Star Trek - The Next Generation, la settima stagione in Blu-ray: la recensione

La nostra recensione del Blu-ray della settima stagione di Star Trek - The Next Generation

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Dati Tecnici

Video: AVC, 1080/24p, 1.33:1
Audio:
2.0 Mono Dolby Digital: Italiano Giapponese
2.0 Surround Dolby Digital: Francese Spagnolo Tedesco Inglese
7.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano Inglese NU Danese Finlandese Francese Norvegese Olandese Spagnolo Svedese Tedesco Giapponese
6 dischi 50gb
Region free
Amaray Slipcover
Prodotto da CBS/Paramount, distribuito da Universal.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, US, UK, JP, DE, FR, ES.

Serie

La stagione 1993/1994 può essere considerata la più frenetica a livello produttivo e di release per il franchise di Star Trek. La scommessa di Gene Roddenberry, che voleva riappropriarsi della sua creatura, che gli fu “strappata” dalla major, non solo fu vinta ma aveva triplicato la premessa, diventato un fenomeno americano dell'intrattenimento. Quello fu il reale picco, gli anni d'oro del franchise, della sua massima fama e della sua massima creatività. Quel periodo fu il più frenetico perché oltre alla produzione, inizialmente non prevista dal contratto, del settimo anno di The Next Generation, vi era anche la produzione del secondo anno di Deep Space Nine, il suo primo spin off che era riuscito ad imporsi come alternativa del mondo Trek per i fan, portando una dimensione completamente diversa dalla serie principale. A queste incombenze che già riempivano il tempo di tutto lo staff, si aggiunse anche la la preproduzione del settimo film cinematografico, Generazioni, che avrebbe sancito la conversione sul grande schermo dello show di The Next Generation e al contempo anche l'inizio della preproduzione del secondo spin off, Voyager, che avrebbe compensato la scomparsa sugli schermi televisivi di The Next Generation. Ebbene si perché la conversione a film cinematografico (e ne sarebbero seguiti altri tre) sancisce inevitabilmente la conclusione del percorso televisivo, creando quindi un vuoto nella programmazione del network in un momento in cui la richiesta di prodotti Trek dal pubblico era predominante. Motivo per cui la creazione di Voyager come sostituto di The Next Generation era ampiamente prevista e pianificata, tanto quanto che il settimo anno di The Next Generation sarebbe stato l'ultimo. Ecco quindi che il carico di lavoro richiesto dallo staff tecnico, sceneggiatori in particolare, era quadruplicato e secondo molti avrebbe portato un discapito qualitativo alla settima stagione e al relativo film cinematografico seguente. Michael Piller, che fino al sesto anno era diventato il vero faro che ha guidato la serie verso la sua massima maturazione, ha preferito concentrarsi interamente su Deep Space Nine, lasciando Jeri Taylor a prendere il suo posto come showrunner. Brannon Braga, René Echevarria, Joe Menosky, Naren Shankar e Ronald D. Moore rimasero come gli autori principali delle storie, mentre un nuovo staff di vecchi e nuovi nomi venne assunto per la gestione di Deep Space Nine insieme a Piller. Una delle maggiori critiche che viene rivolta al settimo anno di The Next Generation è quella di non avere una direzione precisa da far prendere allo show. Mentre i piani per Deep Space Nine erano chiari e stabiliti e avrebbero portato quello show ad essere il più inventivo e narrativo di tutto Star Trek, The Next Generation sembrava vagare senza una linea guida. Ciò ha sicuramente inficiato su una narrazione coesa, ma d'altro canto con la ferma decisione che sarebbe stato l'ultimo anno della serie, gli autori ne approfittarono per mettere dei punti, delle conclusioni, delle risoluzioni a molti dei temi e delle storie che i protagonisti avevano vissuto nel corso degli anni, rendendo la stagione molto più