Star Wars in Blu-Ray - la recensione, prima parte
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato: ecco la prima parte della nostra mega-recensione del cofanetto Blu-Ray Disc della saga di George Lucas...
Iniziare questa recensione limitandosi ad affermare che è arrivato il momento tanto atteso in cui i fan di Guerre Stellari potranno finalmente mettere le loro mani sul cofanetto della Saga cinematografica per eccellenza sarebbe banale e piuttosto trito, anche se è questa la realtà dei fatti. Quindi vi chiediamo un briciolo di pazienza per potervi raccontare una breve storia, ambientata non tanto tempo fa, in una galassia non troppo lontana...
Il protagonista di questa emblematica vicenda, che probabilmente racconta una storia comune a molti, ha ora il compito - tanto esaltante quando arduo - di affrontare un argomento come quello dell'uscita in Blu-Ray Disc di una saga amata trasversalmente da decine di milioni di persone. In oltre trent'anni questi film hanno generato quella che non può essere liquidata come una semplice moda o mania; a conti fatti, si tratta del primo esempio di racconto epico per il cinema. Si tratta però di dover accantonare, o quantomeno anestetizzare per un po', quella parte dell'animo così intimamente legata a pellicole così profondamente connesse alla crescita personale, e di analizzarle evidenziandone pregi e difetti.
Vecchio vs Nuovo?
“Questo enorme successo non era nei miei piani, ma si è trasformato da un semplice film a un vero e proprio fenomeno”
George Lucas
L'uscita della saga completa di Star Wars in Blu-Ray Disc è un valido motivo per avvicinarsi, analizzare e, qualora ce ne fosse bisogno, criticare l'idea di cinema di quello che può essere definito come il più importante "autore indipendente" della storia del cinema, George Lucas. Il mogul di Modesto, California, è riuscito a creare, come e più del suo collega ed amico Steven Spielberg, la moderna concezione di blockbuster d'alto profilo, gettando le basi delle nozioni di merchandising e universi espansi: tutta roba che veniva guardata con sospetto, se non bellamente ignorata, prima del 25 maggio del 1977.
Nel corso di queste settimane, sulle pagine di Badtaste.it, abbiamo provveduto a segnalare i cambiamenti più o meno vistosi apportati dal filmaker alla sua creatura, effettuando anche delle digressioni comparative che avevano lo scopo d'illustrare come alcune di queste modifiche si siano evolute nel corso del tempo: il vero emblema di questa ossessione potrebbe essere la scena nota come Han Shots First. Malgrado lo scetticismo di Lucas e del produttore Gary Kurtz circa le effettive possibilità di buon esito commerciale di Una Nuova Speranza, la storia del cinema e del costume afferma a gran voce che l'epopea di Guerre Stellari si è poi imposta con incredibile prepotenza sulla coscienza collettiva. Tuttavia, dal lato prettamente narrativo, la differenza fra la struttura dell'Episodio 4, perfettamente autoconclusiva, nel corso degli anni, ha portato molte persone a diffidare che la storia di Guerre Stellari fosse stata realmente concepita come un grande unicum. Entrare in un discorso ampiamente documentato dallo stesso Lucas con decine d'interviste rilasciate nel passare del tempo (e facilmente reperibili anche tramite Wikipedia), e per mezzo dei ricchi contributi extra delle edizioni in Dvd dei sei episodi, potrebbe sviare troppo da quello che rappresenta l'oggetto effettivo della nostra analisi, i Blu-Ray appena usciti. Quindi ci limiteremo a constatare come quella di Lucas, condivisibile o meno, sia l'ossessione di un autore/tecnocrate per il quale i film sono delle opere continuamente migliorabili e perfettibili, anche se questa posizione va nettamente a controbattere una sua dichiarazione del 1988 in cui si opponeva con veemenza alle modifiche apportate ai classici della cinematografia.
L'arte tuttavia è l'universo in cui la contraddizione trova spesso terreno molto fertile. “Mi sono contraddetto? Molto bene, io mi contraddico” era solito affermare, adoperando le parole del poeta Walt Whitman, il leggendario regista di Gioventù Bruciata Nicolas Ray. Soffermarsi su queste parole, come hanno fatto molti siti americani e non in questi giorni, è utile a livello di pura cronaca giornalistica. Meno da un punto di vista di analisi critica.
