Stella di mare, la recensione

Stella di mare è la seconda graphic novel di Giulio Macaione pubblicata per BAO Publishing

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Chiudi gli occhi e non guardarti intorno

Sta già entrando la luce del giorno

Chiudi gli occhi e non farti trovare

Pelle bianca di luna devi scappare

Dormi ora, stella mia

Prima che il giorno ti porti via, via, via...

A quasi quarant'anni dalla composizione di Stella di mare, Giulio Macaione prende in prestito il titolo del brano firmato da Lucio Dalla per battezzare la sua seconda graphic novel edita da BAO Publishing. La scelta, ovviamente, non è casuale: nel fumetto c'è un piccola cittadina affacciata sul mare, una barchetta al largo sotto un cielo stellato e una donna che sembra destinata a restare solo per un breve lasso di tempo.

Stella di mare

Stefano vive a Cefalù, dove sembra trascinarsi da una giornata all'altra senza uno scopo preciso, ossessionato dall'attesa di Marina, un'amica d'infanzia che ogni estate trascorre le vacanze in Sicilia, lasciando però per tutto il resto dell'anno il ragazzo da solo con il suo amore non dichiarato.

Marina è come una sirena che con il suo canto ha privato di ogni volontà Stefano, mentre un anziano pescatore affronta le onde alla ricerca di vere sirene e una donna considerata pazza attende alla finestra il ritorno del marito scomparso in mare. Sirene reali o metaforiche tengono in scacco la vita dei personaggi di questo racconto, in attesa di rivelazioni che possano sbloccarli dalla loro situazione di stallo.

Dopo Basilicò, Macaione torna a utilizzare la sua Sicilia come sfondo per una storia introspettiva che spinge i protagonisti a interrogarsi sulla realtà delle cose, tanto da far traballare le loro convinzioni consolidate dagli anni.

Gli scorci di Cefalù sono rappresentati in modo fedele, con paesaggi che chiunque abbia visitato la cittadina costiera può riconoscere. Ugualmente affascinanti sono gli scenari marini, che trasmettono la sensazione di entrare con le gambe in acqua o di galleggiare a contatto con le onde; il tutto senza arrivare a proporre particolari virtuosismi visivi ma limitandosi a rappresentare ciò di cui la storia ha bisogno.

Stella di mare è un'opera realizzata con grande raffinatezza: ha un perfetto equilibrio tra commedia e dramma, storia d'amore e mistero, finché i segreti racchiusi tra i vicoli siciliani e la salsedine non vengono alla luce travolgendo il lettore come una potente burrasca.

Lo stile grafico di Macaione possiede lo stesso garbo, con elementi grafici in cui in qualche modo riecheggia il Fumetto giapponese, senza ricalcare in modo pesante quel genere di estetica, così come la bicromia suggerisce qualche pennellata di colore, evitando però di riempire lo sguardo con una palette cromatica eccessiva per un racconto delicato come questo.

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