Star Trek: Discovery 1x03, "Il contesto è per i re": la recensione
Il terzo episodio di Star Trek: Discovery ci porta sulla nave del capitano Gabriel Lorca, dove Burnham ha l'occasione per un riscatto dai risvolti ombrosi
La Burnham che ritroviamo all'inizio di Il contesto è per i re (questo l'emblematico titolo dell'episodio) è una donna distrutta, per nulla spaventata dinnanzi alla prospettiva di perdere la vita mentre sta venendo trasferita in una colonia penale: sono passati 6 mesi dalla sua sentenza a seguito dell'ammutinamento, e l'intera Flotta Stellare l'addita come unica responsabile della guerra con Klingon attualmente in corso. La donna non controbatte alle accuse più ingiuriose, in una sorta di autopunizione per aver contribuito, seppur non intenzionalmente, alla morte di più di ottomila persone.
Sonequa Martin-Green conferma quanto di buono visto nella prima doppietta di episodi, ma sono le new entry della Discovery ad attirare la nostra attenzione. Alla magnetica prova offerta dal già citato Isaacs, si affiancano il giovane, estroverso cadetto Sylvia Tilly (interpretato da Mary Wiseman) e l'ufficiale scientifico Paul Stamets (che ha il volto di Anthony Rapp); ritroviamo poi Saru (un piacere ritrovare il personaggio di Doug Jones), promosso a primo ufficiale. Proprio quest'ultimo dimostra, nei confronti di Burnham, dei sentimenti contrastanti di stima e biasimo, che costituiscono uno degli elementi più interessanti del panorama psicologico che Star Trek: Discovery sta delineando.
Alle ottime premesse gettate la scorsa settimana, stanno facendo seguito conferme e miglioramenti sul fronte narrativo. L'auspicio è che il viaggio della Discovery, letterale quanto metaforico, continui a regalarci quell' intrattenimento di qualità che il franchise di Star Trek ha saputo garantire nelle sue fasi più gloriose.