Star Trek: Discovery 1x12, "Sfrenata Ambizione": la recensione
Star Trek: Discovery ci regala un episodio ricco di risposte sconvolgenti, che capovolge del tutto la prospettiva su uno dei protagonisti
La rivelazione avviene per bocca di Philippa Georgiou (Michelle Yeoh), alias Imperatore di questa spietata e cruenta realtà alternativa in cui Michael (Sonequa Martin-Green) e il resto della Discovery sono finiti; quella che aveva l'aria di una sfortunata casualità emerge qui come piano segreto portato avanti da Gabriel Lorca (Jason Isaac) o, per meglio dire, dal Lorca dell'universo alternativo, arrivato in quello di Burnham di proposito.
Come già avvenuto per la scoperta della "doppia natura" di Ash Tyler (Shazad Latif), anche l'ipotesi che il Lorca da noi conosciuto fosse, in realtà, una versione "altra" arrivata da un mondo parallelo era stata ventilata da un buon numero di attenti fan; ciò che rende memorabile questo colpo di scena non è infatti la scoperta in sé, ma il rovesciamento di prospettiva che ne consegue.Mai, nella storia di Star Trek, ci si era trovati dinnanzi a un capitano che fingesse di stare dalla giusta parte per un lasso di tempo così prolungato. Il fatto che sia proprio Lorca - forse il personaggio più psicologicamente accattivante e riuscito di Discovery - a subire questo capovolgimento innesca una riflessione non banale nello spettatore.
Sebbene ciò che vediamo in Sfrenata Ambizione connoti Lorca come uno spietato assassino senza scrupoli né ombra di compassione, gli episodi che abbiamo seguito finora ci hanno fatto conoscere un uomo ben diverso dal villain senza possibilità di redenzione dipinto da quest'ultima puntata attraverso le parole di Georgiou e le azioni compiute dallo stesso capitano.Mentre la salvezza di Tyler è affidata, al momento, alle mani di L'Rell (Mary Chieffo), quella di Lorca è affidata solo al nostro giudizio: non dubitiamo che gli episodi finali di Star Trek: Discovery possano far chiarezza sulle reali intenzioni dell'uomo e, di conseguenza, su quanto meriti l'assoluzione morale da parte del pubblico. Per ora, possiamo dire senza esitazione che merita quantomeno il nostro plauso per la sapiente scrittura con cui è stato costruito.
Per il resto, Sfrenata Ambizione ci mostra le conseguenze dell'incontro di Paul Stamets (Anthony Rapp) col proprio "doppio" all'interno della rete miceliale; alla ricerca di una via d'uscita dal labirinto che riproduce i corridoi della Discovery, il tenente s'imbatte poi nel dottor Culber (Wilson Cruz), offrendo così allo spettatore la possibilità di assistere a un toccante commiato tra i due, altrimenti impossibile data l'improvvisa dipartita del medico.
Ciò che attende i nostri protagonisti nei prossimi episodi è, alla luce della degenerazione della rete miceliale mostrata in Sfrenata Ambizione, una minaccia dalle molte facce: la fuga dall'universo specchio, la guerra con i Klingon, la gestione del motore a spore, sono elementi che formano un carico piuttosto gravoso da gestire dal punto di vista drammaturgico. Dato l'eccellente lavoro svolto finora dagli sceneggiatori, confidiamo che Star Trek: Discovery sappia concludere al meglio questo suo primo, avvincente viaggio, che ha mantenuto ampiamente il - fin troppo tradito - presupposto del franchise: arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.