Trovandosi di fronte ad un paradosso cronologico doppio – la prima trilogia è ambientata dopo la nuova, ma è stata realizzata oltre vent'anni prima, quando la computer grafica era fantascienza pura – la riproposizione della saga avvenuta nel 1997 si è posta lo scopo di avvicinare maggiormente da un punto di vista stilistico i tre, datati film, ai nuovi episodi che sarebbero arrivati. E le sequenze aggiunte, seppur narrativamente superflue, come l'incontro fra Han Solo e Jabba nel porto di Mos Eisley, o eccessivamente bambinesche, come lo stacchetto musicale nel palazzo del malvagio Hutt nel Ritorno dello Jedi, inquadrate in quest'ottica, acquistano senso. Ciò detto, alcune modifiche apportate alla Vecchia Trilogia in Blu-Ray lasciano alquanto basiti. Se l'urlo del drago Krayt emesso da Obi Wan in Una Nuova Speranza risulta spiazzante e kitsch, quella che lascia davvero spiazzati è l'aggiunta del “NOOOOOOOOO!” al climax narrativo del Ritorno dello Jedi. Non possiamo fare altro che abbracciare le parole dell'attore inglese Simon Pegg che sul suo twitter un paio di settimane fa scriveva:
Ho sempre amato il muto sacrificio di sé di Darth Vader. Si tratta di un'altra me**osa revisione senza senso, come quella di Greedo e del fantasma di Anakin Skywalker. E'una fo**uta vergogna.
Una volta preso atto che si tratta più che altro di correzioni eseguite per rendere più omogenei i sei film, possiamo liberamente accomodarci sui nostri divani, accendere il nostro Full HD, alzare adeguatamente il volume del dolby e gustarci questa prelibatezza.
Luke o Anakin?
Il nodo gordiano maggiore posto da questo cofanetto non risiede tanto in una elencazione di modifiche e miglioramenti (o peggioramenti, scegliete voi quale fazione appoggiare). La questione in cui buona parte degli affezionati si getterà nuovamente a capofitto è quella basata sulla concezione della storia alla base della saga. Una delle critiche mosse con maggior frequenza ai nuovi film, fa leva sull'aver sminuito lo storico twist narrativo del “Luke, io sono tuo padre”, trasformandolo in un elemento svuotato del suo effetto sorpresa.
La verità, a nostro modo di vedere e d'intendere l'epopea, può essere afferrata solo ed esclusivamente grazie al crescendo filmico degli Episodi 1, 2 e 3. Se La Minaccia Fantasma è effettivamente il più debole dei tre e sembra quasi solo una lunga preparazione al tripudio d'effetti speciali della Podrace con grossolani rimandi cristologici nella figura del piccolo Anakin Skywalker, partorito da madre vergine, arricchito dal primo scontro spettacolare e adrenalinico fra due giovani Jedi e un malvagio Sith (elemento del tutto assente nella Vecchia Trilogia), è innegabile che con L'Attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith la visione del sempre biasimato Lucas cominci ad affermarsi con nettezza. Nell'Episodio 2, oltre al primo uso estensivo di quel cinema digitale ormai diventato prassi, la riflessione sul male e sul fascino che esso può esercitare se mascherato da una cortina di buone intenzioni diventa più chiara. Il giovane Skywalker, tormentato dal dolore e dalla perdita, diventa man mano una marionetta nelle mani di Palpatine che sfrutta a suo vantaggio la sofferenza del ragazzo, desideroso di non voler vedere altre persone patire quello che lui ha passato.
Con La Vendetta dei Sith, oltre a portare a termine il discorso, George Lucas si permette poi, nel bel mezzo della presidenza Bush e dell'entrata in vigore del Patriot Act negli Stati Uniti, di fatto la più grande invasione della privacy dei cittadini americani motivata da ragioni di sicurezza nazionale, una battuta recitata dalla Principessa Amidala che, da sola, potrebbe riassumere il senso stesso della saga: È così che muore la libertà: sotto scroscianti applausi. Anakin Skywalker, ben lungi dal diventare un villain dai poteri incontrastati, diventa solo un patetico pupazzo nelle mani di un dittatore ben più forte e diabolico di lui; la visione dello Jedi, diventato ormai il Sith Darth Vader, di fianco a Palpatine e Grand Moff Tarkin sul ponte di comando di uno Star Destroyer che segna il definitivo abbandono dei colori barocchi e gioiosi delle architetture di Naboo in favore di quel grigiore militaresco ed asettico dell'Impero ci ricorda, amaramente, che la saga di Guerre Stellari non parla di un giovane di nome Luke Skywalker e di come questi sia diventato uno Jedi. Ma di come un ragazzo sia prima caduto, portando morte e distruzione, cedendo alle facili lusinghe del Lato Oscuro e poi si sia rialzato portando equilibrio nella galassia e nella Forza.