orientata verso i fan più fedeli, che hanno seguito tutto e che vengono ricompensati con una continuity quanto mai prominente, lasciando lo spettatore occasione in secondo piano. Oltre a ciò, Rick Berman permise una maggiore elasticità sui toni delle storie e sulle caratterizzazioni dei personaggi in tutto il franchise. Seppur vero che le storie e le caratterizzazioni, nel corso degli anni, furono sempre più mature e strutturate, c'erano delle limitazioni su quante zone grigie potevano essere inserite. Questo principalmente per volontà di Gene Roddenberry che voleva rappresentare un futuro positivo e utopico. Con la gestione dello show sempre più in mano a Berman e con la conseguente scomparsa del suo creatore, Berman allentò le redini e permise una maggiore dimestichezza con tutti gli aspetti dell'uomo. Ecco quindi che la settima stagione di The Next Generation, ma anche tutte le serie da Deep Space Nine in poi, divennero più ambigue sui confini tra bene e male, permettendo una psicologia più ricercata ed episodi dai toni più cupi. In questo senso si può citare l'esempio perfetto con l'episodio “La Pegasus”, uno dei più amati di sempre, dove una pagina oscura del passato di William Riker torna a fargli visita, quando il suo ex capitano e ora ammiraglio Erik Pressman (Terry O'Quinn) prende il comando dell'Enterprise e la invia ad investigare sul ritrovamento della Pegasus, astronave della federazione sperimentale che nasconde un terribile segreto che minaccia di far scatenare una guerra tra la Federazione e l'Impero Romulano. L'episodio, ricco di atmosfere misteriose, interpretazioni magistrali e dialoghi incalzanti, mostra l'ambiguità dei governi che da una parte firmano trattati di pace e dall'altra non si fanno scrupoli a sperimentare armi immorali contro il loro avversario. L'idea di creare un sub mondo fatto di bieche spie ed agenti corrotti, verrà ripresa su Deep Space Nine per creare la famigerata Sezione 31, che agisce nell'ombra della Federazione. Oppure l'episodio “La Porta Chiusa”, che vede il ritorno di Lwaxana Troi (Majel Barrett Roddenberry), madre di Deanna, che a differenza delle sue precedenti apparizioni nella serie legate per lo più a un contesto umoristico, questa volta è protagonista di una storia assai drammatica quando a causa di un trauma del passato rischia di morire e che porterà Deanna a scoprire un doloroso segreto della sua famiglia. In termini di conclusione del percorso evolutivo dei personaggi si può citare l'episodio “Il Ritorno dei Borg – Parte Seconda”, dove Data affronta per l'ultima volta suo fratello Lore, quando quest'ultimo tenta di guidare un movimento di Borg separati dalla collettività per i suoi scopi di conquista. Questo episodio mette anche fine all'eredità del Dottor Soong, il creatore di Data, tramite il chip emozionale che avrebbe completato la programmazione di Data come essere artificiale, rubato da Lore e recuperato dopo la sua disfatta, anche se la reale conclusione di cosa farne verrà svelata solo nel film successivo, “Generazioni”. Anche la mai espressa relazione amorosa tra Picard e Beverly giunge a una conclusione nell'episodio “Uniti”, quando Picard e Beverly vengono fatti prigionieri da una fazione nemica di un pianeta che voleva entrare a far parte della Federazione. I due protagonisti vivranno un'intensa avventura in un pianeta alieno dove finalmente dichiareranno i loro sentimenti, ma senza il lieto fine che i fan si aspetterebbero. Anche il giovane Wesley Crusher conclude il suo viaggio che l'entità aliena detta “Il Viaggiatore” aveva pronosticato per lui nell'episodio “Dove nessuno è mai giunto prima” nella prima stagione, nell'episodio “La Fine del Viaggio”. Wesley è in licenza sull'Enterprise, mentre Picard è intento a risolvere una grave questione circa la contesa tra la Federazione e l'Unione Cardassiana di un pianeta abitato da nativi americani che