Star Wars: Lost Stars, la recensione

Abbiamo recensito per voi il romanzo Star Wars: Lost Stars di Claudia Gray, un "Romeo e Giulietta stellare"

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Lost Stars è il primo romanzo stellare ad opera di Claudia Gray, autrice che non poteva esordire meglio nel panorama di Star Wars.

Parte del programma Viaggio verso Star Wars: Il Risveglio della Forza, il libro ha tuttavia ben poco a che vedere con il settimo episodio cinematografico, basandosi invece sugli eventi della Trilogia classica, cosa che lo rende una lettura consigliata anche a chi non ha gradito la pellicola di J.J. Abrams.

Lost Stars - ufficialmente un romanzo per ragazzi, ma in realtà estremamente apprezzabile a qualsiasi età - è la storia di Thane Kyrell e Ciena Ree, due giovani nativi del pianeta Jelucan che, nonostante le origini molto diverse, condividono una profonda amicizia e un sogno: quello di volare nella flotta imperiale.

Uno degli aspetti più interessanti di Lost Stars è il punto di vista inedito sugli eventi della Guerra Civile Galattica. Thane e Ciena, nati nell’anno della proclamazione dell’Impero, sono imbevuti di propaganda imperiale e come tali considerano la marina del regime di Palpatine l’unica scelta possibile. L’Impero come unica possibilità. Si tratta, per loro come per molti altri giovani, di essere fedeli alla propria nazione contro i terroristi dell’Alleanza Ribelle, colpevoli di aver provocato lo scoppio di una guerra civile.

La fine di Alderaan rappresenta il primo grande spartiacque tra coloro che in qualche modo convincono se stessi di quanto quella misura estrema fosse necessaria (e, anzi, vedono nella distruzione della Morte Nera il vero crimine, con cui i ribelli si sono macchiati dell'uccisione di migliaia di ufficiali) e tra coloro che, invece, aprono gli occhi e decidono di non poter continuare a servire l’Impero.

Tra i primi vi è Ciena. Tra i secondi Thane. Ed ecco che i due ragazzi, in gioventù già divisi perché appartenenti a due differenti ceti della società di Jelucan, sono ora separati da due visioni dell’universo sempre più divergenti.

La definizione di “Romeo e Giulietta stellare” non potrebbe essere più calzante. L’amore contrastato e, in ultima analisi, più forte di ogni barriera sociale e politica, è il filo conduttore che ci fa rivivere - attraverso gli occhi dei due protagonisti - gli eventi principali della Trilogia classica. Da Yavin a Hoth, fino a Bespin e infine Endor.

La sensazione di “realismo” (per quanto sia possibile parlare di realismo in questo contesto) è paragonabile a quella data dalla lettura di Death Star, grandissimo romanzo di Steve Perry e Micheal Reaves. Non ci sono eroi senza macchia come Luke, Leia o Obi-Wan, qui, ma semplici esseri umani, con i loro pregi e difetti, forze e debolezze, che si ritrovano a vivere negli anni più bui della storia galattica. Esseri umani che, proprio per la loro normalità, ci appaiono più vicini di quanto non possa fare l’immenso Luke Skywalker.

Il perfetto libro di Star Wars, insomma? Difficile a dirsi, ma sicuramente uno dei migliori libri sulla saga in circolazione.

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