Star Wars Rebels 1x07, "Empire Day": la recensione
Già dal titolo, il “Giorno dell’Impero” promette cose grosse. E anche in questo caso l’episodio di Star Wars Rebels non delude...
Ma gli autori legano il Giorno dell’Impero anche alle vicende personali del protagonista della serie, scegliendo di far coincidere le celebrazioni per la nascita dell’Impero con il compleanno di Ezra, atto che già da solo, simbolicamente, potrebbe bastare a legare a filo doppio la figura del “proto-Ribelle” per eccellenza al destino che lo attende, ma che per di più apre la porta a un essenziale filone narrativo che attendeva da tempo di essere esplorato, vale a dire il destino della famiglia Bridger.
Ma Empire Day è anche un ottimo episodio di azione, e a sottolineare la sua importanza come pietra miliare nella trama c’è anche una sorta di casting call che riporta sulla scena tutti i personaggi della serie per una “royal rumble” d’eccezione, dove ognuno dà il meglio di sé: Kallus torna a dimostrare la sua tenacia e la sua determinazione nell’esporsi personalmente pur di portare a termine la missione, l’Inquisitore sfoggia le sue doti da pilota e un prototipo di caccia e di tuta da volo che non possono non richiamare alla mente quelle del suo “boss”, ma anche tutti i personaggi minori che sono affiorati fugacemente negli episodi precedenti fanno la loro comparsa, dal ministro Imperiale di Droids in Distress, impeccabile nel suo odioso ruolo di propagandista di facciata, ai due ufficiali Imperiali dell’accademia, ancora senza un nome ma ormai una presenza ricorrente nel panorama cittadino di Lothal, fino al senatore Gall Travis, che continua a inserirsi nelle comunicazioni ufficiali Imperiali con i suoi messaggi di contestazione (a proposito, gli dà la voce lo storico Brent Spiner/Data di Star Trek: The Next Generation... che la Disney si stia comprando un pezzettino alla volta anche Star Trek?!). Tutte queste piccole attenzioni nei confronti della continuity, pur se non essenziali, sono utilissime per rendere l’universo di Rebels coerente e credibile, e ci piace credere che siano merito soprattutto di Greg Weisman, che già ai tempi di Gargoyles aveva regalato alla Disney trame sofisticatissime e un’attenzione al dettaglio e alla coerenza ineguagliate da molte produzioni più adulte.
E invece tutto questo non accade, in quanto Rebels col suo settimo episodio inaugura ufficialmente gli archi narrativi in più puntate, e interrompe l’azione sul più bello, promettendo una seconda dose - si spera altrettanto ricca - della Giornata dell’Impero. Forse ad alcuni potrà non piacere la scelta di non rendere autoconclusivi tutti gli episodi, ma in retrospettiva è anzi uno sviluppo quasi naturale della serie, che dovrà necessariamente prendersi gli spazi e i tempi necessari per affrontare con la cura dovuta gli snodi narrativi principali. Il Giorno dell’Impero non è ancora finito, e molte cose dovranno ancora accadere prima della sua conclusione... Ma già questa prima parte ci regala di nuovo un Rebels in uno stato di grazia!