Star Wars: Tales of the Jedi (stagione 1), la recensione
Star Wars: Tales of the Jedi è una piccola gemma, perfetta anche per coloro che hanno perso la fede nel franchise
La recensione della prima stagione della serie animata Star Wars: Tales of the Jedi, disponibile su Disney+
SEI EPISODI, UN SOLO TEMA
Tales of the Jedi è una serie animata antologica costituita da sei episodi, all’interno dei quali vengono racontate altrettante storie. Storie che non presentano sempre lo stesso protagonista, ma che ruotano tutte attorno al medesimo tema: qual è il posto degli Jedi all’interno della Galassia? Questa domanda ci permette di vivere storie più fiabesche, come i primi giorni di vita di Ahsoka Tano, ma anche momenti drammatici, come il passaggio al lato oscuro del Conte Dooku. L’unica certezza è che, in meno di venti minuti a episodio, gli autori sono riusciti a scrivere personaggi carismatici, profondi e strutturati. Un risultato difficilmente raggiunto anche nei recenti film dalla durata di circa tre ore.
MAESTRO E ALLIEVO
Gli episodi due, tre e quattro (Giustizia, Scelte e Il Signore dei Sith) sono tutte focalizzate sul succitato Conte Dooku e ammettiamo di esserne rimasti davvero estasiati. Dave Filoni, Charles Murray ed Alan Murray dimostrano non solo di comprendere alla perfezione il personaggio, ma di avere ancora moltissime cose da dire su di lui. Questa piccola finestra sul passato del villain valorizza ulteriormente il Sith che abbiamo visto interpretato da Christopher Lee al cinema. Un risultato che Filoni era già riuscito a ottenere conThe Clone Wars, vera e propria pezza a tutti i problemi di Star Wars: L’attacco dei cloni.
UNA NUOVA SPERANZA
Le altre puntate (Vita e Morte, La pratica rende perfetti e Coda) puntano invece i riflettori verso Ashoka Tano, il personaggio più interessante al momento presente nel mondo di Star Wars. Ancora una voltail personaggio ruba la scena a chiunque altro, dimostrando di valere non solo una serie TV, ma anche un film interamente dedicato a lei. La determinazione dell’apprendista di Anakin Skywalker è dannatamente affascinante e gli episodi cinque e sei creano un valido parallelismo proprio legato a questa sua caratteristica psicologica. Tutti abbiamo bisogno di più Ashoka Tano nelle nostre vite.
TECNICA E TECNOLOGIA
Da un punto di vista visivo, Star Wars: Tales of the Jedi prende quanto di buono visto in The Clone Wars e in Rebels e lo porta alla massima potenza. L’animazione è sempre pulita, nonostante i personaggi siano realizzati attraverso un design quasi grottesco. Ambienti, luci e atmosfere riescono a donare inoltre al tutto una parvenza di realismo davvero impressionante, permettendo agli autori di mettere in scena momenti epici. Epicità che passa anche dalla colonna sonora scritta dal veterano Kevin Kiner, che riesce a dare il giusto peso ai dialoghi con ottime musiche di accompagnamento, per poi stupire tutti durante i momenti più potenti. E quando Kiner da sfogo alla propria musica, il risultato si avvicina spaventosamente a quello di un certo John Williams.
Star Wars: Tales of the Jedi è una splendida serie antologica. L’ennesima conferma che il mondo di Guerre Stellari è ancora vivo e vegeto, anche se potenzialmente lontano dal pubblico dei film. Non abbiate paura: tuffatevi in questi sei magnifici episodi. Se siete fan della saga, li amerete visceralmente. Se le ultime opere vi hanno fatto perdere la passione per Star Wars, guardateli lo stesso. Potreste riscoprire la voglia di immergervi in un mondo fantastico dove la Luce è in costante lotta contro l’Oscurità. Dove i Jedi continuano la propria lotta contro i guerrieri Sith.