Il Video
Dato che stiamo parlando di Star Wars le aspettative circa la resa audio/video sono, gioco forza, estremamente elevate. La domanda da porsi non è tanto se questa release riuscirà a settare dei nuovi standard per il medium in alta definizione, quanto se i sei film abbiano subito un adeguato trattamento cosmetico capace di tener conto del periodo storico e delle tecnologie impiegate per la loro realizzazione.
Nuova Trilogia
Girato in parte in digitale e in parte a 35mm, l'Episodio 1 è il film che ha avuto bisogno del maggior quantitativo di lavoro nel momento di passare in alta definizione. Il motivo risiede proprio nella sua natura ibrida che ha richiesto un grande dispiego di riduzione del rumore per uniformare la granulosità della pellicola e renderlo così meno “diverso” dagli episodi successivi. Il lato negativo è che personaggi e ambienti hanno assunto dei toni “gommosi”, come se tutto fosse ricoperto di cera, risultanti dall'ammorbidimento delle texture. Detto questo, il passo in avanti rispetto al Dvd è comunque palese. L'immagine viene restituita in tutta la sua integrità (all'epoca del riversaggio in Dvd erano stati eliminate delle porzioni ai lati del quadro) e la resa degli ambienti viene incrementata in chiarezza e profondità. Un film e un Blu-Ray di transizione.
Con L'Episodio 2 il passaggio al cinema digitale per George Lucas si fa completo in ogni suo passaggio. Come conseguenza, l'effetto cera che affligge La Minaccia Fantasma non è presente all'appello e tutto lascia presagire il finale col botto della Vendetta dei Sith. La ricchezza dei dettagli e dei colori è nettamente più intensa che nell'Episodio 1 e, a voler cercare a tutti i costi il pelo nell'uovo, possiamo citare il leggero alone che circonda i personaggi inseriti negli scenari digitali. La fotografia è, però, talmente ben restituita sullo schermo che solo gli occhi più allenati (e pignoli) si fisseranno su questo dettaglio. Davvero sconvolgente la chiarezza della scena dello scontro nell'arena di Geonosis in cui anche nelle riprese in campo lungo potremmo metterci a contare quanti Jedi sono presenti in scena ed elencare i loro capi d'abbigliamento fin nel più piccolo particolare. Esaltante come la regia da inviato sul campo di battaglia dello sbarco dei Cloni non risenta minimamente di effetti di blurring anche nelle fasi più concitate.
Il terzo episodio, dopo la scomparsa dei titoli di testa, getta subito lo spettatore nel bel mezzo di un'imponente battaglia stellare, dopo una panoramica effettuata dalla macchina da presa al di sopra di una Nave dei Separatisti. Non appena la ripresa dell'astronave termina lasciando l'occhio libero di vagare nella scena, sarà davvero arduo trattenere la mandibola evitando che si vada a schiantare sul pavimento. I filtri massivamente presenti nella Minaccia Fantasma e parzialmente impiegati nell'Attacco dei Cloni scompaiono in favore di un transfer che proietta di diritto La Vendetta dei Sith nel novero dei Blu-Ray Disc di riferimento tecnico. Tutti gli ambienti dei vari pianeti, le texture dei personaggi, tanto della pelle quanto dei vestiti (che si tratti di attori in carne ed ossa o di immagini generate al computer non conta) sono resi alla perfezione. I più esigenti potranno, se vogliono, contare i peli degli Wookie ad uno ad uno, tanto perfetto è il video.