si trova ora nello spazio cardassiano dopo la stipulazione del trattato di pace tra le due superpotenze. Wesley, ormai insoddisfatto della vita all'accademia, verrà affascinato e guidato dalla spiritualità dei nativi, aprendo finalmente la porta che lo condurrà a compiere il suo destino e diventare un viaggiatore interdimensionale, raggiungendo un piano superiore dell'esistenza. Al di là di questo, l'episodio è un esplicito insegnamento all'utenza statunitense ai peccati del proprio passato nei confronti dei nativi americani. Ulteriore conclusione viene data anche al personaggio di Ro Laren, la più amata tra le guest star della serie, nell'episodio “Il Tenente Ro”. A Ro, ora diventata tenente, viene chiesto dal capitano Picard di partecipare a una missione sotto copertura presso una cellula dei Maquis, un gruppo terrorista che non accetta l'accordo di pace tra la Federazione e l'Unione Cardassiana, sconvolgendo i confini territoriali. La missione di Ro diventa difficile a livello morale, dividendosi tra il dovere verso Picard e la simpatia verso l'ideologia dei Maquis, che porterà a una tragica conclusione. Va sottolineato che gli ultimi due episodi appena citati, seppur in un sibilo, avevano il compito di gettare le basi, i semi, per preparare il terreno alla futura serie Voyager. Il mostrare la spiritualità del popolo dei nativi americani è un modo per introdurre il personaggio del primo ufficiale della Voyager Chakotay, tutto il suo mondo e nuovi temi che verranno trattati in quella serie. E anche tutta la trama legata ai Maquis è parte integrante di quella serie, essendo l'equipaggio della Voyager per metà ex Maquis. Inoltre va sottolineato che con l'avvento di Deep Space Nine, fu questa serie a diventare il moto dell'universo Trek, determinando il grosso degli eventi che lo influenza e di fatto The Next Generation ne seguiva la corrente. Tutte le trame legate alle diatribe tra Federazione e Cardassiani sono alla base della serie Deep Space Nine ed è il motivo per cui diventa centrico anche per la serie The Next Generation, dando vita ad evoluzioni come per l'appunto i Maquis. Ancora una volta Star Trek dimostra di essere avanti per i suoi tempi mostrando al pubblico il concetto di universo espanso e crossover molto prima che altre serie analoghe lo sperimentassero. Ma Star Trek non è solo questo, è anche fantascienza allegorica e non si può non citare l'episodio “Inquinamento Spaziale”, dove due scienziati Enkaran tentano di spiegare a Picard che gli effetti del motore a curvatura causano crepe nello spazio e che alla lunga avrebbero provocato una spaccatura nel subspazio, esponendo i pianeti a forze gravitazionali che renderebbero quei mondi invivibili. Sempre con il solito spirito narrativo della serie, l'episodio ha un evidente messaggio ambientalista e più in generale invita a riflettere su come le azioni dell'uomo possano ripercuotersi sull'ambiente. Per gli amanti della narrativa legata ai fenomeni e teorie scientifiche, l'episodio “Universi Paralleli” è una vera chicca per i fan. A causa di una concomitanza di eventi, la coscienza di Worf viene slittata in realtà differenti sempre più aliene, dove eventi diversi hanno generato una storia diversa fino a risultati impensabili. Benché oggi sia un luogo comune una storia basata su universi paralleli, all'epoca era una novità, a ulteriore dimostrazione che lo show era all'avanguardia per i suoi tempi. Merita una menzione d'onore l'episodio “Giovani Carriere”. Tale episodio è incentrato interamente su un quartetto di sottufficiali in lizza per una promozione al grado di tenente. Al di là della trama incentrata su una pericolosa missione sotto copertura nelle fila cardassiane, questo episodio è moderno perché è una delle prime, se non la primissima volta, in cui i protagonisti diventano secondari e le guest star diventano protagoniste, mostrando un mondo