Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma 3D, la recensione
Il 3D non fa il miracolo, Episodio 1 rimane quello che è. Lucas spende molto per una dimensionalizzazione seria ma non tocca il più odiato tra i suoi film...
Quando in sala dallo schermo gigante nero di colpo parte la fanfare di John Williams in THX (rigorosamente) con il logo "Star Wars" e le scritte che procedono verso il fondo in 3D, è inutile combattere se stessi e far finta di nulla. Anche se è Episodio I - La Minaccia Fantasma, il film dello scandalo, la più grande delusione che un fan (di qualsiasi cosa) abbia mai ricevuto, la pugnalata al cuore, l'inizio della fine della storia d'amore tra George Lucas e i suoi adepti, lo stesso l'emozione è forte.
E' noto che George Lucas intende spremere fino all'ultimo centesimo dalla sua più grande trovata e la dimensionalizzazione del primo dei film (e, se tutto andrà bene, dei successivi cinque) rientra in questa idea di sfruttamento. Tuttavia non si può non sottolineare come sia stato fatto un lavoro di prima classe. Da subito tutto è estremamente profondo, i piani sono parecchi, gli oggetti tutti dispositi a livelli diversi (anche quando sono solo di poco più profondi). Non c'è nessun elemento che fuoriesce (grazie al cielo) ed è invece stato fatto un lavoro di concetto sul posizionamento delle astronavi nello spazio (tutte sensibilmente dislocate a profondità diverse), cosa particolarmente impressionante perchè solitamente in mancanza di punti di riferimento forti si tende a non percepire il 3D cinematografico.