Trilogia Classica
Dopo aver visto la Trilogia Classica praticamente in ogni formato, a eccezione del laser disc e dell'originale distribuzione nelle sale per ovvi impedimenti di carattere cronologico, possiamo subito affermare che Una Nuova Speranza, L'Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi non sono mai stati così in forma. Di primo acchito, a colpire è la maggiore uniformità visiva fra questi tre film piuttosto che fra quelli della Nuova Trilogia, il che potrebbe sembrare un paradosso a prima vista. L'affermazione acquista maggior senso se pensiamo che si tratta di lungometraggi nati, ovviamente, su pellicola, e non su una tecnologia in corso d'opera come quella digitale impiegata da Lucas negli anni a venire. La “concretezza” dei film, della loro granulosità dovuta al supporto su cui sono stati concepiti resta gradevolmente presente, anche se i miglioramenti del video, se paragonati alle precedenti edizioni in dvd del 2004 e del 2006, sono drastici. Paradossalmente, a risultare penalizzate, sono proprio le aggiunte in computer grafica figlie delle riedizioni del 1997: tanto avanzate 14 anni fa quanto troppo antiquate e goffe oggi e, soprattutto, mal integrate con i personaggi in carne ed ossa (su tutte: l'incontro fra Han Solo e Jabba aggiunto nell'Episodio 4). Per il resto, e mettendo da parte le polemiche legate alle varie modifiche apportate, la space opera regno indiscusso delle astronavi scassate e dei droidi logorroici non è mai stata così bella. Se non siete per i giri di parole riassumiamo con un più incisivo "sembrano tre film usciti al cinema il mese scorso". Il maggior plauso, a nostro avviso, va nella piena restituzione dei colori che, ben lungi dall'essere sovraccarichi o eccessivamente saturati, appaiono ricchi ed equilibrati nella resa delle sfumature. Senza dimenticare l'impressionante balzo in avanti in termini di ricchezza di dettaglio del quadro che va ad infondere nuova vita e corposità tanto alle pregevoli miniature dei mezzi e degli ambienti usate al tempo dall'Industrial Light&Magic (un'eredità tecnico-artistica adeguatamente raccolta da Peter Jackson per la sua trilogia tolkeniana), quanto agli ambienti che fanno da sfondo alle vicende: il sabbioso Tatooine, il fumoso e paludoso sistema Dagobah, l'aerea Cloud City e le algide geometrie degli Star Destroyer e della Morte Nera.
L'Audio
La saga di Guerre Stellari intreccia una relazione profonda e significativa con la sua componente acustica, sia che si tratti dei memorabili brani composti da John Williams che degli iconici suoni elaborati da sound designer Ben Burtt, un artista che è riuscito ad infondere personalità ai celebri robot e personaggi di Guerre Stellari (senza dimenticare il più recente WALL-E).
Dagli inventori dell'audio THX era lecito aspettarsi un trattamento audio sontuoso e così è stato. I sei film proposti dal cofanetto della Saga Completa offrono un range acustico mirabolante. Ovviamente, i livelli raggiunti dal DTS-HD Master Audio Inglese (6.1) restano una chimera, ma anche il “semplice” Dolby Digital in lingua italiana non mancherà di dare filo da torcere ai vostri impianti in dolby surround. La Trilogia Classica e la Nuova faranno venire dei brividi di godimento lungo la schiena dei fan di Star Wars grazie ad un mixaggio a dir poco eccellente che dosa con precisione millimetrica il peso da dare ai dialoghi, agli effetti sonori e alla colonna sonora. Forse, in alcuni frangenti, la Nuova Trilogia presenta un'imponenza maggiore: la sequenza del Podrace dell'Episodio 1 faceva già tremare le pareti di casa al tempo dell'uscita del dvd, così come l'effetto sonoro della bomba sismica lanciata dalla Slave 1 di Jango Fett nell'Attacco dei Cloni, solo per citare un paio di esempi eclatanti. Ottimo l'uso estensivo dei satelliti posteriori in ogni frangente narrativo, da quello più quieto a quello più concitato, senza che per questo si vadano a creare delle fastidiose sovrapposizioni fra le casse.
In chiusura di questa lunga disamina, segnaliamo come il doppiaggio originale italiano della Trilogia Classica sia stato mantenuto, con tutto il suo bagaglio di nomi differenti da quelli della Nuova: R2D2 è C1P8, la Principessa Leia è Leila, Darth Vader è Lord Fener, C3PO è D3BO.
Il viaggio continua...
Il coverage di Badtaste.it dedicato all'uscita del cofanetto in Blu-Ray della Saga Completa di Star Wars non termina qui. Nei prossimi giorni pubblicheremo anche una dettagliata analisi del comparto extra, che prevede oltre 40 ore di contenuti speciali, nonché del packaging del sontuoso box-set.
L'uscita di Star Wars in Blu-Ray era un appuntamento particolarmente sentito dagli appassionati. Comunque la possiate pensare circa le eventuali modifiche apportate, nel momento in cui deciderete d'investire il quantitativo di euro richiesto per il cofanetto dal vostro videostore di fiducia, dal sito di e-commerce o dal centro commerciale in cui siete soliti acquistare i vostri film difficilmente resterete delusi.
Ma probabilmente, anche i fan più intransigenti e scettici si ritroveranno ad affrontare cinque fasi che porteranno, inevitabilmente a guardare i film indossando un accappatoio e fingendo di essere dei Cavalieri Jedi o degli Oscuri Lord dei Sith.
In questo articolo, intanto, trovate tutti i packshot e l'elenco dei contenuti.