completamente nuovo, seppur familiare. Seguendo l'esempio dei suoi colleghi Jonathan Frakes, Patrick Stewart e LeVar Burton, anche Gates McFadden passa alla regia e lo fa con l'episodio “Genesi”. A causa di un batterio modificato in laboratorio, tutto l'equipaggio dell'Enterprise muta in creature preistoriche che l'evoluzione aveva scartato. L'episodio altro non è che la rivisitazione in chiave Trek della casa dei fantasmi, dove Picard e Data devono affrontare gli orrori in cui si sono trasformati i loro uomini. L'episodio mostra un impiego tecnico da parte del make up estremamente accurato ed elaborato, tale da essere diventato un vero must per gli appassionati. Sono davvero tanti gli episodi degni di nota, ma la settima stagione viene ricordata principalmente per il season finale: “Ieri, Oggi, Domani”. Scritto da Brannon Braga e Ronald D. Moore, l'episodio è in realtà un vero e proprio film di oltre cento minuti e con le stesse ambizioni in tutti i reparti. La coscienza di Picard vaga in tre periodi temporali: il suo attuale presente, capitano dell'Enteprise da sette anni, il passato, sette anni prima, pochi minuti prima di assumere il comando dell'Enteprise e venticinque anni nel futuro, ormai vecchio e in pensione. I tre periodi temporali sono minacciati da una sconosciuta e pericolosa anomalia spaziale presente in tutti e tre i periodi. Picard dovrà indagare attraverso il tempo nella sua prova più difficile. L'episodio è una vera lettera d'amore per i fan e un modo per chiudere il cerchio iniziato sette anni prima. Infatti l'episodio vede il ritorno di Q (John De Lancey), il più antico nemico/amico di Picard intento a concludere il processo contro l'umanità iniziato nell'episodio pilota. Infatti sarà sotto la sua guida da Deus Ex Machina che Picard potrà risolvere il mistero che minaccia l'intero universo. L'episodio mette in mostra notevolissime sequenze d'azione, come quella in cui l'Enterprise del futuro salva la nave Pasteur da un attacco dei Klingon, o splendide sequenze come quella in cui Picard, trasportato da Q nella terra preistorica, osserva lo scenario vulcanico di una Terra ancora in piena formazione. L'episodio vede anche l'ultima apparizione della mai dimenticata Denise Crosby nel ruolo di Tasha Yar e il breve ritorno di Colm Meany nel ruolo di O'Brien, nella serie che lo ha visto nascere prima di diventare uno dei protagonisti di Deep Space Nine. L'episodio è oggetto dei fan per una polemica legata al film che l'avrebbe seguito, “Generazioni”, in quanto entrambi presentano il medesimo tema: il tempo. Sia il film che l'episodio presentano infatti i medesimi temi: il rimpianto per le scelte sbagliate e le occasioni perse nel passato, la paura del futuro, ma anche il guardare con fierezza la persona che si è diventati proprio per quelle scelte e il guardare avanti sempre con speranza e ottimismo. Il problema, se di problema si può parlare, è nato proprio per via della mole di lavoro e dei ritmi frenetici che hanno portato i due autori Braga e Moore a scrivere involontariamente lo stesso tema, cosa che per molti ha inficiato sulla qualità del film, che molti giudicano inferiore rispetto all'episodio. Indipendentemente da questo, film ed episodio si sono saputi distinguere e hanno creato sequenze rimaste impresse nella memoria dei fan. C'è chi sostiene che The Next Generation avrebbe potuto continuare con altre sette stagioni o più, c'è chi invece pensa che fu un bene che abbia chiuso nel momento del suo massimo splendore. A distanza di venticinque anni è ancora difficile dare una risposta, ma quel che è sicuro è che The Next Generation è stata senza dubbio una delle pagine importanti non solo della televisione americana, ma della cultura pop in generale, che ha portato alla rinascita ed evoluzione del franchise di Star Trek e che oggi andrebbe presa ad esempio come prodotto di altissima qualità.

