Star Wars: Visions (volume 2), la recensione

Il secondo volume di Star Wars: Visions prende quanto di buono fatto nel 2021 e ne espande ogni singola caratteristica

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Il primo volume di Star Wars: Visions si è rivelata una vera sorpresa. Stiamo parlando, infatti, di una serie antologica in stile Love, Death & Robots, dove diverse studi d’animazione si impegnano a dar vita alla loro particolare visione (appunto) del mondo di Guerre Stellari. Una visione per nulla vincolata al canone della saga, ma che prende ispirazione dalle tematiche e dal mood di Star Wars per dare vita a qualcosa di nuovo. A qualcosa di unico.

I primi nove episodi sono usciti nel settembre del 2021, permettendo ai sette studi giapponesi di dimostrare le proprie capacità. A partire dallo scorso 4 maggio, giorno fondamentale per i “seguaci” di George Lucas, su Disney+ sono comparsi altrettante puntate, realizzate questa volta da team di tutto il mondo e con una cifra stilistica nettamente più variegata. Inutile dire che ci siamo fiondati sul secondo volume di Star Wars: Visions con la velocità con la quale il Millenium Falcon riesce a percorrere la rotta di Kessel e siamo finalmente pronti per parlarvene.

VISIONI DI UN MONDO PARALLELO

Come già accennato, Star Wars: Visions narra vicende non considerate ufficiali, ma che si immergono fino in fondo nell’universo di Guerre Stellari. Ognuna di queste vicende, raccontate in puntate dalla durata variabile compresa tra i dieci e i venti minuti, ci mostra personaggi inediti e pianeti fantastici, ma tutti riconducibili a questo franchise tanto amato.

Nonostante le storie del tutto differenti, è possibile evidenziare come questo secondo volume di Visions si focalizzi sul binomio bene/male. O, per utilizzare il lessico di Star Wars, sul conflitto tra il lato Chiaro e quello Oscuro della Forza. Che sia in un modo più fisico o in uno più psicologico e introspettivo, i vari protagonisti dei nove cortometraggi devono imparare ad affrontare i pericoli dell’universo e prendere delle decisioni che non solo modificheranno le loro vite, ma che potrebbero influenzare anche le persone e i mondi che li circondano. Tra tutte le puntate, ci sentiamo di elogiare particolarmente “Sith”, "La grotta dell’Urlante”, “Viaggio verso la Testa Oscura” e “La ballerina spia”, che riescono a portare in scena dei racconti completi, nonostante il poco tempo a disposizione. 

Il rischio di incorrere nel principale problema di Love, Death & Robots, dove le storie hanno il sapore di incipit e non riescono a maturare nel breve lasso di tempo, è qui del tutto scongiurato.Lo diciamo senza alcun timore: questo secondo volume di Star Wars: Visions è la miglior serie antologica animata in circolazione. Se anche non siete fan di Guerre Stellari, la qualità dei vari corti è semplicemente sensazionale, sia sul piano narrativo che su quello grafico.

UN UNIVERSO DI POSSIBILITÀ

A differenza degli episodi visti nella prima stagione, questa nuova tornata di puntate vanta un comparto tecnico tanto vario quanto interessante. Gli autori, infatti, hanno sperimentato moltissimo con la grafica e l’animazione, dando vita a immaginari completamente differenti l’uno dall’altro. Ecco che quindi possiamo apprezzare il dipinto 3D di "Sith", ma anche la stop motion di “Io sono tua madre” o la grafica pupazzosa de “Il canto di Aau”. Un tripudio di colori e idee che, sinceramente, ci ha lasciati senza fiato.

Questo è merito degli studi coinvolti, che questa volta pescano a piene mani dalle grandi realtà di tutto il mondo. Sono presenti, infatti, lavori dei ragazzi spagnoli di El Guiri, del team irlandese Cartoon Saloon (La canzone del mare), dello studio Aardman (Wallace & Gromit), dello Studio Mir (The Witcher: Nightmare of the Wolf) o dei talentosi animatori francesi di Studio La Cachette. Ognuno dei nove episodi è interessante per motivi differenti, migliorando sotto qualsiasi aspetto quanto visto nel 2021.

UNA NUOVA SPERANZA

Se il primo volume di Star Wars: Visions ci aveva convinti, questa seconda tornata di episodi ci ha fatti del tutto innamorare. Ora attendiamo con trepidazione una terza ondata di cortometraggi d’animazione, sperando che gli autori coinvolti riescano a mantenersi questo livello qualitativo. Tra serie TV, eventi e videogiochi, l’universo di Guerre Stellari non è mai stato vivo quanto oggi. In ogni caso, che amiate il brand o meno, Visions è una produzione da non perdere. Una bomba d’immaginazione e fantasia che speriamo possa esplodere in tutti i vostri televisori, facendo brillare i vostri occhi almeno quanto è riuscita a fare brillare i nostri.

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