di condividere con tutti voi.

Siete curiosi di capire perché l’opera del team coreano sia nettamente più interessante del “semplice” modello tridimensionale della sua protagonista?

Allora seguiteci in questo viaggio alla scoperta di un titolo banale solo nelle apparenze. Un titolo forte di un carisma che, ne siamo certi, potrebbe conquistare milioni di giocatori sparsi per tutto il mondo.

LA FINE DEL MONDO

La trama di Stellar Blade si apre con l’arrivo di Eve, insieme a un manipolo di soldatesse, sulla Terra. Una Terra che da anni è infestata dalla presenza di una terribile razza aliena, i Naytiba, che ha costretto gli esseri umani a ritirarsi all’interno di una colonia nello spazio. Dopo aver subito una pesante sconfitta per mano di quello che viene definito un “Naytiba Alpha”, Eve si trova costretta a fare squadra con un gruppo di sopravvissuti per riuscire a debellare per sempre la minaccia di queste pericolose creature. Una minaccia che, però, nasconde un terribile segreto.

Evitiamo, come sempre, di entrare nello specifico per non rovinarvi l’esperienza finale, ma ammettiamo di essere rimasti affascinati dal world building messo in piedi da Shift Up. Un world building che pesca a piene mani da opere come Nier, riuscendo però a mantenere una propria identità. Il mondo di Stellar Blade, espanso tramite dialoghi opzionali e una miriade di documenti, è ben curato, cupo e a tratti davvero interessante. Una caratteristica che possiamo associare anche alla trama principale, che ci ha regalato più di qualche momento davvero ispirato. Peccato per la caratterizzazione dei personaggi, che risulta sottotono rispetto al resto degli elementi narrativi. Certo, Eve è una protagonista che evolve e che riesce a emergere, ma i dialoghi con i vari NPC non brillano per qualità o regia, risultando il punto debole della sceneggiatura.

In ogni caso, Stellar Blade ha dalla sua anche una discreta longevità, che può attestarsi attorno alle 25 ore nel caso si decida di seguire per lo più la trama principale. La presenza di missioni secondarie, però, permette di aggiungere una buona decina di ore al totale, rendendo Stellar Blade una sorta di anomalia nel panorama degli action.

IL MONDO CHE NON TI ASPETTI

In base ai trailer e a quanto visto nella demo, Stellar Blade può sembrare un classico gioco action sospeso tra Nier e Bayonetta, costituito da una narrativa poco articolata e da un level design per lo più lineare. Eppure basta superare il prologo per capire di trovarsi di fronte a qualcosa di completamente diverso. Una volta raggiunta la città di Xion, che fungerà da primo hub di gioco, Stellar Blade si apre a mappe aperte. Mappe all’interno delle quali poter vagare in lungo e in largo per scoprire segreti, affrontare boss secondari e completare incarichi comissionati dai vari NPC del gioco.

Ma badate bene: non si tratta di aree inutilmente vaste come accade in molti open world moderni, bensì di una densa rete di corridoi in grado di valorizzare gli scontri con i differenti Naytiba. Alcuni di questi nemici, infatti, necessitano di arene per poter sfruttare il proprio set di mosse, mentre altri possono essere collocati anche in ambienti più stretti e claustrofobici. Questa costante alternanza delle dimensioni della mappa permette automaticamente di donare varietà ai nemici, impedendo al giocatore di annoiarsi anche solo per un istante. Una mossa che viene ulteriormente valorizzata da alcune sezioni di gioco più lineari, all’interno delle quali il giocatore si trova costretto a usare solamente alcune delle proprie capacità per arrivare sano e salvo alla fine.

TRA UN FENDENTE E UNA PIROETTA

Questa cura generale per l’intrattenimento è accompagnata da un solido combat system. Eve può saltare, schivare, parare, attaccare da lontano e sferrare fendenti da vicino, diventando presto una letale macchina di morte. Nonostante gli scontri possano sembrare simili a quelli visti nei titoli FromSoftware, Shift Up ha in realtà preferito un approccio nettamente più action. Ecco che quindi la protagonista non ha alcuna barra della stamina, spingendo il giocatore a un comportamento più aggressivo nei confronti dei vari nemici.

Non tutte le scelte prese dal team coreano, però, si sono rivelate brillanti. La finestra d'azione per la parata e la schivata perfetta è inizialmente troppo ristretta, soprattutto se si considera un leggerissimo ritardo nella risposta dei controlli. Per questo motivo, vi consigliamo di potenziare immediatamente queste due caratteristiche dall’apposito albero della attività, in modo da pareggiare i conti con i vari nemici che vi troverete ad affrontare. Nemici che non solo sono, come già accennato, molto vari, ma che presentano diversi boss tra le proprie fila. Gli scontri con alcuni di questi ci hanno esaltato, ma ammettiamo che altre battaglie, alla lunga, sono risultate un po’ troppo simili tra di loro.

Segnaliamo, infine, la presenza di un selettore della difficoltà. Una scelta che approviamo, in quanto necessaria per rendere accessibile il titolo a chiunque. Stellar Blade non è un gioco particolarmente difficile, ma è giusto che anche i giocatori meno esperti possano godersi l’ottimo lavoro di Shift Up.

I MUSCOLI DELL’UNREAL ENGINE

E arriviamo alla parte più “chiacchierata” di Stellar Blade: il comparto grafico. Gli sviluppatori hanno dimostrato enorme competenza nel gestire l’Unreal Engine. Questo è evidente da modelli tridimensionali estremamente curati e da animazioni di altissimo livello. Impossibile poi non elogiare l’ottimo character design, che coinvolge sia i personaggi “umani” come la protagonista Eve, ma che viene esaltato soprattutto dai numerosi avversari che incontreremo nel corso della nostra avventura. La varietà e il fascino dei Naytiba, infatti, ci ha lasciati di stucco più volte. Un risultato che ha dimostrato per l’ennesima volta la bravura di Kim Hyung-tae, autore che in Stellar Blade svolge anche il ruolo di Director, ma che i fan di vecchia data ricorderanno per aver contribuito alla serie MagnaCarta.

Ottima anche la colonna sonora che, grazie all’apporto dello studio MONACA (Nier), presenta numerose tracce cantate che valorizzano l’azione. Come se non bastasse, Stellar Blade è doppiato in italiano. Un doppiaggio magari non esaltante, ma che in alcuni casi ci ha comunque convinto. In ogni caso è apprezzabile che, in un mercato sempre più restio a localizzare i giochi nella nostra lingua, Stellar Blade abbia preso una direzione differente.

STELLAR BLADE, IL COMMENTO FINALE

Stellar Blade è ben più di un gioco con una splendida protagonista. L’opera di Shift Up è la dimostrazione di come i pregiudizi siano sempre insensati. La prova di come sia necessario testare con mano i titoli prima di poter esprimere opinioni in grado di danneggiare l’ottimo lavoro di un team tanto competente. Un team che fino a pochi mesi fa era conosciuto esclusivamente per alcuni giochi mobile, ma che con le avventure di Eve ha deciso di fare il grande salto.

Stellar Blade diverte, incuriosisce e stupisce, tre caratteristiche sempre più rare da trovare in una singola opera. Se amate i titoli action, andate sul sicuro. Vi troverete tra le mani un gioco magari non perfetto, ma migliore della somma delle proprie parti. Un titolo che non solo merita di essere giocato, ma che speriamo possa fungere da base di partenza per un eventuale Stellar Blade 2.

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