Star Trek: Picard 1x10 "Et in Arcadia Ego, Parte 2" [finale di stagione]: la recensione
L'episodio 1x10 di Star Trek: Picard contiene le risposte a tutte le domande dei nove episodi precedenti
STAR TREK: PICARD 1X10, LA RECENSIONE
La tentazione di scrivere “andatevela a vedere” e chiudere qui la recensione è fortissima: la seconda parte di Et in Arcadia Ego, decimo e ultimo episodio della prima stagione di Star Trek: Picard, è molto più interessante da vedere che da discutere, perché è la risposta a tutte le domande fatte nei nove episodi precedenti, con un bel contorno di guerre stellari che toccano livelli di spettacolarità che meriterebbero uno schermo molto più grande di quello per cui sono state pensate. Come nei migliori episodi di Star Trek – e forse, con il senno di poi, questa stagione non è altro che un episodio di Star Trek lungo dieci ore –, il rush finale ha un obiettivo chiarissimo e una soluzione altrettanto lampante, e quello che conta è il percorso, le epifanie, le cose che ci si dice e che anche se sono solo parole hanno la forza di fare o disfare l’universo.
E poi c’è lui, Jean-Luc Picard, che continua a essere se stesso pur uscendo da questa ordalia radicalmente cambiato, in un modo che peraltro trasforma questa serie in un momento fondamentale del canone tutto di Star Trek. Picard, a partire dal titolo, è sempre stata innanzitutto una serie su di lui e su una ferita particolarmente dolorosa che risale a quasi vent’anni fa (cinematograficamente parlando). Ora la ferita è rimarginata, chi doveva chiedere scusa ha chiesto scusa, chi doveva perdonare ha perdonato, e Picard (il personaggio, ma anche la serie) è pronto a ripartire per una nuova avventura che lo porterà...
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