Star Wars: La Cittadella Urlante, la recensione
Abbiamo recensito per voi La Cittadella Urlante, crossover delle serie di Star Wars edito da Panini Comics
Panini Comics ripropone in volume La Cittadella Urlante, secondo crossover editoriale tra le testate Marvel dedicate a Star Wars (dopo Vader colpito) pubblicato per la prima volta in Italia sulle pagine di Darth Vader 30/31 e Star Wars 32/33, e negli Stati Uniti sullo speciale prologo Star Wars: The Screaming Citadel #1, Doctor Aphra #7/8 e Star Wars #31/32.
Narrare una vicenda interessante che possa fungere da spin-off a un filone di racconti ben definito è sempre una sfida impegnativa, in quanto gli autori sono chiamati mescolare diverse volte le carte per tenere alta l'attenzione dei lettori, ma senza poter sconvolgere lo status quo. Pur conoscendo come si evolverà il percorso che porterà Luke a diventare uno Jedi, Leia a guidare l'Alleanza Ribelle e Han a creare un legame sentimentale con quest'ultima, La Cittadella Urlante rappresenta uno stress test interessante che aggiunge qualche sfumatura ai tratti dei personaggi più noti, portando inoltre avanti il filone narrativo della Dottoressa Aphra.
Il motore della storia è proprio il rapporto conflittuale tra il figlio di Darth Vader e l'archeologa: i due mettono in contrapposizioni le ragioni dei Ribelli e quelle dell'Impero Galttico fornendo una prospettiva molto interessante su come possa essere percepita una guerra su scala vastissima da parte dei civili. Luke e Chelli Lona procedono spalla a spalla su un terreno minato ma accomunati da obiettivi congiunti, o almeno così sembra. Nonostante la loro idea iniziale, si ritroveranno presto a essere assolutamente impreparati di fronte al pericolo. Nel frattempo, sull'avamposto ribelle di Horox III, Han, Leia e Sana si rendono conto del pericolo che sta correndo il ragazzo, ipotizzando che Aphra possa averlo ingannato, e partono per una missione di recupero.
Pur essendo un palese omaggio al Dracula di Bram Stoker, la Cittadella Urlante rappresenta in sé l'essenza delle varie ambientazioni urbane di Star Wars viste finora. Il suo aspetto cupo e bagnato costantemente dalla pioggia contrapposto allo sfarzo degli interni regali esprime la contraddizione tra povertà e ricchezza che caratterizza i grandi agglomerati mostrati nella storia del franchise, nonostante sia completamente scollegata dall'influenza imperiale o ribelle. La Cittadella di Ktath'atn è una sorta di città-stato indipendente in cui regna una sovrana assoluta che trae forza dallo sfruttamento della sua popolazione. Com'è facile immaginare, i piani di Luke e Aphra si scontreranno ben presto con la realtà una volta giunti sul posto.
Alla corte della Regina sono presenti dozzine di razze diverse, componente che restituisce ancora una volta quella sensazione di universo ad ampio respiro alla base della saga creata da George Lucas. I personaggi sono ancora acerbi e il loro incerto destreggiarsi in un mondo decisamente più grande ed esperto fa quasi tenerezza. Luke è rappresentato come il novellino che ha avuto un successo inaspettato nella sua prima missione importante contro la Morte Nera nella Battaglia di Yavin, decisamente vittima degli eventi se messo a confronto con la criminale, più sicura di sé e guidata da una condotta senza scrupoli.
Ciò che accade sul pianeta è un'esperienza profonda per tutti i personaggi coinvolti, messi indistintamente davanti a scelte difficili da compiere. Gli eroi senza macchia e senza paura entrano in contatto con le loro parti oscure, e alcuni dialoghi in particolare risultano taglienti come rasoi. Anche se l'avversario di questa storia tra horror e fantascienza è sicuramente incarnato dalla Regina della Cittadella, l'aspetto più interessante risiede nelle dinamiche sviluppate tra eroi e antieroi.
L'avventura parte piuttosto lenta, con un buon numero di tavole dedicato al world building. I contenuti si infiammano gradualmente man mano che le cose iniziano a precipitare, confluendo in un finale corale decisamente d'impatto. Scritta da Jason Aaron (Thor) e Kieron Gillen (Iron Man), che si alternano alla sceneggiatura dei singoli capitoli, la storia è illustrata da Marco Checchetto (Punisher), autore anche della copertina del volume, Salvador Larroca (Ghost Rider) e Andrea Broccardo (Amazing Spider-Man), accompagnati rispettivamente dai colori di Andres Mossa, Edgar Delgado e Antonio Fabela.
I diversi capitoli sono ovviamente impossibili da fruire singolarmente ma, allo stesso tempo, questo aspetto evidenzia la loro stretta appartenenza ai canoni della scrittura seriale di qualità: ogni episodio ha un centro nevralgico interessante e definito, con un'azione che nasce, si sviluppa o termina e l'intera trama che viaggia su binari convergenti. Anche i disegni e i colori mantengono una coerenza stilistica forte, pur rispecchiando le differenze tra i tratti di ogni artista chiamato a contribuire. Le ambientazioni realizzate da Checchetto e Mossa sono qualcosa di incredibile, ma risultano funzionali anche la recitazione dei volti di Larroca e Delgado e l'azione dinamica di Broccardo e Fabela.
La sensazione è che il crossover sia stato progettato per ottenere una qualità corale, nonostante sia stato proposto su testate diverse. C'è una coerenza molto forte soprattutto sotto il profilo della colorazione, che come sempre accade in Star Wars è un vero e proprio codice narrativo a sé.
La Cittadella Urlante rappresenta una difficile prova a cui vengono sottoposti gli eroi della saga. Il crossover non solo riesce a mantenere una forte identità, nonostante sia ben noto il destino dei protagonisti, ma offre ai lettori un buon livello d'intrattenimento. Quelli che all'apparenza potevano sembrare dei limiti narrativi (è pur sempre una storia realizzata da diverse mani e lontana dal classico scontro tra Impero e Ribelli) non si sono rivelati tali; anzi, hanno permesso agli autori di giocare con un nuovo angolo della galassia senza far ricorso ai cliché classici visti in tante altre occasioni.