Di seguito l'elenco dei dieci migliori episodi della stagione.

  • Il Ritorno dei Borg – parte seconda: circondati dai Borg, Picard, LaForge e Troi sono prigionieri di Lore e Data, la cui coscienza morale è stata alterata da Lore tramite il chip emozionale, affinché lo segua nel suo folle piano di conquista. Nel frattempo la dottoressa Crusher prende il comando dell'Enterprise, ingaggiando una feroce battaglia contro i Borg nel tentativo di salvare il suo equipaggio bloccato sul pianeta di Lore.

  • La Porta Chiusa: la Federazione è entrata in contatto con una razza che comunica solo telepaticamente. Lwaxana Troi è incaricata di insegnare ai Cairn la comunicazione verbale, ma durante il processo Lwaxana si ammala gravemente a causa di un trauma che ha seppellito nel suo Io più profondo. Deanna dovrà scavare nella mente di sua madre per scoprire la causa del suo malessere portando alla luce un ricordo doloroso.

  • Inquinamento Spaziale: l'Enterprise è intenta a investigare sulla scomparsa di una nave nel corridoio di Henkaras, una regione le cui proprietà uniche la rendono di difficile navigazione. Scoprono in seguito che due scienziati locali utilizzavano delle sonde per sabotare le navi di passaggio affinché non provocassero danni a causa della propulsione a curvatura. Picard scoprirà nella maniera peggiore gli effetti che ha provocato la continua esplorazione tramite curvatura, portando a una difficile decisione.

  • Universi Paralleli: Worf è di ritorno sull'Enterprise dopo aver preso parte a un torneo Klingon che lo ha visto vittorioso. Sperimentando più volte dei giramenti di testa, si accorge che la realtà intorno a lui si deforma sempre di più fino a diventare irriconoscibile. Scopre così che la sua coscienza si sposta in differenti realtà alternative e dovrà compiere un difficile viaggio per tornare a casa.

  • La Pegasus: l'ammiraglio Erik Pressman, un tempo capitano di Riker quando era un giovane guardiamarina, ordina all'Enterprise di investigare presso il confine Romulano, alla ricerca della nave sperimentale Pegasus, ritenuta distrutta a causa di un misterioso incidente. Mentre il mistero che avvolge quella nave si fa sempre più torbido, Riker si ritrova a dover scegliere se porre rimedio a un tragico errore del suo passato o continuare a difendere le azioni dubbie di un ufficiale senza scrupoli per il bene della federazione, mentre il suo rapporto con il capitano Picard si sgretola sempre di più.

  • Giovani carriere: i sottufficiali Sam Lavelle, la bajoriana Sito Jaxa, il vulcaniano Taurik e l'infermiera Alyssa Ogawa sono sotto esame per la promozione a tenente. Ognuno di loro ha un'opinione diversa degli ufficiali superiori e tutti hanno speranze e delusioni in merito a chi sarà scelto. Mentre il loro quotidiano sull'Enterprise procede regolarmente, una missione della massima segretezza porta la nave verso i confini Cardassiani, che desta la loro attenzione. Ben presto i giovani sottufficiali si ritroveranno a dover crescere molto in fretta e prendere difficili decisioni.

  • Genesi: il tenente Barclay contrae l'influenza urodelana. La dottoressa Crusher crea un gene sintetico apposta per curare il tenente. Involontariamente, il gene si diffonde per tutta la nave e anziché attivare le cellule che avrebbero dato a Barclay una immunità naturale all'influenza, scatena un'epidemia che porta tutti a trasformarsi in entità regredite che l'evoluzione della specie aveva eliminato. Picard e Data, che non erano sull'Enterprise trovano uno scenario da incubo che rischia di annientarli.

  • La Fine del Viaggio: a causa del trattato di pace tra la Federazione e l'Unione Cardassiana, i confini sulla mappa sono stati ridisegnati, rendendo pianeti un tempo federali ora Cardassiani. Uno di questi pianeti ospita una comunità di nativi americani che considera quel posto sacro e non intendono cederlo a nessuno. Mentre Picard tenta di risolvere una soluzione potenzialmente esplosiva, Wesley Crusher è in licenza sull'Enterprise, depresso e insoddisfatto della sua vita in accademia. Mentre si avvicina sempre di più agli insegnamenti spirituali dei nativi americani, Wesley finalmente riesce a trovare la sua strada e compiere il suo destino.

