Star Wars Rebels 1x06, "Out of Darkness": la recensione

Il nuovo episodio di Star Wars Rebels, Out of Darkness, tenta una nuova incursione nel territorio degli episodi tematici dedicati a...

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Spoiler Alert
Dopo l’esplorazione nei meandri dell’Accademia Imperiale della puntata precedente, Out of Darkness tenta una nuova incursione nel territorio degli episodi tematici dedicati a pochi personaggi. Stavolta sotto i riflettori finiscono i membri femminili del gruppo, Hera e Sabine, impegnate in una missione che le vede protagoniste e che tenta di approfondire almeno in parte le tematiche e i caratteri diversi delle due figure. In questo Out of Darkness presenta molte somiglianze con Fighter Flight, il terzo episodio incentrato su Ezra e Zeb, di cui ricalca molti meccanismi e stratagemmi. E anche la sua disposizione in questo punto della trama lascia credere che Rebels voglia seguire una certa ciclicità, proponendo un episodio epocale e segnato da grandi eventi, seguito da un episodio meno appariscente ma ricco di elementi narrativi portanti, a cui segue infine un episodio/excursus nel campo dei singoli personaggi.

La trama di stavolta vede le due guerriere del gruppo scendere fino a una base abbandonata su un campo di asteroidi dove uno dei loro misteriosi contatti, “Phulcrum”, dovrebbe passare loro scorte e materiale di rifornimento essenziale. A causa di un guasto non rilevato provocato dai battibecchi del trio Ezra/Zeb/Chopper, Sabine e Hera si ritroveranno intrappolate nella base più a lungo di quanto sarebbero dovute rimanere, cosa che le porterà a dover affrontare gli insidiosi alieni che infestano l’asteroide e che emergono dai meandri sotterranei della base quando la luce del sole scompare.

La lotta per la sopravvivenza che ne segue fa un buon lavoro nel mettere in evidenza le affinità e le differenze tra le due donne e il potenziale conflitto che rende il loro rapporto turbolento: da un lato Hera si rivela la mente e la pianificatrice delle azioni del gruppo, al punto di voler proteggere gelosamente i contatti e le informazioni che riguardano le missioni divulgando solo ciò che è strettamente necessario che gli altri sappiano. Una scelta che vuole difendere non solo le missioni, ma anche i suoi compagni, che a detta di Hera correrebbero rischi molto più gravi se sapessero più del dovuto sui misteriosi “patroni” che dirigono le attività dell’equipaggio del Ghost.

Sabine dal canto suo accetta questa scelta solo fino a un certo punto: accennando a un suo interessante passato presso l’Accademia Imperiale di Mandalore, che lasciò proprio perché non le andava di obbedire ciecamente agli ordini e basta senza avere la possibilità di dire la sua sulla causa per cui combatte, vorrebbe evitare di fare lo stesso errore due volte e preme per essere ammessa nel “cerchio decisionale”. Un conflitto ben congegnato, coerente con le personalità e con ciò che conosciamo dei due personaggi, e interessante da seguire.

Un buon lavoro viene fatto anche a livello di atmosfera nel creare le sensazioni di claustrofobia e di pericolo che l’assalto degli alieni mette in scena. Sarebbe pretenzioso e velleitario sperare in atmosfere e temi alla Alien in un cartone animato Disney, ma la minaccia delle creature aliene riesce ad essere credibile e funzionale alla storia, e questo ci basta.

Purtroppo di Fighter Flight, Out of Darkness eredita anche le pecche, vale a dire si rimane con la sensazione di avere assistito a una mezza occasione sprecata: proprio come nel caso precedente, anche con Hera e Sabine la sensazione è che a episodio chiuso ci si ritrovi con poco in mano. Da una puntata a loro dedicata sarebbe stato bello mettere nel carniere quanto meno qualche caposaldo o informazione essenziale sulla loro storia e sulle motivazioni essenziali che le spingono a intraprendere la proto-ribellione contro l’Impero. Abbiamo sì ottenuto qualche stralcio e accenno a qualcosa di interessante, ma i tratti essenziali di entrambe continuano a rimanere nell’ombra: e se non è in queste occasioni a emergere l’essenza che definisce un personaggio, quando accadrà?

Per concludere, menzione di biasimo particolare a Zeb: sono ormai due o tre episodi di fila che le sue provocazioni bambinesche finiscono per mettere in pericolo la vita del resto del gruppo: se non butta giù Ezra da una nave in volo, provoca guasti alla manutenzione di una nave in procinto di partire per una missione, e chi più ne ha più ne metta. Comprensibile che il personaggio sia caratterizzato da una certa dosa di impulsività e di irruenza, ma ormai si sta sfociando nella stupidità e nella pericolosità, e si spera che una correzione di rotta al riguardo sia imminente!

In conclusione, episodio parzialmente riuscito, che si affianca al simile Fighter Flight e che ne ripete punti di forza e debolezze: è un bene che Rebels conceda delle puntate tematiche ai suoi singoli personaggi, ma deve imparare a sfruttarle meglio di così. Se la “ciclicità” a cui si accennava in apertura sarà rispettata, l’appuntamento con la prossima puntata promette una nuova svolta epocale, e il titolo stesso, Empire Day, sembra un ottimo punto di partenza. Vediamo cosa ha in serbo il Giorno dell’Impero per i nostri Ribelli!

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