Star Wars: The Bad Batch (stagione 3), la recensione
La stagione 3 di The Bad Batch giunge a conclusione portando a termine le avventure della clone force 99 in maniera quasi inaspettata
Star Wars: The Bad Batch, la recensione della stagione 3, disponibile su Disney+.
The Bad Batch: la trama della stagione 3
Come mi ero già trovato a scrivere a febbraio, in occasione dei primi tre episodi, la stagione 3 di The Bad Batch comincia in maniera molto più concitata rispetto alla precedente. Il gruppo è diviso dopo la morte di Tech, e la prima metà di stagione li vede impegnati a tornare insieme. Grande spazio è stato finalmente dato a Crosshair, che ha uno dei redemption arc migliori della storia di Star Wars, complice anche il legame con Omega. I quindici episodi hanno un ritmo serrato, senza mai punti morti, una cadenza che sa ogni minuto che passa di missione finale. Questo nonostante a schermo la trama orizzontale della galassia non vada poi tanto avanti.
L'Imperatore infatti ha commissionato al geniale scienzato Hemlock il progetto Negromante, che implica l'utilizzo dei cloni rimasti in parallelo a bambini in cui si riscontra un'alta quantità di Midichlorian. Una sotto trama che collega inevitabilmente la trilogia prequel alla sequel, passando per quello che abbiamo scoperto durante le tre stagioni di The Mandalorian. Durante i quindici episodi c'è tempo per chiudere gran parte delle trame legate alla Clone Force 99, con qualche innesto che apre eventuali finestre sul futuro (passato) di Star Wars.
Al solito, si tratta di un lavoro certosino da parte del team di Filoni che riprende perfino alcune informazioni dette nella stagione 2 di Clone Wars, andando seriamente a chiudere una storia iniziata vent'anni fa.
Un finale inaspettato?
La Batch, Omega compresa, e tutti i personaggi introdotti in queste tre stagioni, hanno il loro momento per brillare, specialmente negli ultimi episodi ma, inaspettatamente, il finale non è ciò che il pubblico aveva previsto. Dopo anni di guerre, i cloni possono finalmente vivere senza che qualcuno scelga per loro. Un lieto fine dolceamaro, che da un lato porta ovviamente alla ribellione, e alla futura (passata) apparizione di Rex e Wolf in Star Wars: Rebels. Ma dall'altro c'è una vita nascosta e in pace, un'obiettivo che sembrava irraggiungibile anche solo una settimana prima del finale.
Registicamente, lo show si attesta sulla solita qualità medio-alta, con purtroppo nessuna scena veramente memorabile o d'impatto quanto la morte di Tech alla fine della stagione 2. Ottimo ancora una volta il doppiaggio, sia quello inglese che quello italiano, se non qualche comparsa che sembra leggermente fuori posto. Ma a far da padrone sono le musiche: a partire dal tema della Bad Batch, ormai diventata iconica al fianco delle storiche musiche della saga, questa stagione va a pescare anche dai temi classici di Clone Wars, specialmente nell'episodio con Asajj Ventress.
La stagione 3 di The Bad Batch giunge a conclusione portando a termine le avventure della Clone Force 99 in maniera quasi inaspettata. È stato un viaggio durato oltre tre anni, che ha chiuso le storie dei Cloni, veri e propri protagonisti dei media televisivi della galassia di Star Wars. E ora, è il momento di iniziare un nuovo capitolo. Cosa riserverà il futuro nell'animazione per Star Wars?