  • Il Tenente Ro: Ro Laren è stata promossa a tenente, traguardo che non avrebbe mai potuto raggiungere senza l'aiuto e il sostegno del capitano Picard. La flotta le affida una missione sotto copertura presso il gruppo terrorista Maquis. Ma più entra a far parte della loro comunità, più i suoi dubbi circa la missione vengono a galla e la fiducia che la lega al capitano viene messa a dura prova. Ro infine dovrà fare una scelta che cambierà per sempre la sua vita.

  • Ieri, oggi, domani: Picard sperimenta un fenomeno che sposta la sua coscienza nel tempo. Si ritrova quindi a vivere tre periodi temporali: il presente, capitano dell'Enterprise da sette anni, venticinque anni nel futuro, vecchio e malato e nel passato, pochi minuti prima di prendere il comando dell'Enterprise. Scoprirà presto che è l'entità Q che permette questa connessione temporale e che lo fa per mettere per l'ultima volta alla prova Picard ed avvertirlo che presto l'umanità cesserà di esistere. In tre tempi differenti, Picard dovrà trovare una soluzione all'enigma legato a una pericolosissima anomali presente in tutti i periodi.

Video

A distanza di oltre due anni, si concludono i festeggiamenti di Star Trek: The Next Generation con l'uscita della settima e ultima stagione in alta definizione Blu Ray. Considerato uno dei più monumentali lavori di restauro e rimasterizzazione, realizzare la versione in alta definizione di uno dei più importanti show di fantascienza era ritenuta un'impresa impossibile da compiere a causa della quantità di materiale da recuperare che richiedeva. Eppure, grazie all'impegno di Mike e Denise Okuda, gli storici artisti che realizzarono gran parte delle scenografie del franchise e che supervisionarono il progetto coinvolgendo i registi e direttori della fotografia originali e grazie anche all'enorme impegno profuso da parte della CBS Digital, che recuperò tutto il materiale originale, si è riusciti non solo a ricostruire la serie partendo dagli elementi che la compongono, ma anche a migliorarlo utilizzando tutte le più moderne tecniche di compositing digitale e ricreando in digitale tutti gli effetti ottici a bassa risoluzione, migliorandone ogni aspetto. Il progetto ha richiesto quasi tre anni di duro lavoro. Lavoro che finalmente può dirsi completo e che supera qualsiasi aspettativa superando qualsiasi standard precedente. La settima stagione non presenta alcuna sorpresa di sorta. Infatti anche questa è presentata su sei dischi contenente tutti e venticinque gli episodi della stagione insieme ai contenuti speciali, il tutto rinchiuso in un'amaray sigillato in uno slipcover con stampa in rilievo. Come sempre, ogni episodio può essere visionato preceduto dal suo promo originale. Come accaduto per le stagioni precedenti, anche la settima è affiancata da un'edizione stand alone di uno degli episodi della suddetta, ossia “Ieri, oggi, domani” nel cofanetto “All Good Things...”, titolo originale dell'episodio che contiene contenuti speciali esclusivi. Come per le precedenti uscite speciali, anche questa resta inedita in Italia.
Come anticipato, il nuovo master di The Next Generation è ricavato da una scansione di tutti i materiali originali, vale a dire i negativi in 35 mm e tutti gli strati che compongono gli effetti ottici, il tutto assemblato e migliorato con le più moderne tecniche digitali per un master finale a 2K.
E benché sia ormai chiaro che il risultato sia perfetto, sarebbe sbagliato darlo per scontato perché non renderebbe giustizia all'immenso lavoro che è stato fatto. Il quadro video è il trionfo del girato in pellicola, delle proprietà uniche del 35 mm. Tutta la struttura della grana delle pellicole ad alta sensibilità è fedelmente riprodotta in ogni fotogramma, ricostruendo tutti i dettagli delle scene. La texturizzazione nei primi piani è ricca di dettagli fini, gli incarnati appaiono porosi e voluminosi, compresi anche i dettagli delle divise, come le cuciture o il pattern, splendidamente riprodotto e identificabile. Non è da meno anche l'ottimo lavoro di make up di Michael Westmore dopo venticinque anni viene finalmente valorizzato nell'alta definizione, dimostrandosi all'avanguardia. Ma anche i campi lunghi e i vari panning offrono un livello di dettaglio generoso. Che sia la radura in cui Picard e Beverly fuggono nell'episodio “Uniti” o i lunghi vigneti in “Ieri, oggi, domani”, la definizione degli elementi e dei particolari è sempre elevata, tale da rendere ogni scena una gioia per gli occhi. Ma è il reparto degli effetti a stupire maggiormente. I mascherini dipinti sono migliorati grazie all'integrazione di nuovi effetti digitali, perfezionando la fusione tra gli elementi reali, come nell'emozionate sequenza della terra preistorica in “Ieri, oggi, domani”, con i fiumi di lava che scorrono e i vulcani attivi, dove Picard sembra trovarsi realmente. Oppure nelle innumerevoli sequenze spaziali, dove i dettagli del modellino dell'Enterprise raggiungono ancora oggi l'incredibile, dimostrando l'assoluta bontà del lavoro dei reparti tecnici che solo ora viene premiato. Sicuramente la sequenza dalla navigazione attraverso gli asteroidi in “La Pegasus” resta una delle immagini più impressionanti a livello tecnico per uno show televisivo di quegli anni, con i migliori asteroidi mai visti in televisione, ricchi di dettagli ed elementi da sembrare veri. La fotografia di Jonathan West si riconferma dalla stagione precedente, proseguendo il lavoro di Marvin Rush, con un utilizzo di tinte calde e brillanti e un contrasto ben equilibrato che esaltano la tridimensionalità del quadro senza mai affogarlo. Anzi, va fatto un plauso per l'ottimo livello del nero, dettagliato e profondo. Va comunque tenuto conto che nella fotografia della serie, sia per l'uso di pellicole ad alta sensibilità che produce molta grana, sia per l'utilizzo di filtri fotografici di tipo bagliore per esaltare diverse sequenze, la definizione risulta comunque morbida e non tagliente come nelle recenti produzioni digitali. Non ci sono segni di graffi, ma solo la presenza sporadica di qualche spuntinatura bianca che non può far altro che attestare l'assoluta bontà del quadro proposto, riprodotto ottimamente nella codifica in AVC. Ancora una volta i tecnici della CBS Digital sono stati in grado di fare un miracolo, concludendo degnamente un lavoro durato anni.

