Star Trek: Strange New Worlds 2x03, la recensione

Il nuovo episodio di Strange New Worlds usa i viaggi temporali per riflettere sull’impatto di una singola vita sul corso della storia

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Spoiler Alert

La nostra recensione di Domani e domani e domani, terzo episodio della seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds, disponibile su Paramount+

Domani e domani e domani, avanza a poco a poco, giorno dopo giorno, verso l'ultima sillaba del copione, e tutti i nostri ieri avranno illuminato a degli sciocchi la polverosa via della morte. Spegniti, spegniti, breve candela!

Non è la prima volta che Star Trek attinge da Shakespeare per i titoli dei suoi episodi, e Strange New Worlds prosegue la tradizione con Domani e domani e domani, terzo episodio della sua seconda stagione. La citazione viene dal Macbeth, poco dopo che il protagonista ha scoperto la morte di sua moglie. Se la frase del disperato re evidenzia il senso di futilità della vita, questa puntata sembra invece sottolineare come l’esistenza di ciascuno (e, con essa, la nostra realtà) sia il frutto di piccole e grandi scelte, ciascuna rilevante a suo modo.

Un passato problematico

Domani e domani e domani ha, al centro, un viaggio nel tempo che vede protagonisti La'an Noonien-Singh (Christina Chong) e il Capitano James T. Kirk (Paul Wesley); quest’ultimo, in realtà, è una versione di un universo alternativo in cui La’an si è ritrovata catapultata dopo che un illustre sconosciuto, comparso sull’Enterprise e ferito a morte, ha lasciato nelle sue mani un misterioso dispositivo. Da qui si dipana un’avventura basata, come vuole tradizione, sull’eterno concetto di salvaguardia del passato per evitare paradossi futuri.

Al netto di quella che è la vera e propria trama, Domani e domani e domani funge da finestra sul mondo interiore di La’an, approfondendo lati del suo carattere finora rimasti solo accennati. Si concentra, soprattutto, sul conflitto interiore che la ragazza vive nei confronti del suo famigerato antenato Khan Noonien-Singh. Nel mentre, il legame con il Kirk di questa realtà alternativa si rafforza, mentre esplorano una Toronto del XXI secolo assaggiando hot dog e rubando giubbotti di pelle.

Amore e morte a Toronto

Star Trek: Strange New Worlds concede a questo episodio un minutaggio importante, che supera di poco l’ora. L’ intenzione di renderlo quasi un piccolo film è chiara, e il fatto che questo focus così approfondito venga dedicato a La’an non può che far piacere. È infatti con Domani e domani e domani che il capo della sicurezza dell’Enterprise conquista una tridimensionalità a lungo rincorsa, fatta di diffidente durezza alternata a momenti di commovente fragilità.

Si potrebbe certo obiettare che, a dispetto della sua durata, Domani e domani e domani improvvisi un po’ troppo frettolosamente l’innamoramento tra La’an e Kirk; fortunatamente, la bravura dei due attori garantisce una chimica effervescente al duo, facendo appassionare lo spettatore a una fioritura romantica tanto rapida da poter lasciare spiazzati. Sarà interessante vedere le conseguenze di questa infatuazione che, nella tempolinea trattata da Strange New Worlds, sopravvive unicamente nella memoria di La’an.

Shakespeare in space

Infatti, il successo della missione passa per il sacrificio del Kirk “alternativo”, assieme alla sparizione della sua specifica linea temporale. In contrasto con le parole di Macbeth, però, la sua vita non è stata vana; il suo ricordo resterà infatti vivo in La’an non solo per aver sventato un catastrofico piano romulano, ma soprattutto per aver fatto breccia nel cuore della giovane. La sua vita, seppur perdurante solo nella mente di La’an, è stata molto rilevante e la sua morte, eco della tragedia shakespeariana, lascia l’ufficiale della sicurezza sola e disperata.

Nonostante il suo finale straziante, Domani e domani e domani dimostra l'enorme impatto che un singolo essere umano - o, in questo caso, una coppia - può avere sul corso della storia. Laddove Macbeth finisce divorato dal rimorso per le sue azioni volte al male, La’an deve portare su di sé il peso di scelte giuste che, però, hanno condotto alla scomparsa del Kirk di cui si era infatuata. Coesistenza di sentimenti diversi e contrastanti, decisioni che cambiano il corso della vita e che lasciano segni indelebili in chi le ha compiute: cosa c’è di più shakespeariano di questo?

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