Star Top vol. 2, la recensione

Continuano le avventure spaziali dell'equipaggio dell'Enter-Play nella seconda stagione di Star Top

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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È uscito in edizione Definitive Collection il secondo volume dedicato a Star Top, la saga fantascientifica che reinterpreta Star Trek in chiave disneyana scritta da Bruno Enna e disegnata da Alessandro Perina.

A inizio anno avevamo già apprezzato la raccolta dei primi episodi della serie grazie a un buon equilibrio in grado di accontentare i trekker più accaniti quanto i giovani lettori che non conoscono il telefilm degli anni '60. Se il precedente volume proponeva tre storie a fumetti, qui ne troviamo una in più, a comporre un'ideale seconda stagione caratterizzata da una trama più elaborata ed episodi maggiormente connessi tra loro. Vengono inoltre sviluppati elementi già visti nei primi capitoli, introducendo situazioni inedite che pescano a piene mani dalla mitologia delle serie originale.

Troviamo nuovi ingressi nel cast, come Plutok o Zenobiak (versione spaziale dell'interesse sentimentale di Pippo creato da Romano Scarpa, usato solo in una manciata di storie), ma l'equipaggio dell'Enter-Play continua a essere al centro dell'azione, impegnato a confrontarsi con il comandante Gambatrok e il misterioso Gran-Khan-Gnar, dietro la cui maschera si nasconde il potente megammiraglio Terracqueo Blotter.

Enna gioca con la continuity e si concede di visitare universi alternativi, una pratica comune nel genere fantascientifico ma che si è vista di rado sulle pagine di Topolino. La storia richiama in più occasioni le azioni compiute dalle generazioni precedenti di Tirk, un perno importante della vicenda sul quale vengono fatte sorprendenti rivelazioni. A dire il vero, c'è forse un eccessivo richiamo a questi eventi nei riassunti all'inizio degli episodi; una pratica sicuramente più utile alla serializzazione settimanale, ma che appesantisce la lettura continuativa nella raccolta in volume.

I toni del racconto sono leggeri ma rispettosi della fonte originale, così come l'approccio visivo nelle tavole; il tratto rotondo di Perina e i colori accesi sono al contempo coerenti con la maggior parte delle storie Disney e adatte a ricreare l'estetica vintage della serie classica di Star Trek. La varietà di situazioni e scenari è sicuramente uno dei valori aggiunti di questa miniserie, che può contare su una solida trama e su personaggi ben tratteggiati.

Questo secondo volume non vanta una ricca sezione di materiale extra, limitandosi ad alcuni bozzetti a matita di Perina; comunque una gioia per gli occhi che permette di scoprire cosa si cela dietro le chine. La limitata presenza di contenuti speciali è però da imputare alla foliazione: l'albo è infatti composto da centosessanta pagine, ed è uno dei più corposi della collana, mantenendo però il prezzo inalterato.

Ci dispiace constatare l'assenza di nuove storie di Star Top sulle pagine di Topolino in concomitanza con l'esordio su Netflix del serial Star Trek: Discovery, cosa che rende incerta la pubblicazione di un terzo volume dedicato. Restiamo in speranzosa attesa di poter leggere altre pagine del diario di Tirk con nuove avventure del suo equipaggio, là dove nessun topo ha mai messo la coda.

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