Audio

Si riconferma l'ormai solito set di lingue e codifiche audio, vale a dire mono a due canali in Dolby Digital a 192 kbps per l'Italiano e stereo surround per l'inglese originale televisivo, mentre il nuovo mix per la traccia inglese a 7.1 canali, viene codificato in DTS HD Master Audio.
Rispetto alle stagioni precedenti ci sono significativi miglioramenti. Il suono appare più corposo e dettagliato, negli effetti, nella musica e nelle voci. Il fruscio di fondo delle precedenti puntate, dovuto, come la maggior parte dei difetti, all'utilizzo di vecchie registrazioni su nastro magnetico di scarsa qualità, ora è completamente assente, così come eventuali distorsioni dovute a saturazioni. Purtroppo però non può certo considerarsi un ascolto piacevolissimo: la dinamica è ancora limitata, tanto da non riuscire ad esprimere le splendide musiche o gli elaborati effetti sonori, ma si tratta comunque di un passo avanti. Va segnalato però che diversi episodi presentano evidenti problemi di pitch, portando il suono a tonalità assai più basse e rendendo le voci ben più cupe del normale. Nel complesso piacevole e funzionale.
Si segnala, in ultima istanza, che l'episodio "Ieri, Oggi, Domani" presenta un doppiaggio misto, in quanto la versione integrale, come accadde con il pilota, non fu mai trasmessa durante il passaggio televisivo sulle reti Mediaset. Il secondo doppiaggio fu eseguito successivamente nelle edizioni home video con un cast completamente differente.

