Star Wars: Obi-Wan & Anakin #1, la recensione

Star Wars: Charles Soule e Marco Checchetto riscrivono il rapporto tra Obi-Wan e Anakin, tra scenari maestosi e flashback inquietanti

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La Marvel decide di iniziare il 2016 di Star Wars inoltrandosi in territori inesplorati, sia letteramente che figurativamente: la miniserie Obi-Wan & Anakin vedrà il maestro e l’apprendista sbarcare (o meglio, precipitare) su un pianeta che sembra rimasto separato dagli scenari e dalle vicende galattiche (e molto avremo da dire sulla splendida resa dei nuovi scenari planetari). Ma a livello editoriale è la prima incursione che la Marvel si concede nel territorio dei prequel, finora scrupolosamente evitato non solo dall’intero parco delle produzioni fumettistiche, ma anche di tutte le iniziative multimediali targate Disney.

A tentare questo esperimento sono Charles Soule, che oltre alle numerose produzioni nell’Universo Marvel vero e proprio aveva già dato un’ottima prova nella gestione della materia stellare con la miniserie dedicata a Lando, e Marco Checchetto, reduce dalle suggestive tavole di L'Impero a Pezzi e immediatamente riconfermato per la successiva serie di punta di Star Wars.

La trama: l’esplorazione al pianeta isolato in questione, Carnelion IV, nel numero di esordio funge da cornice: non abbiamo dubbi che lo scenario “attuale” saprà riservare sorprese e scene d’azione degne di nota nel resto della serie, ma in questo primo numero arriviamo solo ad apprendere i dati di background essenziali e a incontrare in chiusura i primi indigeni. Obi-Wan & Anakin è incentrato soprattutto su ciò che accade dietro le quinte e nei flashback. Dai dialoghi dei due protagonisti che si fanno strada tra le vette e i crepacci di Carnelion IV, apprendiamo che Anakin ha fatto richiesta di lasciare l’Ordine Jedi - scelta che, come ben sappiamo, è destinata a non giungere a compimento, ma che sicuramente getta una luce diversa sugli anni di apprendistato del giovane presso Obi-Wan, che se non tranquilli ritenevamo almeno “sicuri”. Ma è un flashaback che ci mostra la vita di Anakin al Tempio Jedi, in una duplice scena che ci mostra l’arroganza e la conflittualità di Anakin nei confronti degli altri padawan e l’influsso del Cancelliere Palpatine sul giovane, iniziato già da molto prima di quanto gli eventi cinematografici ci mostrassero. Due scene talmente ben congegnate e talmente interessanti che non avrebbero affatto sfigurato su grande pellicola e che ci avrebbero forse consentito di entrare in maggiore empatia sia con il “prescelto” della Forza che con quanto stava accadendo attorno a lui.

Anzi, scene talmente essenziali che, assieme alla scelta di fare uscire Anakin (per quanto temporaneamente) dall’ordine sembrano suggerire un intento ambizioso e molto interessante, quello di “riscrivere” la caduta del prescelto scrivendo tra gli spazi bianchi di quanto non detto sul grande schermo e arricchendo la sua storia di risvolti essenziali. Un’opera delicata, ma che se (come si spera) sarà portata avanti come si deve nel corso della storia, procurerebbe alla serie già di suo un posto speciale.

A rischio di sembrare ripetitivi, dobbiamo ancora una volta annoverare solo lodi per l’opera di Marco Checchetto sul fronte delle illustrazioni: la scala e le prospettive di Carnelion IV rendono in maniera eccellente il senso della vertigine e dell’ignoto, e le prime avvisaglie della tecnologia che caratterizza il pianeta, a metà strada tra lo steam-punk e il post-apocalittico, potrebbero fare entrare questo mondo tra i grandi ambienti visionari che l’Universo Espanso ha regalato alla saga ufficiale, da Coruscant a Nar Shaddaa.

Un difetto minore, speriamo perdonabile, è il fatto che almeno in questo primo numero, la figura di Obi-Wan rimane più defilata e usata come crogiolo per mettere in evidenza pensieri e azioni dell’apprendista, quando si spera che il resto della serie trovi tempi e spazi per fare luce anche sulla personalità e sulla storia di uno dei maestri più amati di tutta la saga. Inoltre, il rischio che Obi-Wan & Anakin corre è quello insito in tutte le storie legate ai prequel, vale a dire di sondare un terreno e una trama di cui si conoscono già gli elementi essenziali e gli esiti. Ma il coraggio di Charles Soule nell’affrontare gli elementi al cuore della storia di Anakin (il rapporto con Obi-Wan, quello con Palpatine e quello con il resto dell’ordine) potrebbe regalarci alcune piacevoli sorprese. Alla conclusione del numero #1, siamo felici di avere seguito maestro e apprendista nell’esplorazione del pianeta ignoto e del loro tormentato rapporto, con la speranza di essere stupiti su entrambi i fronti.

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