Star Wars: Poe Dameron #1, la recensione

La nuova serie regolare di Star Wars, Poe Dameron, esordisce con una presentazione di taglio molto tradizionale ma ricca di buone potenzialità future

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Un po’ come il personaggio cinematografico di cui narra le gesta, la serie di Poe Dameron nasce in sordina, ma sotto sotto si ricava uno spazio tutt’altro che di nicchia nel panorama delle testate Marvel dedicate a Star Wars.  Innanzi tutto è la terza serie regolare che va ad aggiungersi  a quella madre, lo Star Wars “generalista”, e al Darth Vader di Kieron Gillen. Per di più è anche l’unica serie a esplorare l’epoca e lo scenario di Episodio VII, uno scenario di cui il film ha a malapena intaccato la superficie e su cui la curiosità è ancora alta: molte informazioni su Primo Ordine, Resistenza, Repubblica e su ciò che è avvenuto negli anni di interregno tra  Il Ritorno dello Jedi e Il Risveglio della Forza sono ancora avvolti nel mistero e la voglia di saperne di più è tanta. Quindi gli onori e gli oneri che spettano a Charles Soule e a Phil Noto sono molteplici: tenere agganciata l’attenzione del lettore su una vicenda ben specifica (la ricerca di Lor San Tekka da parte di Poe, impresa ancora più difficoltosa se si considera che conosciamo già l’esito della presunta trama portante) e condurlo allo stesso tempo alla scoperta dell’universo post-Jedi. C’è da sperare che la ricerca di Lor San Tekka giunga presto al termine e che la serie passi poi a narrare le avventure di Poe post-Risveglio della Forza, o che siano solo un pretesto iniziale per introdurre poi trame e figure di altro respiro, perché tecnicamente la ricerca del vecchio esploratore è la parte meno interessante e coinvolgente del numero e difficilmente potrebbe reggere una trama a lungo termine senza arricchirsi di ulteriori sviluppi e implicazioni.

Sul fronte positivo c’è invece da dire che Soule coglie bene l’essenza del personaggio così come l’abbiamo conosciuto in Episodio VII, dalla sua spavalderia al suo carisma, unitamente a una vena di solido e pragmatico altruismo. In più, alcune scene essenziali, specialmente quella in cui Leia Organa gli affida il compito di rintracciare Tekka, sono dei veri e propri complementi all’avventura cinematografica: non solo si integrano con essa, ma verrebbe quasi da augurarsi che fossero stati inclusi nel film vero e proprio iniziando a fornire ulteriori punti di vista e approfondimenti sugli scenari storici e politici della Galassia. C’è da sperare che i futuri numeri di Poe Dameron ci forniscano buone dosi di momenti simili, perché contribuiscono a consolidare e a rendere realistico il fin troppo sorprendente universo cinematografico che Episodio VII  ci ha regalato.

Come tutti i primi numeri, Poe Dameron #1 si concentra quasi esclusivamente sulla presentazione dei temi e delle figure chiave della storia. Oltre alla missione principale di cui abbiamo già parlato, Soule si premura di assegnare a Poe un cast di comprimari, essenzialmente i piloti che compongono la sua Squadriglia Nera e che probabilmente sono destinati a diventare per l’universo di Episodio VII quello che nel vecchio Universo Espanso era la celebre Squadriglia Rogue. Poche vignette e poche battute riservate a ognuno di loro per poter dare un giudizio approfondito sulle loro figure, e se da un lato nessuno appare palesemente fuori posto o improbabile, è anche vero che nessuno per ora riesce a bucare la pagina e a dare una prima impressione memorabile (forse anche per non rubare la scena al protagonista nel numero di esordio, ma confidiamo in una caratterizzazione più capillare negli episodi futuri).

Ultima nota da segnalare una piccola pecca sul fronte grafico, e cioè la resa dei disegni di Phil Noto, che non sembra riuscire a rendere benissimo il sense of wonder e la maestosità degli scenari che le storie di Star Wars dovrebbero meritarsi. O meglio, più che di disegni forse è il caso di parlare di colori, in quanto la colorazione a tinte molto piatte e uniformi toglie profondità e dettaglio a molti degli scenari, concettualmente interessanti. Non stiamo parlando certo di un  prodotto qualitativamente basso, ma va detto che i risultati raggiunti da Immonen e Larroca sulle altre testate regolari sono più convincenti, e che il metro di paragone andava effettivamente condotto con loro, e da questo punto di vista Poe Dameron parte forse leggermente penalizzato rispetto ai suoi fratelli maggiori.

Inevitabile la conclusione del numero col più classico dei cliffhanger e rimandata al secondo numero l’introduzione del cattivo principale della serie, quella “nemesi” di Poe che dovrà contrastarlo nell’arco delle sue avventure future, figura che a naso potrebbe rivelarsi quasi essenziale per la riuscita o meno della serie.

Riassumendo: quella di Poe Dameron non è una partenza col botto come era stata quella di Star Wars e Darth Vader e di strada da fare per bissare il successo delle altre due serie regolari, Soule e Noto ne hanno diversa. Ma i primi passi sono comunque giusti, e si spera che anche se con passo da maratoneta anziché da centometrista, anche la terza serie regolare di Star Wars possa riscuotere il successo riservato alle altre due e andare a rimpolpare la sostanza di un nuovo universo espanso che vastissimi spazi vuoti da colmare nella fascia temporale di Finn, Rey, Kylo e compagni.

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