Extra

Come sempre, uno dei principali motivi per comprare queste edizioni non è solo l'eccezionale lavoro di restauro, ma anche il ricchissimo bagaglio di contenuti speciali e anche questa settima stagione non fa eccezione. Oltre a tutti i documentari ereditati dalle edizioni DVD, sono presenti una lunga lista di scene tagliare ricavate dai negativi originali, insieme a un montaggio di papere sul set. Tra i nuovi contenuti si segnala l'ultima reunion del cast di Star Trek, rappresentata da una chiacchierata dei registi David Livingston, James L. Conway, Jonathan West e Kris Krosskove, che raccontano le loro esperienze e come si sono avvicinati al franchise di Star Trek, condividendo aneddoti straordinari. Sono presenti alcuni nuovi commenti audio, ma purtroppo senza sottotitoli. Ma il contenuto di maggior richiamo è sicuramente il nuovo documentario in tre parti “il Cielo come Limite”, dove si analizzano i retroscena della settima stagione, dalla preproduzione alla produzione e postproduzione, con uno sguardo anche al fenomeno e al suo futuro. Viene purtroppo a mancare il nuovo documentario relativo al season finale, presente nell'edizione stand alone di “All Good Things...”.

Disco 1

  • Il Ritorno dei Borg – parte seconda: scene eliminate

  • Diplomazia spaziale: scene eliminate

  • L'Arma perduta – parte prima: scene eliminate

  • L'Arma perduta – parte seconda: scene eliminate

  • Archivio Diari di Missione: Panoramica Missione, Anno 7

Disco 2

  • La Porta Chiusa: scene eliminate

  • Conversando: Filmare Star Trek: The Next Generation

  • Le Gag

  • Archivio Diari di Missione: Tributo del Capitano. Briefing di Reparto, Anno 7: Produzione

Disco 3

  • Una Madre per Data: scene eliminate

  • Universi Paralleli: commento audio non sottotitolato di Brannon Braga (2008)

  • Universi Paralleli: scena eliminata

  • Segreto di Famiglia: scene eliminate

  • Archivio Diari di Missione: Momenti e Ricordi della Flotta Stellare

Disco 4

  • Giovani Carriere: commento audio non sottotitolato di René Echevarria e Mike & Denise Okuda

  • Radioattività: scena eliminata

  • Maschere: scene eliminate

  • Genesi: scena eliminata

  • Archivio Diari di Missione: Profili Speciali

Disco 5

      • La Fine del Viaggio: scena eliminata

      • Alexander: scene eliminate

      • La Vendetta di Bok: scena eliminata

      • Il Tenente Ro: commento audio non sottotitolato di René Echevarria, Naren Shankar e Mike & Denise Okuda

      • Il Tenente Ro: scene eliminate

      • Set Chiuso: un Tour sulla vera Enterprise

      • Archivio Diari di Missione: Negli Archivi della Flotta Stellare; Vestire il Futuro

Disco 6

      • Il Cielo come Limite: L'Eclisse di Star Trek: The Next Generation

      • Prima parte: Ombra

      • Seconda parte: Penombra

      • Terza Parte: Antiombra

      • La Fine del Viaggio: La Saga di Star Trek: The Next Generation

      • Archivio Diari di Missione: Dietro le Quinte di “Ieri, Oggi, Domani”

Conclusioni

“...e il cielo come limite”. Recitava così il capitano Picard quando, alla fine di “Ieri, Oggi, Domani”, si sedeva finalmente a quel tavolo di poker insieme ai suoi ufficiali, con uno sguardo di commozione per tutte le avventure che avevano condiviso. Allo stesso modo non si può non fare lo stesso osservando l'ultimo cofanetto di The Next Generation che si unisce agli altri, formando una delle più preziose e straordinarie collezioni che ogni appassionato potrebbe sperare. Grazie a un restauro che ha del miracoloso, uno degli show di fantascienza più importanti di sempre può essere finalmente riscoperto o scoperto da una nuova generazione, osservando le meraviglie di una serie che si dimostra ancora attuale e fresca. La speranza è che questo trattamento privilegiato possa estendersi anche agli altri importanti show Trek: Deep Space Nine e Voyager, e dare giustizia ad altri pezzi importantissimi della mitologia Trek.

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