Star Rats 1: Stella, la recensione

La storia di Star Rats ingrana rapidamente in questo primo numero, con il consueto corollario di gag demenziali

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Star Rats 1, variant cover di Leo Ortolani

Sono passati cinque anni da Star Rats: Episodio III, l'albo con cui Leo Ortolani concludeva la sua parodia della trilogia prequel di George Lucas, mentre sul grande schermo Star Wars: Il risveglio della Forza dava inizio alla trilogia sequel. Ora Star Rats ritorna, e per la prima volta non lo fa sotto forma di speciale ma come miniserie proposta a cadenza mensile in edicola. Quell'edicola da cui Ortolani è assente da ormai due anni e mezzo, almeno per quanto riguarda le storie inedite (al netto di qualche chicca), visto che Tutto Rat-Man e Rat-Man Gigante hanno proseguito il loro cammino.

Esordire qualche mese dopo l'uscita nelle sale di L'ascesa di Skywalker, e non a ridosso cavalcandone la visibilità, è una scelta ammirevole. L'autore ha infatti voluto vedere come si sarebbe conclusa la nuova trilogia prima pianificare la trama della sua parodia. Chi non ha apprezzato la storia di Rey e Kylo Ren potrebbe dunque trovare soddisfazione nella versione progettata da Ortolani, anche se forse è eccessivo aspettarsi una riscrittura del tutto differente, così com'era avvenuto per il suo personale epilogo dei Fantastici Quattro di Stan Lee e Jack Kirby.

Per ora, la trama ricalca abbastanza fedelmente quella cinematografica, con un primo numero che riscrive la prima metà de Il risveglio della Forza, ovviamente trasportando il tutto nell'universo dei Cavalieri dell'Oroscopo. C'è Stella, la nuova protagonista, cresciuta in un pianeta immondezzaio, pronta a partire alla ricerca di un Rat-Man che salvi la galassia. Kylo Ren e Snoke sono diventati Loden e Ongolo, in un rapporto che riprende quello di Aldo e Giuda di Venerdì 12. Anche se appare soltanto in una vignetta, sotto il casco nero di Loden si nasconde la caricatura di Adam Driver, un'altra riuscita reinterpretazione visiva di Ortolani, con tanto di nasone che ricorda Sedobren Gocce.

"La vicenda ingrana rapidamente grazie al consueto corollario di gag demenziali, tra armi improbabili, una discarica di anziani e una toponomastica ispirata"Se Han Solo e Chewbacca nel primo Star Rats erano Brakko e Svarz, qui sono interpretati da Cinzia e Tamara. Non viene spiegato il motivo del recasting, e al momento sembra una scelta dettata principalmente dalla maggior popolarità che le due transessuali hanno ottenuto negli ultimi anni. Finn e Poe Dameron non pervenuti, per il momento.

Pur essendo il primo numero, la vicenda ingrana rapidamente grazie al consueto corollario di gag demenziali, tra armi improbabili, una discarica di anziani e una toponomastica ispirata. Si intravede però una vicenda che costruisce sulla mitologia di questo universo narrativo: Lord Valker e Rat-Man sono ricordati dalle nuove generazioni, così come avviene per Luke Skywalker e Darth Vader ne Il risveglio della Forza.

Ci auguriamo che Ortolani porti avanti anche la componente più epica ed emozionante del racconto, come ha già dimostrato di saper fare nelle sue parodie più ispirate. Considerando la sua passione per Star Wars e il desiderio di pianificare al meglio questa conclusione, ci sentiamo ottimisti.

Quello che purtroppo non ci ha soddisfatti pienamente è la lunghezza dell'albo: con Rat-Man Collection eravamo abituati a storie ben più lunghe, e ritrovarci con una trentina scarsa di pagine non sazia del tutto, anche per via di un rapporto quantità/prezzo decisamente inferiore a quanto ci hanno abituato le precedenti pubblicazioni Panini Comics dedicate all'autore parmense.

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